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L'agenzia Ansa licenzia
un redattore in malattia
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DA FEBBRAIO Maurizio Dente, redattore di Ansa Napoli dal 1986, è in malattia: il primo certificato è del 7 febbraio scorso, lo firma la psichiatra Emilia Cece, che gli riscontra ansia, depressione e forte stato di stress; nel certificato più recente, rilasciato il 25 luglio dal centro di Psicopatologia del lavoro e prevenzione mobbing della Asl Napoli 1, c’è scritto che il giornalista è affetto da “disturbo post traumatico da stress a eziologia lavorativa”.
Tre giorni dopo il rilascio dell’ultimo certificato dalla sede dell’Ansa parte una |
lettera indirizzata a Dente con in calce la firma di Mario Rosso. L’amministratore delegato dell’agenzia non si informa sulle condizioni di salute del giornalista, ma gli comunica, in puro burocratese, che “la scrivente Società è pervenuta nella decisione di risolvere con effetto immediato e per giusta causa il rapporto di lavoro con Ella intercorrente”.
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Carlo Gambalonga e Pierluigi Magnaschi |
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Dal maggio 2002 Dente è bersagliato da una raffica di contestazioni da parte dei vertici dell’agenzia dopo che ha iniziato a denunciare, prima da fiduciario sindacale della sede partenopea poi da redattore, “irregolarità gravissime, commistioni di interessi, abusi che non hanno equivalente altrove”.
Alle contestazioni dell’Ansa ha sempre risposto punto per punto; nonostante ciò i dirigenti dell’agenzia gli hanno inflitto due sanzioni, ma hanno sempre taciuto sulle situazioni anomale segnalate. Due anni di battaglie e di denunce, circondato nella sua redazione dall’ostilità di chi si occupava e si occupa di uffici stampa, hanno fiaccato la resistenza di Dente: alla fine di novembre dello scorso anno, assistito dagli avvocati Orazio Abbamonte e Maria Carmela Spadaro, ha denunciato l’Ansa per mobbing; da febbraio è in malattia. Per le sue condizioni di salute Dente negli ultimi cinque mesi è stato costretto a rinunciare all’attività di docente all’università Federico II e a un incarico bimestrale di Storia delle dottrine politiche alla facoltà di Giurisprudenza della
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Orazio Abbamonte e Maria Carmela Spadaro
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Seconda università. Non ha però mollato la presa sulla denuncia delle “irregolarità gravissime” di Ansa Napoli. Il 9 luglio ha indirizzato un esposto a Pierluigi Messori, il consigliere d’amministrazione dell’Ansa cui è stato affidato il compito di far rispettare il codice etico che l’agenzia si è data nel settembre 2004. Dall’invio dell’esposto è
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trascorso un mese e mezzo, ma da Messori non è ancora arrivato nessun segnale; è arrivata invece da Rosso la lettera di licenziamento. Perché?
“C’è un unico motivo, una sola ragione: – scrive Dente in una lettera indirizzata il 2 agosto al comitato di redazione e alla consulta dei delegati sindacali - ho denunciato prima da delegato sindacale della redazione di Napoli, poi da professionista, a voce, per iscritto, in riunioni, in burrascosi faccia a faccia, irregolarità gravissime, commistioni di interessi, abusi che non hanno equivalente altrove. Ad ogni nuova presa di posizione, ad ogni denuncia mi si è risposto, invece che nel merito, con un’iniziativa disciplinare, con intimidazioni, con minacce prima velate poi aperte. La lettera di licenziamento è arrivata 15 giorni dopo un mio esposto al responsabile della Vigilanza sul Codice Etico dell’Ansa. Dentro ci sono nomi, cognomi e ritagli stampa”.
In assenza di risposte dell’azienda sulle situazioni segnalate negli anni dal giornalista e di spiegazioni sui provvedimenti disciplinari adottati nei suoi
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confronti, la tesi di Dente è certamente credibile. E gli avvocati del giornalista mettono in evidenza che il licenziamento è tre volte illegittimo: il provvedimento è stato adottato contro un redattore in malattia; la decisione è arrivata mentre era in corso una trattativa sindacale; non sono state rispettate le procedure previste dallo statuto dei lavoratori. Restano da capire i |

Alfonso Pirozzi e Mario Zaccaria |
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tempi dell’operazione chirurgica decisa dai vertici dell’Ansa. La domanda è: perché l’accelerazione improvvisa? Un redattore romano dell’agenzia fornisce una lettura politico-editoriale: “L’undici febbraio il direttore Pierluigi Magnaschi ha compiuto sessantacinque anni e a breve il consiglio d’amministrazione dovrà affrontare e sciogliere il nodo della direzione. Magnaschi e il suo vicario, nonché vice direttore con la delega al personale, Carlo Gambalonga non possono presentarsi al momento delle decisioni con il caso Dente aperto perché le sue denunce rappresentano una spina nel fianco dell’attuale direzione. Meglio forzare la mano, spostare la querelle sul piano giudiziario affidandola agli avvocati e fare in modo da incassare una protesta più formale che sostanziale dal sindacato aziendale, territoriale e nazionale”.
