Antonio Gialanella e Nicola Gratteri  
 

Consiglio di disciplina,
si dimette la presidente

 
 
 

Diana Miraglia ha trascorso venti mesi alla guida del Consiglio di disciplina della Campania senza affrontare un solo nodo delicato dei tantissimi che pure presenta la regione, con giornalisti arrestati e condannati, limitandosi a sopire e rinviare. L’otto settembre la presidente compie finalmente un gesto concreto: comunica le sue dimissioni “con effetto immediato” dal Consiglio di disciplina. In quattro righe indirizzate al ...

 
 
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  Un ministro
sconosciuto
 
 
 
 

Di sicuro Adolfo Urso non è uno dei componenti più noti del governo di Giorgia Meloni, eppure è stato giornalista (nel 91-92 vice direttore del Roma guidato da Domenico ...

 
 
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  È sempre
Calabria
 
 
 
 

Il Roma, quotidiano con guida a tre teste (Pasquale Clemente, responsabile, Antonio Sasso, direttore editoriale, e Roberto Paolo vice direttore), ...

 
 
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Nuovo Espresso
tra Palma e Nola

 
 
 
 

Venerdì15 settembre è andato in edicola a quattro euro il primo numero de ‘L’Espresso’ senza più il paracadute di Repubblica, che aveva tutelato le vendite del settimanale dall’agosto del 2016 in uscita la domenica in abbinamento obbligatorio con il quotidiano fondato ...

 
 
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  Garcia è
francese
 
 
 
 

Da una ex addetta stampa del Napoli ci saremmo aspettati una maggiore attenzione. Che gran delusione leggere il commento di Monica ...

 
 
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  Maria Antonietta Troncone  
 

una velina dell’otto settembre firmata dal Procuratore – hanno dato esecuzione ad una misura applicativa degli arresti domiciliari nei confronti di un 37enne di Casavatore, indiziato gravemente del delitto di cui all’art. 583 quinquies c. p.”
Certo, non c’è bisogno di un master in diritto penale, l’articolo in questione punisce con la reclusione da otto a quattordici anni “chiunque cagioni ad alcuno lesione personale dalla quale derivano la deformazione o lo sfregio permanente del viso”, e il codice penale è anche su Internet.

 

Ma per quale ragione, in un comunicato stampa, diretto ai giornalisti, e non a giuristi positivi, non specificare l’ipotesi di reato che viene contestata ad un arrestato? Non basta per il cronista la ricerca del nome dell’arrestato, dei suoi eventuali precedenti penali, tutti elementi spesso omessi, dell’eventuale affiliazione alla criminalità organizzata, non basta la fatica di costruire una notizia redatta secondo i canoni della completezza dell’informazione? Evidentemente, no. Giornalisti, vil razza dannata - impone la Procura di Napoli Nord - studiate!

 
 
  Cronisti, studiate!
 

Pensavate di aver visto già tutto con le veline delle Procure senza i nomi degli arrestati, con le veline octroyés, concesse, “per delega del signor Procuratore”? Beh, avevate sbagliato. La Procura di Napoli Nord, retta da Maria Antonietta Troncone, va oltre e cancella da un proprio “comunicato stampa”, (nel quale comunica molto poco) non solo il nome - elemento fondamentale per chi fa cronaca - ma anche il reato commesso dall’ arrestato. 
“I militari della sezione operativa della Compagnia Carabinieri di Casoria – è scritto nel testo di

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Gestione arbitraria:
intervengano i giudici
La lettera inviata
a Garzo e Lucarelli
L’Aia sospende
Giovanni Aruta
Dal marsupio
all’autonomia
Donato Ammaturo
acquisisce il 49%
Sul Domani il profilo
del presidente Ludoil
Comunicato
senza notizie
Articolo del Roma
su Turris-Crotone
 
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