IL PRIMO AGOSTO è scomparsa la testata Corriere di Caserta, da molti anni, insieme al Mattino, leader in Terra di lavoro: nelle vendite è primo il quotidiano di via Chiatamone, ma il Corriere è di fatto il numero uno dal momento che il Mattino nel Casertano viene venduto a 50 centesimi.
Il quotidiano, con patron Maurizio Clemente e direttore responsabile Domenico Palmiero, va comunque regolarmente in edicola con la testata Cronache di Caserta. Non è però chiaro il motivo che ha spinto l’editore a rinunciare a una testata che, pur con i suoi chiaroscuri (è sufficiente ricordare |
netta. Maurizio Clemente non è in redazione e non risponde al cellulare. Dall’entourage del giornale comunque minimizzano: il cambio nasce soltanto dalla necessità di uniformare la testata casertana a Cronache di Napoli, il foglio partenopeo dello stesso editore.
Qualche concorrente ipotizza operazioni da mettere in collegamento alle erogazioni delle provvidenze della presidenza del consiglio. Invece tra i creditori scottati dal fallimento e dalla bancarotta dell’Editoriale Corriere srl c’è chi fa notare che il cambio arriva a poche settimane di distanza dalla sentenza del tribunale di Santa Maria Capua Vetere (presidente Gianpaolo Guglielmo, giudici a latere Luigi D’Angiolella e Tommaso Perrella) che ha condannato per estorsione a mezzo stampa Maurizio Clemente a otto anni e sei mesi di reclusione e all’interdizione perpetua dai pubblici uffici. |