In bilancio una Porsche

Egregio direttore,
ho letto con grande interesse l’inchiesta pubblicata dal settimanale Iustitia su ‘Onde rotte’, l’indagine della procura di Napoli, guidata da Giovandomenico Lepore e coordinata dall’aggiunto Aldo De Chiara, che ha portato a quattro arresti (l'editore Giuseppe Giordano e tre familiari, ndr) e nove avvisi di garanzia (tra gli altri, il giornalista Giovanni Lucianelli, ndr). Iustitia ha anche pubblicato il lancio Ansa con le dichiarazioni di tre ex componenti del Corecom della Calabria e mie che ricordava come  fossimo riusciti a sventare nel 2005 il tentativo di Italia Mia di accedere ai finanziamenti pubblici, senza averne diritto. Spero che ora la magistratura partenopea si occupi a fondo delle vicende del Corecom calabrese e decida di ascoltarci.
Ma procediamo con ordine. Il 23 settembre del 2005 il consiglio regionale della Calabria nomina i cinque componenti del Corecom: alla presidenza è confermato Umberto Giordano (nominato già nel 2001 dall'allora presidente del consiglio regionale Gianluigi Fedele, di centrodestra), mentre i componenti sono Flavio Cedolia, Raffaele Naccarato, Giuseppe Sulla e il sottoscritto.
Veniamo nominati per cinque anni, così come recita la legge regionale 2 approvata nel 2001. Il Comitato, appena insediato, deve decidere l'approvazione della graduatoria dei contributi per la 448 relativi al 2005. La legge 448 finanzia le emittenti televisive che hanno più fatturato e più dipendenti, stabilendo un punteggio che parte proprio da questi due elementi sostanziali.
In quella sede, come esordio di mandato, ci trovammo di fronte la vicenda Italia Mia. Insieme ai colleghi Cedolia, Naccarato e Sulla ci battemmo fortemente per non far passare la linea del presidente che voleva (e votò a favore in comitato) piazzare la tv napoletana nelle prime posizioni della graduatoria, pur in presenza di dati sconcertanti.
Per me, giornalista professionista, non era possibile che esistesse in Calabria una tv con 15 (quindici!) giornalisti assunti. E dalla lettura dei bilanci emergeva che Italia Mia portava nello stato patrimoniale, in attivo, una Porsche!
Approvammo, con il voto contrario di Giordano, una graduatoria che escludeva la testata. Non so come, l'emittente ottenne una sospensiva dal Tar campano, pur in evidente difetto di competenza (il Corecom ha sede a Reggio Calabria e lì, a mio giudizio, doveva essere discusso il ricorso). Noi eravamo certi, però, delle nostre ragioni, tant'è che il Consiglio di Stato ci diede ragione. Escludemmo la televisione per l'assenza della separazione contabile: il regolamento attuativo della 448 impone che l'impresa televisiva separi dal fatturato i proventi di attività non connesse con l'editoria di specie, cosa che, per quanto riguarda Italia Mia, non era avvenuta.
In più, sollecitammo un'indagine della guardia di finanza sulle utenze di Italia Mia: se era vero (e non era vero) che esisteva una redazione con 15 giornalisti a Lamezia Terme dovevano esserci utenze con consumi alti.
Non so che fine abbia fatto quell'indagine, ma so la fine che abbiamo fatto noi. L'anno successivo, il 2007, il presidente del consiglio regionale, Giuseppe Bova, ha deciso di commissariare il Corecom.
Una vicenda che, è opportuno sottolinearlo, non riguarda in nessun modo il presidente della giunta regionale Agazio Loiero e i suoi assessori. La nostra colpa? Non avere approvato la graduatoria 2006 che vedeva incluse due emittenti che non avevano effettuato (per come recita la legge) la separazione contabile. Quella graduatoria, bocciata dalla maggioranza, è stata approvata in urgenza dal solo presidente Giordano il 16 luglio.
Grazie a quell'atto, a mio giudizio illegittimo, due imprese calabresi hanno potuto incassare centinaia di migliaia di euro. Sulla vicenda sta indagando il sostituto procuratore di Reggio Calabria, Carmela Squicciarini. Non so come si concluderà l'indagine, ma penso che abbia ragione Joseph Conrad quando dice che "a difendere la giustizia si finisce giustiziati ".

Mario Campanella


(*) Da www.britannia.com
 
Giandomenico Lepore
Aldo De Chiara
Giovanni Lucianelli
Gianluigi Fedele
Giuseppe Sulla
Agazio Loiero
Joseph Conrad (*)
Mario Campanella