Corriere di Caserta:
una fine misteriosa

IL PRIMO AGOSTO è scomparsa la testata Corriere di Caserta, da molti anni, insieme al Mattino, leader in Terra di lavoro: nelle vendite è primo il quotidiano di via Chiatamone, ma il Corriere è di fatto il numero uno dal momento che il Mattino nel Casertano viene venduto a 50 centesimi.
Il quotidiano, con patron Maurizio Clemente e direttore responsabile Domenico Palmiero, va comunque regolarmente in edicola con la testata Cronache di Caserta. Non è però chiaro il motivo che ha spinto l’editore a rinunciare a una testata che, pur con i suoi chiaroscuri (è sufficiente ricordare

gli attacchi durissimi di Roberto Saviano nel settembre del 2008 al Festival della letteratura di Mantova e, nel marzo 2009, alla trasmissione di Fabio Fazio Che tempo che fa), ha una larga e consolidata riconoscibilità nella provincia.
Difficile avere una risposta


Fabio Fazio e Roberto Saviano (*)

netta. Maurizio Clemente non è in redazione e non risponde al cellulare. Dall’entourage del giornale comunque minimizzano: il cambio nasce soltanto dalla necessità di uniformare la testata casertana a Cronache di Napoli, il foglio partenopeo dello stesso editore.
Qualche concorrente ipotizza operazioni da mettere in collegamento alle erogazioni delle provvidenze della presidenza del consiglio. Invece tra i creditori scottati dal fallimento e dalla bancarotta dell’Editoriale Corriere srl c’è chi fa notare che il cambio arriva a poche settimane di distanza dalla sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Gianpaolo Guglielmo, giudici a latere Luigi D’Angiolella e Tommaso Perrella) che ha condannato per estorsione a mezzo stampa Maurizio Clemente a otto anni e sei mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici.


(*) Da www.direttanews.it