Ai suororsolini
la quinta chance

UNA BUONA NOTIZIA per i praticanti ‘incapaci’ o vittime di contingenze sfavorevoli bocciati agli esami per diventare giornalista professionista: il limite dei tre anni, a decorrere dall’inizio del praticantato, entro i quali si devono superare le prove scritte e orali, è saltato. Osserverete: non risulta cambiata la legge istitutiva che regola l’attività dell’Ordine dei giornalisti. È vero, ma le

norme sono state interpretate.
Lo ha fatto nello scorso gennaio l’Ordine nazionale, guidato da Enzo Iacopino, su proposta della commissione ricorsi, presieduta da Lino Zaccaria, ammettendo alla prova scritta del 3 febbraio una pattuglia di allievi del master di giornalismo del Suor Orsola Benincasa.
I suororsolini, formati nel biennio 2011-2013 dal direttore Paolo Mieli, dal rettore Lucio D’Alessandro, da un team di

Enzo Iacopino

cinque tutor e da uno stuolo di docenti, avevano già avuto tre chance nel 2014, con esami il 5 febbraio, il 29 aprile e il 28 ottobre, ultima data utile perché il 31 ottobre scadevano i tre anni dall’inizio del praticantato.
A dicembre il consiglio dell’Ordine dei giornalisti della Campania ha deciso di cancellarli dal registro dei praticanti, ma è bastato un ricorso all’Ordine nazionale per un vizio di forma, sostenuto dal pressing di alcuni dei dirigenti del master partenopeo, per vedersi riaprire le porte dell’hotel Ergife dove si sostengono le prove scritte. Singolare la strada scelta a Roma per andare incontro agli allievi bocciati: la decisione dell’Ordine campano veniva sospesa in attesa di una successiva decisione nel merito, che a distanza di mesi non è ancora arrivata. Qualcuno dei suorsolini ce l’ha fatta, altri sono stati ancora bocciati, ma sono stati comunque ammessi agli scritti tenuti il 28 aprile.
Ma quante prove verranno concesse ai ripetenti del Suor Orsola? E perché i ‘senza santi’ devono rifare i diciotto mesi di praticantato?