Il 3 febbraio agli esami
i praticanti 'cancellati'

MARTEDÌ 3 FEBBRAIO nel salone dell’hotel Ergife a sostenere le prove scritte per diventare giornalista professionista ci saranno anche sei allievi del master del Suor Orsola Benincasa, biennio 2011-2013, che a dicembre sono stati ‘cancellati’ dal registro dei praticanti dall’Ordine della Campania.
Di praticanti i consiglieri dell’Ordine, presieduto da Ottavio Lucarelli, l’11 dicembre ne hanno cancellati otto, di cui sette suororsolini, perché nell’arco del triennio che scatta con l'inizio del praticantato non avevano superato, come prevede la legge istitutiva dell’Ordine, gli scritti e l’orale per professionista.
Della pattuglia del Suor Orsola in sei hanno deciso di presentare subito ricorso

all’Ordine nazionale, mentre soltanto una allieva ha scelto di non appellarsi al nazionale.
Il 20 gennaio la commissione ricorsi, presieduta dal napoletano Lino Zaccaria, ha scelto una soluzione da tribunale amministrativo: ha sospeso l’esecutività del

Alfredo D'Agnese e Lino Zaccaria (*)

provvedimento adottato dai consiglieri della Campania, rinviando l’esame nel merito della questione, e ha ammesso i ricorrenti agli esami.
È una decisione anomala – osserva un consigliere nazionale – che crea una lacerazione nella ‘giurisprudenza’ dell’Ordine. Come si potrà domani in Campania e in qualsiasi altra regione d’Italia cancellare un praticante ‘ripetente’ alla scadenza dei tre anni e non dargli altri sei mesi, un anno, due anni di proroga? Soltanto perché non ha pagato per il suo praticantato?
In questa vicenda il presidente dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino ha ricoperto tre ruoli. Il primo. Agli inizi di novembre è un severo custode della legge e a Iustitia dichiara: “Per quanto riguarda i tre anni che decorrono dall’inizio del praticantato entro i quali bisogna superare gli esami, per gli allievi delle scuole c’è una certa elasticità perché il praticantato si chiude con il biennio e non dopo diciotto mesi. Questo vuol dire che gli allievi del 2011-2013 che sono andati agli scritti del 28 ottobre saranno ammessi agli orali, ma rimarranno fuori in caso di bocciatura; questa è comunque una decisione di competenza degli Ordini regionali”. Ma ora c'è da aggiungere: salvo interventi successivi dell'Ordine nazionale.
Il secondo ruolo. Il 4 dicembre Iacopino si presenta al Suor Orsola con tre consiglieri (Angelo Baiguini, Cristina Cosentino e Andrea Ferro)

Marco Demarco e Guido Pocobelli Ragosta

per un’ispezione a sorpresa. Gli allievi vengono ascoltati individualmente e forniscono un quadro dettagliato sul funzionamento della scuola; a fine giornata Iacopino incontra Marco Demarco, da un mese direttore delle testate

giornalistiche del master, e fa mulinare la scimitarra perché nel giro di qualche giorno rotolano le teste di due dei tutor: Alfredo D’Agnese e Guido Pocobelli Ragosta. Il sacrificio però non basta; l’11 dicembre, lo stesso giorno dei praticantati cancellati, i tre commissari depositano una relazione durissima che disegna un quadro disastroso della scuola. E all’ultima riga scrivono: “Una simile condotta allo stato risulta incompatibile con il rinnovo della convenzione da parte dell’ordine dei giornalisti”. Traduzione: se va avanti così il master del Suor Orsola tra un anno chiude.
Il terzo ruolo. Siamo a gennaio, c’è stato natale, con capodanno e befana, e Iacopino, come tutti, è diventato più buono. Al consiglio del 20 gennaio che deve decidere sulla sorte degli orsolini spende parole in favore dei ‘ragazzi’ e dall’Ordine nazionale arriva il disco verde per ammetterli agli esami.    


(*) Da www.ungp.it