Mattino, Del Tufo
al posto di De Core

A OTTOBRE CON un colpo esterno e uno interno al Mattino hanno sistemato l’assetto di vertice. A metà mese i consiglieri dell’opposizione e una pattuglia della maggioranza hanno deciso di sfiduciare e mandare a casa il sindaco di Marcianise Antonello Velardi che torna a occuparsi a tempo pieno della sua attività di redattore capo centrale e numero due del giornale. Intanto una decina di giorni prima, domenica 6 ottobre, il direttore Federico Monga ha ufficializzato in gerenza la nomina del

redattore capo Vittorio Del Tufo a vicario di Antonello Velardi.
La casella di numero tre del Mattino era libera da aprile quando Francesco De Core aveva deciso di trasferirsi a Roma come capo redattore del Corriere dello Sport.

Francesco De Core e Vittorio Del Tufo

Nato a Napoli nel settembre del ’64, Del Tufo con trentadue anni di anzianitą aziendale č uno dei veterani del giornale ed ha un curriculum ricco: approda al Mattino nel novembre del 1987 con un contratto da praticante che gli fa firmare Pasquale Nonno; nel ’96 viene promosso capo servizio e numero due della Grande Napoli; otto anni dopo è vice capo cronista; dal 2008 al 2011 guida la cronaca per approdare poi all’ufficio centrale; nel 2016 il direttore Alessandro Barbano lo promuove redattore capo. Oltre a occuparsi del desk Del Tufo è autore di libri e ha una intensa attività di scrittura con articoli, inchieste e rubriche: ogni domenica pubblica una pagina con la testatina ‘l’uovo di Virgilio’ e il sabato ‘la pagella della settimana’.
La qualità riconosciutagli dai colleghi è la capacità di conquistare la fiducia di chi comanda: nel ’92 lo storico capo cronista Giuseppe Calise lo citava come persona capace di fare “un lavoretto di ricamo”; con Barbano il feeling era arcinoto (in redazione i malevoli lo chiamavano “il microfono del direttore”) e anche con Monga l’intesa si è mantenuta alta.