Vediamo allora le reazioni delle varie facce del sindacato. Glissiamo sul fiduciario di Napoli, Alfonso Pirozzi, limitandoci a ricordare, che nello scorso febbraio l’intera redazione, con l’eccezione del cronista di giudiziaria
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Enzo Colimoro e Mariano Del Preite
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Enzo La Penna, ha firmato un documento contro Dente, che conteneva persino la paradossale solidarietà del capo della sede campana Mario Zaccaria e dei capi servizio aggiunti Mariella Cirillo e Mariano Del Preite a se stessi. Passiamo quindi al comitato di redazione dell’Ansa (Antonietta Avolio, Loredana Colace, Guido Columba per la |
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sede centrale, Luciano Clerico per Milano, Orietta Bonanni per le sedi regionali, Roberto Scarfone per i corrispondenti dall’estero, Giovanni Del Giaccio per i collaboratori) che sul licenziamento di Dente ha scelto una linea soft, very soft. Il 5 agosto, dopo aver riunito la consulta dei fiduciari regionali, il comitato ha partorito un primo comunicato. Si parla di “contestare all’Azienda la violazione delle norme contrattuali relative alle corrette relazioni con il sindacato, a partire da una chiara informativa su un licenziamento e sui motivi che lo hanno determinato”.
Una risposta giudicata debole da molti redattori. Passano quattro giorni e dal cdr arriva una secondo testo, con il quale si ricorda “che il licenziamento non è la soluzione per risolvere le controversi di lavoro” e si “chiede il congelamento del provvedimento a carico del collega”. I dirigenti dell'Ansa sono in vacanza e tacciono. Che succede ora? “Abbiamo avuto dalla consulta dei delegati – risponde Columba, componente del cdr e leader storico dell’Unione nazionale cronisti – un mandato preciso: incontrare i vertici aziendali per avere informazioni chiare e dettagliate sui motivi del licenziamento di Dente.
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Superata la paralisi feriale, il 7 settembre incontreremo Mario Rosso; subito dopo decideremo quali iniziative adottare ”.
Nella lettera inviata il 2 agosto a Mario Rosso usa invece parole dure il presidente dell’Assostampa napoletana, in altri casi assente o evanescente su nodi sindacali delicati. Ambrosino definisce “illegittimo il provvedimento”,
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Enzo La Penna e Paolo Serventi Longhi |
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“respinge il licenziamento” e “si riserva di tutelare il collega in tutte le sedi nessuna esclusa”.
Come verrà tutelato Dente? “Innanzitutto è necessario fare un passo indietro: - puntualizza Ambrosino – ai primi di luglio, con il segretario dell’Assostampa Enzo Colimoro, ho incontrato il vice direttore vicario dell’Ansa Carlo Gambalonga e abbiamo concordato una soluzione che evitasse il licenziamento e il trasferimento di Dente (si era parlato della sede di Potenza), con un eventuale spostamento, con funzioni e stipendio immutati, alla redazione partenopea di Ansamed, una proposta sulla quale Dente si era dichiarato disponibile al confronto. A metà luglio, per un’ennesima contestazione, l’azienda aveva convocato a via della Dataria il giornalista, che malato aveva chiesto un rinvio dell’incontro. Appariva scontato lo scivolamento del confronto a settembre; è arrivato invece a ciel sereno il fulmine del licenziamento”.
Fatto il passo indietro, Ambrosino affronta la questione della risposta sindacale. “Il 7 settembre – dice – è fissata a Roma la giunta della Fnsi. In
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Gianni Ambrosino e Marino Maffei
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quella sede discuterò il licenziamento di Maurizio Dente con il segretario generale Paolo Serventi Longhi, che è giornalista dell’Ansa in aspettativa. Intanto con gli avvocati dell’Assostampa Marino Maffei e Valerio Romano stiamo valutando gli aspetti giuridici della questione. Colimoro e io saremo certamente testimoni nel procedimento |
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d’urgenza contro il licenziamento promosso da Dente e, se tecnicamente possibile, ci costituiremo in giudizio. Ma faremo ancora di più: chiederemo un incontro urgentissimo a Rosso e se l’amministratore dell’agenzia non dovesse rivedere la sua decisione, denunceremo l’Ansa per attività antisindacale”. |
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