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          Dopo 18 anni 
            il premio Siani | 
         
         
            
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          A DISTANZA DI 6765 giorni dall'omicidio 
            di Giancarlo Siani è stata convocata una conferenza 
            stampa per annunciare l'istituzione di un premio e di una borsa di 
            studio intitolati al giovane cronista ucciso dalla camorra il 23 settembre 
            del 1985.  
            Nella sede del sindacato dei giornalisti campani, il primo aprile 
            c'erano, con il segretario regionale della Cisl Pietro Cerrito, 
            i rappresentanti dei cinque promotori dell'iniziativa: per il Centro 
            studi Siani il fratello di Giancarlo, Paolo Siani e il presidente 
            campano dell'associazione Libera Geppino Fiorenza; il preside 
            della facoltà di Scienza della comunicazione del Suor Orsola 
            Benincasa Lucio D'Alessandro, i presidenti dell'Assostampa 
            Gianni Ambrosino e dell'Ordine regionale Ermanno Corsi; 
            per il Mattino la redattrice Daniela Limoncelli. Sia il premio 
            che la borsa di studio avranno  | 
         
         
           
            
               
                una dotazione di cinquemila 
                  euro, ma il regolamento e le modalità 
                  dei riconoscimenti verranno definiti nel dettaglio da una commissione 
                  formata da rappresentanti dei cinque promotori. 
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                   Da sinistra D'Alessandro, Cerrito, 
                  Siani, Ambrosino e Corsi | 
               
             
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           "Venendo qui - ha esordito Paolo Siani, 
            da anni impegnato in una capillare attività di sensibilizzazione 
            nelle scuole sui temi della legalità - mi sono chiesto se serve 
            un premio a quasi diciannove anni dalla morte di Giancarlo. E mi sono 
            risposto che serve se è di stimolo alle istituzioni, se fa 
            sentire alle forze dell'ordine la presenza dei familiari delle vittime 
            della camorra, se consente di affermare che chi sbaglia deve pagare 
            e che chi commette un delitto deve stare in galera".  
            Nell'intervento di Paolo Siani, così come in tutti quelli successivi, 
            è però mancato qualsiasi accenno critico o autocritico 
            nei confronti di alcuni dei promotori del premio per gli annunci (mai 
            seguiti dai fatti), per le omissioni e per i silenzi sulla complessa 
            vicenda di Giancarlo Siani e sulle iniziative varate con il suo nome. 
            E su un premio che arriva a oltre diciotto anni dalla morte del giornalista 
            'abusivo' del Mattino, Ermanno Corsi ha fornito una spiegazione strepitosa. 
            "Le cose - ha detto - non devono avere né il carattere 
            dell'emotività, né il carattere dell'estemporaneità". 
             
            Diventa quindi utile un esercizio di memoria sugli impegni, presi 
            e disattesi, dall'Ordine regionale dei giornalisti e dal Mattino, 
            mettendo da parte l'Associazione della stampa che di Siani, abusivo 
            morto sul lavoro, non si è mai occupata.  
            Subito dopo l'assassinio di Giancarlo Siani Cesare Marcucci, 
            allora presidente dell'Ordine regionale (scomparso alcuni anni fa), 
            si impegnò a organizzare entro il dicembre 1985 un convegno 
            sulla professione giornalistica e comunicò di "avere deliberato 
            l'istituzione di una fondazione intitolata a  | 
         
         
           
            
               
                  
                   Francesco Cossiga, Geppino 
                  Fiorenza e Daniela Limoncelli | 
                Giancarlo 
                  Siani e la consegna alla famiglia di una targa ricordo per evidenziare 
                  il suo alto impegno professionale".  
                  Della fondazione si perse rapidamente traccia; il convegno, 
                  con la consegna della targa al fratello Paolo, si tenne invece 
                  nel gennaio del  | 
               
             
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          1987, dopo che più volte alcuni giornali 
            (tra questi il mensile La Voce della Campania) avevano ricordato a 
            Marcucci che gli impegni si rispettano.  
            Il 27 settembre del 1985, quattro giorni dopo l'omicidio, il presidente 
            dell'Edime-Il Mattino Paolo De Palma annuncia dalla prima pagina 
            del quotidiano di via Chiatamone l'istituzione di una borsa 
            di studio intitolata a Giancarlo per frequentare il corso 
            biennale di giornalismo alla Luiss. La borsa verrà assegnata 
            "a un giovane napoletano che voglia intraprendere la professione 
            giornalistica". Oltre alla borsa di studio, il Mattino, insieme 
            al Banco di Napoli, bandisce "con cadenza annuale il premio giornalistico 
            Giancarlo Siani per il miglior articolo sul tema della camorra scritto 
            da un giornalista italiano o straniero". Il premio, che ha l'alto 
            patrocinio del presidente della Repubblica Francesco Cossiga, 
            viene assegnato da una giuria presieduta da Guido Guidi, all'epoca 
            numero uno dell'Ordine nazionale dei giornalisti. Quasi superfluo 
            aggiungere che anche il premio giornalistico, "con cadenza annuale", 
            e la borsa di studio annunciati da Paolo De Palma sono svaniti nel 
            nulla.  
            Perché allora, dopo figuracce clamorose, si riparla di un premio 
            e di una borsa di studio intitolati a Siani? Il merito dell'iniziativa 
            va probabilmente attribuito a Mario Simeone, un giornalista 
            pensionato di sessantaquattro anni, collaboratore del Mattino e negli 
            anni ottanta corrispondente da Napoli del  | 
         
