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loro protesta per le condizioni indegne in cui hanno lavorato: “Abbiamo dovuto seguire la gara in piedi, senza neanche un piano sul quale appoggiarci per scrivere. La tribuna stampa dello Stirpe è molto piccola”.
L’agibilità concessa dal Coni allo stadio di Frosinone è di 16.227 posti appena, pochissimo per la serie A.
La tribuna stampa, porzione della tribuna, è molto ridotta. Ma che cosa ci facevano il consigliere regionale Di Fenza ed il suo amico tra gli accreditati? Di quale accredito erano stati omaggiati?
Si può ammettere che mentre i giornalisti sono costretti lavorare in piedi chi potrebbe agevolmente pagare un biglietto di ingresso fruisca di un accredito in tribuna? La domanda non riguarda tanto il presidente del Frosinone calcio,
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Maurizio Stirpe, ma l’ Ussi nazionale, gruppo di specializzazione dei giornalisti sportivi presieduto dal numero due della redazione napoletana della Rai Gianfranco Coppola, l’Ordine dei giornalisti ed anche il sindacato, tutti organismi professionali che dovrebbero preoccuparsi delle modalità di esercizio della professione degli iscritti.
L’abitudine di accreditare in tribuna stampa politici, in possesso o meno di un tesserino da pubblicista, è diffusa anche al ‘Maradona’, stadio che, almeno, ha una tribuna stampa – oltre a quella per le autorità – piuttosto ampia.
Cari colleghi di Ussi, Ordine e sindacato, se non ci prendiamo sul serio noi per primi, come possiamo pretendere che ci prendano sul serio politici e presidenti di società sportive?
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