Disciplina tartaruga,
Aruta va al 23 maggio

IL 5 MARZO è stato distribuito nelle edicole dell’area a nord di Napoli che comprende i comuni di Acerra, Casandrino e Casoria, il mensile Prospettive, otto pagine formato Panorama, diretto dal pubblicista Giovanni Aruta che firma e sigla sette pezzi. Il mensile è stato pubblicato, come documentato da Iustitia, pure il 5 febbraio e il 3 gennaio.
C’è però una anomalia. Il 21 dicembre scorso è stata depositata la

sentenza con la quale la sesta sezione penale della Corte di cassazione ha condannato in via definitiva Aruta a due anni e due mesi di reclusione oltre al pagamento delle spese legali per maltrattamenti

Maria Teresa Abate e Giovanna Cacciapuoti

aggravati in famiglia e lesioni ai danni della moglie. Per l’esecuzione della pena gli arriverà (o gli è già stato inviato) il provvedimento della magistratura e Aruta avrà un mese per chiedere l'applicazione di misure alternative al carcere sulle quali si pronuncerà il tribunale di sorveglianza di Napoli presieduto dal giudice Patrizia Mirra.
Sul versante del risarcimento del danno, poiché le cifre proposte dal condannato sono state finora inaccettabili, per la moglie di Aruta sarà necessario avviare l’azione civile, con l’assistenza dell’avvocato Maria Teresa Abate, mentre in sede penale la vittima dei maltrattamenti è stata difesa dai legali Giovanna Cacciapuoti e Assunta Liberti.
Accanto all’aspetto penale però c’è la questione deontologica che è di competenza del Consiglio di disciplina della Campania presieduto dalla pubblicista Diana Miraglia. Sin dalla sua istituzione, nell’aprile di dieci anni fa, il Disciplina ha camminato con andatura molto lenta ma nella vicenda di Aruta pare stia battendo tutti i record. Come scritto, la decisione della Cassazione è del 21 dicembre scorso e la condanna di primo grado risale al 20 novembre 2020. Il 17 gennaio interpellato da Vincenzo Iurillo del Fatto Quotidiano Ottavio Lucarelli, numero uno

Giovanni Aruta e Diana Miraglia

dell’Ordine campano dal giugno 2007 fino al commissariamento di due mesi fa, cade dalle nuvole (“vi ringrazio per averci informato, ho avvertito immediatamente il consiglio di

disciplina affinché apra un fascicolo su Aruta”). Venti giorni dopo, sentita da Iustitia, la presidente del Disciplina Diana Miraglia lo smentisce (“del pubblicista condannato in via definitiva non so niente. Lucarelli non mi ha informata”) ma non si affretta e conferma la riunione già convocata per il 24 febbraio per aprire il fascicolo Aruta. Anche in quella sede non c’è un cambio di passo perché, per motivi misteriosi, la riunione per ascoltare Aruta viene fissata a tre mesi di distanza, il 23 maggio