Flash e flashback

Corsera. Dal 2 gennaio si trasferisce a Milano Enzo D’Errico, capo servizio del Corriere della sera con base Napoli. A via Solferino lavorerà all’ufficio dei redattori capo fino al 2 maggio. È un trasferimento a termine o definitivo? “Sicuramente a termine; – è la risposta di D’Errico – Ermini (condirettore del Corsera, vicario di Paolo Mieli, ndr) mi aveva chiesto di rimanere almeno fino a luglio. Ho chiarito che, con la famiglia a Napoli, il mio tetto è quattro mesi”.
Napoletano, quarantasei anni, da ventitre professionista, D’Errico ha cominciato alla fine degli anni settanta scrivendo articoli di sport, soprattutto rugby, alla redazione partenopea di Paese sera; l’assunzione arriva un paio di anni più tardi e a Paese sera D’Errico vive anche la fase della crisi e dell’autogestione. Nel febbraio del 1985 viene assunto da Orazio Mazzoni che sta varando il Giornale di Napoli, ma l’esperienza con l’ex direttore del Mattino dura pochissimo: prima che scadano i tre mesi di prova viene licenziato insieme a Fulvio Milone (oggi redattore della Stampa da Napoli) per avere cercato di organizzare il comitato di redazione. Avvia collaborazioni con l’agenzia Agl e con il Secolo XIX di Genova; nel 1989 viene assunto da Giulio Anselmi come corrispondente da Napoli del Corriere della sera; dopo un anno c’è il passaggio a redattore, dopo otto lo scatto a capo servizio. Con l’esperienza milanese dovrebbe arrivare la promozione a vice redattore capo.
Nell’ufficio dei redattori capo di via Solferino D’Errico, che subentra a Paolo Di Stefano, lavorerà con la responsabile Barbara Stefanelli, con il vicario Venanzio Postiglione e con lo staff formato da Marco Del Corona, Stefano Montefiori, Antonio Morra, Paolo Rastelli e Gianpaolo Tucci, ex Corriere del Mezzogiorno.

 

Roma. Da quando, nell’agosto del 2003, Paolo Chiariello ha lasciato il Roma per passare a Sky il comitato di redazione del quotidiano di Italo Bocchino è rimasto a due cilindri, con Raffaele Auriemma e Rodrigo Rodriguez. Ora l’anomalia sembra sanata. Dopo poco meno di due anni e mezzo, Roberto Paolo, numero due del giornale e primo dei non eletti del cdr in carica, ha finalmente accettato di subentrare a Chiariello.
Se al Roma occorre qualche anno per completare il cdr, al Denaro, diretto e edito da Alfonso Ruffo, il problema non si pone: di eleggere una rappresentanza sindacale non si parla neanche. Sulla questione c’è peraltro da registrare il silenzio colpevole dell’Associazione napoletana della stampa, guidata da Gianni Ambrosino, nonostante al congresso della Fnsi tenuto nel novembre 2004 a Saint Vincent fosse stata approvata all’unanimità una mozione che, attraverso i vertici della Federazione della stampa, chiedeva al governo di subordinare l’erogazione di fondi pubblici destinati ai giornali alle aziende che rispettano le leggi e il contratto di lavoro giornalistico.

 
Enzo D'Errico
Paolo Mieli
Orazio Mazzoni
Fulvio Milone
Paolo Chiariello
Roberto Paolo
Ambrosino