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una velina dell’otto settembre firmata dal Procuratore – hanno dato esecuzione ad una misura applicativa degli arresti domiciliari nei confronti di un 37enne di Casavatore, indiziato gravemente del delitto di cui all’art. 583 quinquies c. p.”
Certo, non c’è bisogno di un master in diritto penale, l’articolo in questione punisce con la reclusione da otto a quattordici anni “chiunque cagioni ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso”, e il codice penale è anche su Internet.
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Ma per quale ragione, in un comunicato stampa, diretto ai giornalisti, e non a giuristi positivi, non specificare l’ipotesi di reato che viene contestata ad un arrestato? Non basta per il cronista la ricerca del nome dell’arrestato, dei suoi eventuali precedenti penali, tutti elementi spesso omessi, dell’eventuale affiliazione alla criminalità organizzata, non basta la fatica di costruire una notizia redatta secondo i canoni della completezza dell’informazione? Evidentemente, no.
Giornalisti, vil razza dannata - impone la Procura di Napoli Nord - studiate!
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