         
           
            
               
                Popolo, dal '71 al '97 
                  addetto all'ufficio stampa della Regione Campania, per i primi 
                  dodici anni alla giunta, poi al consiglio. 
                  Nell'aprile 2002, in occasione dell'assemblea  | 
                  
                   Napoli, 1988. Da sinistra Ferlaino, 
                  Nonno, Gorjux, Romanazzi e De Palma | 
               
             
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            annuale dei giornalisti iscritti 
            all'Ordine della Campania per l'approvazione dei bilanci consuntivo 
            e preventivo, Simeone è il promotore e primo firmatario di 
            un ordine del giorno 
            che introduce in bilancio una voce di tremila euro per una borsa di 
            studio da assegnare a un neo laureato, intitolata a Giancarlo Siani, 
            precisando che lo stanziamento va inserito "nei bilanci di previsione 
            degli anni a venire".  
            Il testo viene votato e approvato dall'assemblea all'unanimità, 
            ma il consiglio regionale dell'Ordine (ne fanno parte, con Corsi, 
            i professionisti Francesco Bufi, Franco Landolfo, Daniela 
            Limoncelli, Ottavio Lucarelli, Umberto Nardacchione 
            e i pubblicisti Domenico Castellano, Maurizio De Tilla, 
            Domenico Santonastaso) decide di ignorarlo. 
            "Conoscevo bene Giancarlo; - ricorda Simeone - il padre, Mario 
            Siani, era funzionario all'assessorato alla Pubblica istruzione 
            della Regione Campania e io lavoravo come giornalista all'ufficio 
            stampa. Mi parlava spesso del figlio che voleva fare il giornalista 
            e un giorno me lo ha presentato. I primi articoli Giancarlo li ha 
            scritti per Scuola-Informazione, un periodico con aspirazione da mensile, 
            che usciva ogni volta che riuscivamo a raccogliere inserzioni sufficienti 
            per pagare la stampa. 
            Facevamo il giornale in una stanza con bagno alla Riviera di Chiaia 
            messa a disposizione da Pier Antonio Toma, che, con me, Antonio 
            Filippetti e Walter Vadalà, firmò come direttore 
            Scuola-Informazione nei suoi tre anni di vita, dal 1977 al 1980. Quella 
            redazione in una stanza l'ha ricordata, nel libro  | 
         
         
           
            
               
                  
                   Francesco Bufi, Franco Landolfo 
                  e Ottavio Lucarelli | 
                "L'abusivo", 
                  Antonio Franchini, che con Giancarlo era il più 
                  assiduo tra i giovani che collaboravano al mensile. L'idea della 
                  borsa di studio è nata dal ricordo affettuoso di Giancarlo 
                  e dal fatto che, al di là di commemorazioni rituali, 
                  Siani è stato in sostanza  | 
               
             
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          dimenticato o rimosso dai suoi colleghi. 
            Un'altra spinta è arrivata dal vedere la sensibilizzazione 
            che i familiari e i colleghi sono riusciti a creare intorno all'omicidio 
            in Somalia di Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, facendo 
            emergere lentamente brandelli di verità". 
            All'assemblea dell'aprile 2003 Simeone, testardo, propone un nuovo 
            ordine del giorno che prevede due borse di studio, una per recuperare 
            la mancata borsa 2002 e l'altra per l'anno in corso, per un totale 
            di seimila euro. Nuovo voto e nuova approvazione all'unanimità, 
            ma anche nel 2003 il consiglio ignora il deliberato dell'assemblea. 
            E c'è chi, in casi come questi, ipotizza un'omissione di atti 
            di ufficio perché le delibere dell'assemblea sono vincolanti 
            e quindi vanno inserite tra le voci di bilancio.  
            Simeone si prepara allora per l'assemblea del 7 aprile 2004 e nelle 
            settimane precedenti, incontrando alcuni consiglieri dell'Ordine, 
            fa presente che il deliberato assembleare non può essere disatteso, 
            se non si vuole poi rispondere della distrazione dei fondi destinati 
            ad altre spese.  
            Sei giorni prima dell'appuntamento annuale per i bilanci dell'Ordine 
            regionale viene fissata la conferenza stampa per annunciare il premio 
            Siani.  
            All'assemblea del 7 aprile, nella quale in sostanza non ci sono voci 
            e/o voti critici, neanche di Ottavio Lucarelli, il consigliere che 
            dovrebbe rappresentare  | 
         
         
          
            
               
                 l'opposizione, prendono 
                  parte gli iscritti al master di giornalismo del Suor Orsola 
                  Benincasa, che, dopo avere superato delle selezioni e pagato 
                  dodici mila euro per partecipare al corso biennale, ricevono, 
                  chissà perché, il tesserino di praticante dalle 
                  mani dei consiglieri dell'Ordine.  
                  Prima del rito della consegna, Simeone prende la parola,  | 
                  
                   Antonio Franchini e Pier Antonio Toma | 
               
             
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           ricordando che in base alle delibere degli 
            anni precedenti ci dovrebbero ora essere nel bilancio dell'Ordine 
            novemila euro per tre borse di studio intitolate a Siani. 
            E si becca una replica piuttosto piccata di Corsi articolata in due 
            punti: è facile fare gli ordini del giorno; nelle casse dell'Ordine 
            per il premio Siani ci sono cinquemila euro e basta.  | 
         
         
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