Richiamo all'Ordine
sulle condanne penali

IL PRESIDENTE DELL'ORDINE dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli nicchia sulle condanne penali degli iscritti. E non se ne capisce il motivo perché la legge istitutiva dell’Ordine sul punto è molto precisa.
Il terzo comma dell’articolo 39 dice : “Nel caso di condanna penale che non importi la pena accessoria di cui ai commi precedenti (interdizione perpetua dai pubblici uffici con conseguente cancellazione dall’albo, ndr), il consiglio

dell’Ordine inizia procedimento disciplinare ove ricorrano le condizioni previste dal primo comma dell’articolo 48”. Leggiamo allora l’articolo 48: “Gli iscritti nell’albo, negli elenchi o nel registro, che si rendano colpevoli di fatti non conformi al decoro e alla dignità


Ottavio Lucarelli e Angelo Pompameo

professionali, o di fatti che compromettano la propria reputazione o la dignità dell’Ordine, sono sottoposti a procedimento disciplinare”.
La strada è chiara, le scelte dell’Ordine campano meno. Nell’autunno del 2007 Lucarelli ha fatto il muro di gomma di fronte alle sollecitazioni che, dopo l’ordinanza del giudice Paola Valeria Scandone, arrivavano dal segretario dell’Ordine nazionale Enzo Iacopino che si dichiarava pronto a esaminare la vicenda delle tre condanne penali con il sigillo della Cassazione riportate da Ermanno Corsi, ma paralizzato dal silenzio dell’Ordine campano perché ‘giudice’ di secondo grado.
Sul fronte delle condanne penali arriva ora un richiamo forte da Carolina Pisani, napoletana, quarantadue anni, amministratrice dal 2006 di Retepiù Italia, una srl con un capitale di 255mila euro interamente versati, che fa parte del gruppo tv controllato dall’editore Lucio Varriale, con il quale l’amministratrice lavora dal 2002.
Il 14 ottobre l’amministratrice di Retepiù Italia ha indirizzato a tutti i consiglieri dell’Ordine campano (Ottavio Lucarelli, Adriano Albano, Gianfranco Coppola, Ermanno Corsi, Giorgio Gradogna, Rossana Russo e i pubblicisti Maurizio De Tilla, Domenico Falco, Domenico Santonastaso)


Massimiliano Amato e Domenico Falco

una lettera: ricorda che il giornalista professionista Angelo Pompameo è stato condannato a quattro mesi di reclusione dopo aver tenuto “un comportamento altamente lesivo dell’immagine della professione di giornalista” e chiede quali provvedimenti il consiglio

intende adottare. Per dare forza alla sua richiesta ha allegato alla lettera la sentenza di condanna di Pompameo emessa il 15 ottobre 2007 dal giudice Carlo Spagna della quinta sezione penale del tribunale di Napoli.
Va anche ricordato che pochi giorni prima dell’invio della lettera la Pisani è stata tra i bersagli di un dossier anonimo di diciannove pagine, pesantemente diffamatorio, distribuito a tappeto a magistrati, rappresentanti delle forze dell’ordine e operatori dell’informazione; una settimana dopo è stata indirizzata agli stessi destinatari una ‘confessione’ di quattro pagine con in calce la firma di Angelo Pompameo, che, se la firma è autentica, si assumerebbe la paternità del dossier anonimo.
Il richiamo forte della Pisani non è caduto nel vuoto: il 21 ottobre alle 14,30 il consiglio dell’Ordine ha ascoltato Pompameo, che ha presentato una documentazione difensiva. L’audizione non è terminata e sarà ripresa il 18 novembre quando verranno esaminate le vicende penali di altri iscritti all’Ordine campano, professionisti e pubblicisti. Intanto è stato risistemato il collegio dei revisori dei conti che, dopo le dimissioni di Mauro Fellico al centro delle polemiche scatenate dalle diciannove richieste di iscrizione

all’albo dei pubblicisti da lui firmate come direttore di un periodico, va avanti per ora a due cilindri: Massimiliano Amato, nuovo presidente, e Pino De Martino. Le elezioni per la sostituzione di Fellico si terranno insieme a quelle per l’elezione del pubblicista campano che


Maurizio De Tilla e Carlo Spagna

subentrerà all’Ordine nazionale al dimissionario Falco, eletto il 21 ottobre vice presidente del consiglio regionale. Nella stessa seduta è stata anche costituita la  commissione per la revisione dell’albo, che sarà guidata da De Tilla.
Il 18 novembre il consiglio dell’Ordine ascolterà i giornalisti coinvolti, su sponde diverse, nell’indagine della procura di Napoli ‘Onde rotte’, che ha portato a quattro arresti e nove avvisi di garanzia con l’accusa di truffa ai danni dello Stato: i testimoni Luigi Clarizia, Divina Prisco e Francesco Russo da una parte e dall’altra l’indagato Giovanni Lucianelli, la cui abitazione è stata perquisita dalla Guardia di finanza.