Provincia, dal presidente
una risposta evanescente

IL PRESIDENTE DELLA Provincia di Napoli Dino Di Palma ha impiegato 45 giorni per rispondere a un’interrogazione firmata da Luigi Rispoli, capo gruppo di Alleanza nazionale. Un’interrogazione spinosa, per il verde Di Palma, perché Rispoli chiede notizie sulla doppia attività dell’assessore all’Agricoltura e dirigente dei Verdi Francesco Borrelli, che dall’autunno 2003 risulta praticante in un’emittente, Teleregione, con contratto da telereporter e il 31 ottobre scorso a Roma, all’hotel Ergife, ha sostenuto e

superato le prove scritte per diventare giornalista professionista.
Il capo gruppo di An domanda se è “umanamente” conciliabile “fare a tempo pieno l’assessore della terza provincia d’Italia e lavorare per la predetta emittente (Teleregione, ndr) che, tra l’altro, ha sede fuori provincia, e precisamente a Marcianise (Caserta), e svolgere le quotidiane


Dino Di Palma e Luigi Rispoli

sette ore e dodici minuti previste dal contratto di lavoro”. Ricorda anche che l’assessore verde risulta iscritto all’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti, “con contratto Frt e contribuzione zero per il suo editore (l’imprenditore Giuseppe Giordano, ndr)”. Borrelli (e Giordano) ha ottenuto e incassato l’agevolazione da migliaia di euro grazie al ricorso alla legge 407, che prevede, per il beneficiato, lo stato di disoccupazione nei due anni che precedono l’assunzione, e un reddito da lavoro autonomo nell’arco dell’anno non superiore ai 7500 euro. Al momento dell’assunzione a Teleregione Borrelli lavorava come addetto stampa al comune di Napoli nello staff dell’assessore verde Casimiro Monti e dal luglio 2004 è assessore alla Provincia con un reddito mensile lordo di seimila euro.
Rispoli conclude chiedendo a Di Palma se il quadro delineato corrisponde alla situazione effettiva dell’assessore e “nel caso affermativo quale tipo di urgente provvedimento intende adottare”, perché, al di là di eventuali aspetti penali di competenza di altri organi dello Stato, “si imporrebbe un problema di etica politica”.
Soltanto il 21 dicembre arriva la replica di Di Palma, nonostante sia espressamente previsto (articolo 43 del Testo unico sull’ordinamento degli enti locali) che la risposta alle interrogazioni dei consiglieri venga fornita entro


Giuseppe Giordano e Casimiro Monti

trenta giorni. Da notare i tempi: l’interrogazione è del 7 novembre; la nota preparata dalla dirigente Silvana Delle Cave è dell’undici ottobre (evidentemente novembre); sul foglio della segreteria generale sono protocollate tre date: 14, 15 e 16 novembre; per arrivare dalla scrivania di Di Palma (che nel primo foglio risulta Riccardo e nel

secondo Dino) a quella di Rispoli la risposta impiegata oltre un mese.
Più interessante il merito. Sul “problema di etica politica” posto dal capo gruppo di An, il presidente della Provincia tace del tutto, denotando così di non avere grandissima considerazione del ruolo e dei compiti dei consiglieri e dei gruppi, e si limita a firmare le due righe due di accompagnamento dell’appunto degli uffici che non affronta nessuna delle questioni poste nell’interrogazione.

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