L’Ordine era nel caos,
il voto slitta di due mesi

DOPO POCO più di un mese di lavoro l’emiliano con natali veneti Gerardo Bombonato, nominato il 17 gennaio dal ministro della Giustizia Carlo Nordio commissario straordinario dell’Ordine campano, si è reso conto di avere davanti una situazione amministrativa disastrosa, con vistose carenze di organizzazione e di organico. Il commissario usa parole più soft ma la sostanza purtroppo è il disastro (“ho trovato una situazione gestionale assai complessa, l’anagrafica degli iscritti è completamente da risistemare”). Ha quindi deciso di inviare il 2 marzo al presidente dell’Ordine nazionale Carlo Bartoli e a Nordio una lettera

di tre cartelle per documentare lo sfascio che rende impossibile votare nel giro di poche settimane e per chiedere di fissare nuove date per le elezioni del consiglio dell’Ordine campano e del collegio dei revisori dei conti. Nuove date che potrebbero essere decise dal consiglio nazionale dell’Ordine convocato per il 28 e 29 marzo.
L’otto marzo ha informato della grave situazione l’intera platea dei giornalisti

Nino Trevisan

pubblicando una trentina di righe sul sito dell’Ordine campano. “Sono stati sospesi – scrive Bombonato - 3000 iscritti tra professionisti e pubblicisti (dal consiglio presieduto da Ottavio Lucarelli, ndr) che non avevano attivato la pec (obbligatoria per legge) senza una formale e certificata comunicazione e pertanto ho ritenuto opportuno inviare agli stessi una raccomandata informandoli appunto dell’avvenuta sospensione. A seguito di questa comunicazione sono già pervenute oltre 500 pec e altre ne stanno arrivando”.
Tocca poi un altro tasto dolente: il mancato aggiornamento degli elenchi dai quali non sono stati cancellati neanche tutti gli iscritti deceduti. “Sto purtroppo riscontrando che delle 3000 raccomandate inoltrate oltre il 20 per cento viene respinto al mittente per indirizzi non aggiornati o inesatti e che pertanto saranno necessarie ulteriori verifiche”.
Per limitarsi a tracciare un quadro dell’emergenza elettorale Bombonato affronta il tema dell’organico. “La segreteria è assai carente di personale; ci sono una sola persona dipendente (Anna Trosely, ndr) e un’interinale più un aiuto temporaneo (Argia Granini, responsabile per decenni della segreteria dell’Ordine dell’Emilia Romagna, ndr) da me

Anna Trosely

predisposto. E in questo periodo è occupata soprattutto nella riscossione / riscontro degli incassi delle quote e nell’invio dei bollini nonché nella predisposizione dei dati per i bilanci per l’assemblea del 23 marzo”.
L’organico è “carente” scrive il commissario ed è difficile dargli torto se si pensa che l’Ordine emiliano con un numero di iscritti nettamente inferiore ha cinque dipendenti. Delle selezioni

per assumere un numero adeguato di impiegati si occuperà il nuovo consiglio. Intanto Bombonato ha risolto una anomalia che si trascinava da moltissimo tempo: a febbraio, facendosi consegnare le chiavi dell’ufficio, ha risolto il rapporto di lavoro con Nino (Costantino) Trevisan, di anni 84 (avete letto bene: 84), dal 1979 dipendente dell’Ordine, poi consulente, coinvolto in giudizi penali e contabili perché aveva intascato i contributi che avrebbe dovuto versare all’Inps.