Gli stipendi del personale

In relazione all'articolo pubblicato sul sito www.iustitia.it in data 8 aprile 2013, si precisa.
La dipendente Anna Troselj è stata assunta nel 2009 ed è vincitrice di un concorso pubblico la cui commissione era composta da membri estemi alla Campania. È la prima dipendente nella storia dell'Ordine della Campania assunta per concorso. Alla stessa è applicato il Contratto nazionale di lavoro Aran e la stessa percepisce un netto mensile di € 1.247,00 più gli oneri previdenziali previsti per legge.
AI ragioniere Nino Trevisan, dal momento in cui è andato in pensione, è stato applicato un contratto di collaborazione.
Per quanto riguarda il lavoro interinale, nel 2014 sono state utilizzate più persone e dunque la cifra non è interamente attribuibile al nome indicato nell'articolo.
All 'intero ufficio va il mio personale ringraziamento per la mole di lavoro quotidianamente svolta al servizio della categoria.

Il presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli invia a Iustitia tre precisazioni centrate sulle retribuzioni degli impiegati. Con la prima ci informa che i 28mila euro iscritti nel bilancio 2014 per il lavoro interinale non sono stati percepiti tutti da Nicla Ugenti che ha lavorato soltanto per un breve periodo, ma anche da altri collaboratori.
La seconda precisazione riguarda le qualità di Anna Troselj e il suo stipendio: 1247 euro netti al mese. Ma qui Lucarelli fornisce un’informazione molto carente: moltiplicando lo stipendio per quattordici mensilità il netto annuo è di 17.458 euro; per arrivare ai 48.003,97 iscritti nel bilancio 2014 approvato l’otto aprile occorrono altri 30.545,97 euro. Dove sono? Straordinari senza fine, premi di produzione più che generosi? Non si sa. E farebbero bene il presidente o la stessa Troselj a chiarire, anche perché l’Ordine è un ente di diritto pubblico.
Chiudiamo con Nino (all’anagrafe Costantino) Trevisan, che merita qualche parola in più, soprattutto per chi ha poca memoria: a luglio prossimo compirà settantasei anni, è stato assunto all’ordine, dopo tre anni al Circolo della stampa, nel 1979 e dal 2004 è in pensione. È stato quindi dipendente per venticinque anni, ma all’Inps sono stati versati contributi soltanto per tredici anni. Questa scandalosa vicenda è stata oggetto di un giudizio penale e di un giudizio davanti alla Corte dei conti. Per coprire l’allora presidente Ermanno Corsi e tutti i consiglieri che per anni hanno fatto approvare dai giornalisti campani bilanci non veritieri, agli agenti di polizia giudiziaria Trevisan si è assunto per intero la responsabilità dell’ammanco consentendo a Corsi di essere assolto nel giudizio penale. Rimanevano però da pagare all’Inps gli anni non versati e la mora. Chi li ha versati?
Nel giudizio alla Corte dei conti Trevisan è stato condannato a risarcire l’Ordine con diecimila euro.
Li ha mai pagati?

Certo l’impiegato si è dimostrato un dipendente ‘infedele’ e allora perché da undici anni gli viene rinnovato il contratto di collaborazione. Al di là del dato anagrafico, comunque non trascurabile, perché spendere 36.305,54 euro l’anno, quando con una cifra inferiore si può selezionare, come è stato fatto per Anna Troselj, un giovane capace a tempo pieno? C’è qualcosa di inspiegabile dietro il rinnovo dei contratti a Trevisan? A queste domande dovrebbero rispondere Lucarelli e l’intero consiglio (i professionisti Vincenzo Colimoro, Pino De Martino, Vincenzo Esposito, Paolo Mainiero, Rossana Russo e i pubblicisti Domenico Falco, Gennaro Guida e Lucio Perone).

Nello Cozzolino
 
Anna Troselj
Nicla Ugenti
Pino De Martino
Vincenzo Esposito
Rossana Russo
Lucio Perone