Tgr Rai, c'è
il nuovo cdr

DUE CONFERME (Vincenzo Perone e Rino Genovese) e un ritorno (Fabrizio Cappella che subentra a Guido Pocobelli Ragosta) per il comitato di redazione della sede Rai di Napoli.
Dopo tre giorni di voto il 12 marzo la commissione elettorale, formata dal vicario Gianfranco Coppola e dal vice redattore capo Gilly Castellano, ha ufficializzato il risultato: votanti 33 con una scheda bianca, Perone 21 preferenze, Genovese 18, Cappella 11; quarta Antonella Maffei con sette voti, un buon risultato dal momento che per motivi di salute non ha partecipato alla campagna elettorale. Due veloci

notazioni. È stata alta la percentuale dei votanti perché in organico ci sono 41 giornalisti dai quali vanno sottratti il capo Antonello Perillo che per tradizione non vota, Massimo Calenda che dallo scorso luglio lavora all’ufficio stampa del presidente della

Fabrizio Cappella e Diego Dionoro

Regione Basilicata Vito Bardi, Luigia Sorrentino, da due anni in servizio a via Marconi che però risulta ancora in distacco dalla redazione romana; rimangono quindi 38 giornalisti e con 33 votanti la percentuale è dell’87 per cento.
Pur protagonista di vicende discutibili viene confermato per il settimo mandato Genovese, pupillo del responsabile della redazione Antonello Perillo che gli ha affidato in una sorta di esclusiva il ‘Tg itinerante’, la megarubrica in onda il sabato alle 14 che dura tra i sette e gli otto minuti.
Sette giorni prima dell’elezione del cdr, il 5 marzo, il redattore capo Antonello Perillo ha annunciato due promozioni: Adriano Albano vice redattore capo che affianca Gilly Castellano, Sandro Compagnone e Antonio Forni; Diego Dionoro capo servizio il quale va a infoltire una pattuglia che, senza considerare Calenda, ne conta già cinque. Invariata invece la pletora degli inviati: nove.
Passiamo allo smart working, il lavoro da casa che per l’emergenza coronavirus in questi giorni si è rapidamente diffuso in tutte le redazioni e che, con una circolare, i dirigenti di viale Mazzini hanno comunicato che va riconosciuto a chi lo chiede. Albano il 5 marzo è stato promosso e dal 6 con lo smart working lavora da casa dove c’è anche la moglie Letizia Cafiero, che da alcuni giorni è "assente per tutela" dalla redazione Rai di Fuorigrotta. E altri quattro hanno optato per il lavoro da casa: Annalisa Angelone da Benevento, Antonio Forni, Francesco

Francesco Musi e Edoardo Sant'Elia

Musi da Roma dove vive la moglie e Edoardo Sant’Elia. Il loro contributo è comunque ridotto perché da casa preparano i servizi e li dettano in redazione ma poi devono essere assemblati con le immagini dagli addetti

al montaggio. Intanto dal 16 marzo è stata modificata la durata delle trasmissioni del mattino: Buongiorno Italia passa da 30’ a 40’ mentre Buongiorno Regione viene tagliata da 30’ a 20’.
Per prevenire il rischio di un blocco totale dell’informazione nell’ipotesi di un caso di coronavirus a via Marconi, come è avvenuto in Puglia e in Calabria, sono state attivate quattro postazioni esterne con giornalisti che non rientrano in redazione: il collegamento dagli ospedali, a cominciare dal Cotugno, è affidato a Gianni Occhiello e Vincenzo Perone; su via Caracciolo, alla rotonda Diaz, c’è Ettore De Lorenzo; è invece distaccato nell’area irpina Rino Genovese. A loro si è aggiunto con una serie di interviste esterne il vice direttore Carlo De Blasio. Ed è una scelta apprezzabile; diversa invece la linea scelta da Carlo Verna, redattore capo a disposizione del direttore Alessandro Casarin, in realtà presenza stabile a Napoli che decide in autonomia comparse sporadiche. La sera di domenica 15 marzo, dopo che a fine mattinata il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca ha deciso di chiudere l’intera Ariano Irpino, un paesone di 22mila abitanti, secondo comune dell’Avellinese, Verna, intascando il domenicale, sceglie di fare un collegamento dal lungomare Caracciolo con Pino Porzio, ex pallanuotista e ora allenatore, che ci racconta della nazionale canadese di waterpolo da

lui allenata e dà indicazioni su come gli atleti si tengono in forma quando le attività sportive sono ferme.
Torniamo alla redazione. Una parte, come si vede, sta producendo un grande sforzo per fronteggiare l’emergenza

Carlo De Blasio e Carlo Verna
coronavirus ma da giorni lavora sotto stress. Guardando il foglio delle presenze si legge infatti che ad esempio il 16 marzo ci sono tredici caselle non coperte, senza contare chi è in corta: accanto ai cinque in smart working si registrano altre otto assenze prolungate; alcuni sono giustificati perché malati lungodegenti mentre gli altri non sono presenti per i più svariati motivi.