Rai: per Tg1, Tg2, Tg3
via Marconi non esiste
NELLA NOTTE del 5 settembre due macchine dei carabinieri sono alla ricerca di un latitante a Rione Traiano, un agglomerato di palazzine che separa i quartieri napoletani di Soccavo e Fuorigrotta. Credono di vederlo su uno scooter con altre due persone, tutti senza casco (e lo scooter, si scoprirà poi, è senza assicurazione). Danno l’alt ma la moto prosegue la sua corsa, comincia un inseguimento che si conclude con un ragazzo di sedici anni, Davide Bifolco, ucciso da un proiettile sparato dalla pistola di uno dei carabinieri. Sono le tre di notte, ma la notizia si diffonde subito, si raduna una folla minacciosa che danneggia anche due auto della polizia arrivate in

soccorso dei carabinieri. Nei giorni successivi si susseguono cortei di protesta degli abitanti di Rione Traiano che chiedono “giustizia per Davide”.
Per sette giorni la notizia è su tutti i media nazionali. Anche i tg della Rai dedicano quotidianamente

Perla Dipoppa (*) e Daniela Orsello (*)

alla vicenda vari servizi. La sede napoletana della Rai è a via Marconi, a poco più di un chilometro dal luogo dell’omicidio e il redattore capo centrale Antonello Perillo conta su un organico di quarantatre giornalisti, di cui otto con i gradi di inviato. Ebbene lo squadrone napoletano è stato in sostanza ignorato dai direttori del Tg1 Mario Orfeo e del Tg2 Marcello Masi e addirittura cancellato dal direttore del Tg3 Bianca Berlinguer.
Abbiamo preso in esame le edizioni principali dei tre tg nei giorni che vanno dal 5 al 12 settembre. Il risultato è un totale di 44 servizi di cui soltanto cinque chiesti alla redazione di Napoli, mentre tutti gli altri sono stati coperti con inviati spediti da Roma o con servizi curati dalle redazioni capitoline.
Vediamo nel dettaglio i singoli tg. La testata ammiraglia, guidata dal napoletano Orfeo con un altro napoletano tra i vice (Gennaro Sangiuliano), il primo giorno ha l’inviata romana Perla Dipoppa che a Rione Traiano intervista la mamma di Davide, mentre la cronaca viene affidata alla redattrice partenopea Francesca Coppola; nei giorni successivi i servizi, alle 13,30 e alle 20, sono appannaggio esclusivo della Dipoppa che ne firma quattordici.
Passiamo ai cucinieri del Tg2 che per l’edizione delle 13 utilizzano qualche pezzo realizzato dai ‘napoletani’ (ancora Francesca Coppola, Luigi Carbone e, due volte, Francesca Ghidini), ma la sera non rischiano e mandano in campo i romani, con protagonista Daniela Orsello autrice di nove servizi.
Chiudiamo con il Tg3. Per Bianca Berlinguer e per i suoi ufficiali la redazione

Roberta Serdoz (*) e Romolo Sticchi

di Napoli non esiste e per coprire Rione Traiano sono stati utilizzati soltanto giornalisti interni: Gianni Bianco, Paolo Piras, Roberta Serdoz e Romolo Sticchi.
Le cronache tutte romane sulla tragica morte di Davide non costituiscono un’eccezione; sui fatti

importanti la redazione di Fuorigrotta viene di solito utilizzata in maniera marginale o completamente ignorata. La produzione napoletana di servizi per le testate nazionali è comunque alta perché una forte richiesta di servizi arriva da Rainews che ha la necessità di un aggiornamento continuo, dai Giornali radio e dai Tg sui fatti non di primo piano.
Questa situazione nasce innanzitutto da una scarsa considerazione di via Marconi che si è radicata nelle altre redazioni Rai nei dieci anni (2003-2013) di gestione di Massimo Milone. Sulle questione si potrebbero scrivere pagine e pagine, ma è sufficiente citare due fatti, uno esterno e l’altro interno. Il fatto esterno. La sera del 18 settembre del 2008 a Castelvolturno un gruppo di fuoco del boss Giuseppe Setola fa una strage, uccidendo un italiano e sei africani. All’alba del giorno dopo a Fuorigrotta si precipitano gli inviati di tutte le testate (ci sono Laura Mambelli per il Tg1, Daniela Orsello per il Tg2, Fabrizio Feo e Romolo Sticchi per il Tg3 e Giancarlo Rossi per il Gr1 e il Gr2) e chiedono quali sono i redattori già a Castelvolturno. La risposta li gela: nessuno. E mentre lungo il litorale domizio scoppia la rivolta degli extracomunitari, il 20 settembre le troupe di Milone vengono spedite a Salerno, per un convegno di chirurgia plastica, ad Avellino dove si disputa una

gara di go-kart per disabili, a Grottaminarda per un convegno di Odontoiatria.
Il fatto interno. Nel luglio del 2011 viene preparato da alcuni giornalisti della sede Rai napoletana un documento molto duro contro la gestione dell’informazione del capo

Luigi Carbone e Francesca Ghidini

redattore Milone. Il dossier si compone di due parti: la prima è un elenco dettagliato delle presenze quotidiane nei tg campani di amici e di amici degli amici; la seconda parte, intitolata ‘la scomparsa dei fatti’, è, scrivono gli autori, “un florilegio dei casi più clamorosi in cui la realtà è stata ignorata o stravolta. Non sempre e non solo per inadeguatezza professionale, ma anche perché dai vertici redazionali il servizio pubblico è stato inteso come centro di potere, ufficio stampa di relazioni più o meno pericolose, portavoce di gruppi e singoli dai comportamenti a volte discutibili”. Inutile aggiungere che il dossier non ha prodotto nessun cambiamento.
Accanto alle gravi responsabilità di Napoli, ci sono le scelte dei vertici romani dei tg che hanno gli inviati da spedire in giro, magari vogliono dettare il taglio dei servizio e, anche in tempi di spending review, non prestano alcuna attenzione ai costi per l’azienda.
A fine luglio intervistato da Denise Pardo per l’Espresso il direttore generale della Rai Luigi Gubitosi ha parlato di un piano per accorpare le

Enzo Perone e Guido Pocobelli Ragosta

news creando due super redazioni per i tg con meno direttori, meno giornalisti, meno costi. A giugno, al Forum dell’economia di Trento, il presidente del consiglio Matteo Renzi ha dichiarato “andiamo a vedere quanto costano le sedi regionali”.

Questi sono gli annunci. Intanto il 6 settembre per coprire il seguito della vicenda di Rione Traiano hanno lavorato sette giornalisti Rai: i nazionali Perla Dipoppa, Daniela Orsello e Gianni Bianco e i regionali Francesca Ghidini, Geo Nocchetti, Enzo Perone e Guido Pocobelli Ragosta.


(*) Da www.telegiornaliste.com