Luigi Clarizia e Francesco Russo

 
 

'Onde rotte', dopo gli arresti
si apre la questione organico

 
 
 

Tra i testi importanti di ‘Onde rotte’, l’inchiesta della procura di Napoli, che ha scosso nel profondo il mondo delle tv campane, ci sono due giovani giornalisti: Luigi Clarizia e Francesco Russo. Al centro dell’inchiesta, hanno spiegato il procuratore Giovandomenico Lepore e l’aggiunto Aldo De Chiara, ci sono Italiamia, Teleregione, VideoNola e i reati contestati sono truffa aggravata, emissione di fatture per operazioni...

 
 
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  La rivincita
di Isacco
 
 
 
 

Talvolta è sferzante. E viene fuori quella prorompente vis ironica che lui a stento riesce a tenere a freno, ...

 
 
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Sergio Cofferati  
 
Carolina Pisani  
 

Richiamo all'Ordine
sulle condanne penali

 
 
 
 

Il presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli nicchia sulle condanne penali dei suoi iscritti. E non se ne capisce il motivo perché la legge istitutiva dell’Ordine sul punto è molto precisa. Il terzo comma dell’articolo 39 ...

 
 
[All'interno] [Documenti]
 
 
Visitatori 2008
 
   
In questo numero si parla di Aymone, Bova, Campanella, Cedolia, D’Alessio, Diani, Lepri, Licciardi, Maradei, Molaro, Naccarato, Oli, Pacenza, Pagliaro, Petretta, Prisco, Relino, Salese, Sarnataro, Scolamiero, Spadafora, Sulla, Suma, Tafuri, Tarullo, Troisi, Variale, Viscardi, Vitale;

con foto di Amato, Arena, Antonio Bassolino, Gaetano Bassolino, Borrelli, Buonanno, Camporese, Capacchione, Cerino, Ceva Grimaldi, Ciambriello, Clarizia, Cofferati, Colucci, De Chiara, De Gregorio, Demarco, De Tilla, Devoto, Di Meo, Falco, Giordano, Lepore, Lucarelli, Lucianelli, Manzi, Maradona, Merola, Orfeo, Petino, Pisani, Pompameo, Pound, Race, Russo, Sangiuliano, Scognamiglio, Spagna, Troise, Velardi Colasanti.

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    Una brutta notizia 13 dicembre 2007, ore 19 
   

Una brutta notizia per i lettori e per il direttore di questo giornale: da oggi Iustitia non si occuperà più di Repubblica Napoli.
Nel numero 40 del 12 novembre sono state pubblicate due lettere che il responsabile della redazione partenopea di Repubblica, Giustino Fabrizio, non ha gradito.
Nella prima un lettore segnala e documenta tre errori nei titoli del quotidiano romano attraverso l’ironico e paradossale accostamento tra i Beatles,
i mitici Fab four di Liverpool, e i quattro giornalisti del desk di Repubblica.

  Nella seconda un altro lettore evidenzia il sostanziale silenzio scelto dal Mattino e da Repubblica Napoli sul singolare accordo relativo all’abbattimento dell’ecomostro di Alimuri. In particolare il lettore è sorpreso per la linea politico-editoriale di Repubblica Napoli, “dissonante da quella dell’edizione nazionale”, e si chiede: “Ezio Mauro avrebbe operato la stessa scelta?”.
Fabrizio non ha gradito e ha concentrato la sua disapprovazione su Patrizia Capua, redattrice di Repubblica Napoli e lettrice saltuaria e disattenta di questo giornale, che ha la sola colpa di essere la
 
compagna del direttore di Iustitia.
Il dissenso, la disapprovazione, l’indignazione per uno scritto si possono esprimere in quattro modi: con una telefonata, con una mail o una lettera di rettifica, con una richiesta di risarcimento danni in sede civile, con una querela.
In base alla strada scelta dall’‘offeso’, l’autore dello scritto e il direttore del giornale possono replicare e difendersi.
Di fronte a iniziative ingiuste indirizzate contro la propria compagna si è invece inermi.
Nello Cozzolino    


  Sommario
    'Onde rotte', dopo gli arresti
si apre la questione organico

 
Documenti/1 Il comunicato della Procura
sull'operazione 'Onde rotte'
    Richiamo all'Ordine
sulle condanne penali

 
Documenti/2 Il resoconto delle agenzie
sulle indagini della Procura
   
Lettere/1 Mattino, sul 'piano' di Orfeo
si voterà il 27 e il 28 ottobre
 
Documenti/3 L'accusa degli ex membri
del Corecom della Calabria
   
Lettere/2 La rivincita
di Isacco
 
Documenti/4 Sollecito, con sentenza,
sulla vicenda Pompameo
   
Lettere/3 La riforma
della lingua
 
Documenti/5 Roma, la rinuncia
di 'papà' Cofferati
   
Lettere/4 Non Troisi,
ma Arena
 
Documenti/6 Cormezz, allarme
per gli "abusivisti"