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Papere e papaveri
di Josef K. Byte |
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IL FANTASMA |
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"Epìgono, s.m. ·
Scrittore, artista, pensatore che continua, spesso senza originalità,
idee e forme dei suoi predecessori". Questa definizione dello
Zingarelli si attaglia alla perfezione a chiunque volesse emulare
- e non lo credevamo possibile - il leggendario exploit di Roberto
Fuccillo, che sulle pagine di Repubblica Napoli intervistò
l'assessore regionale alla Formazione Adriana Buffardi, credendo
di star parlando con Rosalba |
Tufano,
assessore alla Sanità; e l'ex responsabile dell'edizione
locale Luigi Vicinanza trovò l'intervista così
interessante da dedicarle un articolo di fondo. Il disastro
non fu mai confessato, né spiegato.
Sono in tanti a voler |

Lucio D'Alessandro e Paolo Mieli |
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fare
il mestiere di giornalista; e il master del Suor Orsola Benincasa,
al prezzo popolare di dodicimila euro biennali, vi mette
sulla buona strada. Del resto, è diretto nientemeno che da
Paolo Mieli: e se non lo si vede quasi mai, niente paura, perché,
come dichiarò a Iustitia il preside della facolta di Scienze
della formazione Lucio D'Alessandro, è "costantemente
informato" sull'andamento dei corsi.
Siamo convinti che, tra le materie di studio, ci sia anche la papera;
genere che, come vedremo, pur praticato "senza originalità",
per citare il vocabolario, non perde il suo fascino. Tra i praticanti
che seguono il corso c'è anche uno studente siciliano,
che ora sta effettuando uno stage al Corriere del Mezzogiorno: e il
quotidano diretto da Marco Demarco ha una tale fiducia nei
giovani da affidar loro anche compiti delicati. Il 15 giugno, per
esempio, lo stagista si occupa dell'elezione al parlamento europeo
di Paolo Cirino Pomicino: e su tale riesumazione intervista
lo storico Francesco Barbagallo, il cui pensiero viene sintetizzato
nel titolo: "Ma con lui in Campania torna il fantasma della Prima
Repubblica". In realtà, a tornare è il fantasma
non della prima, ma |

Marco Demarco e Rosalba Tufano
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dell'unica
Repubblica: quella che ospitò il sogno di Fuccillo. Perché
l'interlocutore non era Barbagallo, ma il filosofo Roberto
Esposito. Stavolta, però, la topica non viene nascosta
sotto il tappeto. Il giorno dopo il Cormezz pubblica la |
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smentita del
presunto intervistato, e spiega: "L'articolista aveva infatti
prima telefonato a lui (Barbagallo, ndr) e subito dopo al filosofo
Roberto Esposito; l'intero articolo doveva riportare le dichiarazioni
di Esposito e non quelle di Barbagallo, che è stato citato
solo a causa di un banale disguido". Banale: come ogni tentativo
di un epigono che voglia eguagliare il maestro. |
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CONTINUA |
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Quando Giustino
Fabrizio ha preso il posto di Luigi Vicinanza alla guida di Repubblica
Napoli, sicuramente deve aver pensato di essere in grado di produrre
un giornalismo migliore. Ma poiché ogni progresso è
lungo e faticoso, per ora si sta dedicando soprattutto al feuilleton.
Dobbiamo ricostruire dall'inizio la vicenda di Vincenzo Carducci,
il ragazzo scomparso da casa dopo aver subìto una rapina, ma
ci scuserete: nei romanzi a puntate il riassunto è d'obbligo.
Il giovane sparisce il 27 aprile. Il 30 aprile Conchita Sannino
racconta la storia. L'otto maggio, in prima pagina, l'appello dello
scrittore Giuseppe Di Costanzo perché Vincenzo torni
a casa. Ma una settimana prima, il primo maggio,
sul Giornale di Napoli Luca Saulino ci aveva |
già rassicurato.
Il ragazzo ha fatto marcia indietro, ha riabbracciato parenti
e amici: "Non volevo procurarvi dolore, ma a Napoli non
si può più vivere e senti il bisogno di evadere".
Ora, bucare per un'intera settimana la felice conclusione di
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Vincenzo Carducci, Conchita Sannino
e Luca Saulino |
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una storia cui
si è dato tanto spazio, in un giornale meno prestigioso sarebbe
motivo di imbarazzo: ma Repubblica è Repubblica, e la realtà
è un dettaglio che intralcia. Passano infatti altri dieci giorni,
diciamo dieci giorni, e il 18 maggio la Sannino torna, esultante,
sull'argomento: articolo su cinque colonne, intitolato "Enzo
è tornato a casa, 'Vi ho fatto soffrire'". Sono passati
diciotto giorni da quando il ragazzo si è fatto vivo, diciassette
da quando il Giornale di Napoli ce l'ha detto, ma la giornalista va
per la sua strada: "Una fuga durata, per fortuna, solo due settimane".
È durata tre giorni: e non sappiamo se sia più clamoroso
che non lo sappiano o che fingano di non saperlo. E la Sannino commenta:
"Ma ora Vincenzo non vuole più sentire parlare di lui,
tantomeno sui giornali". Allora faccia come quelli di Repubblica:
che di Vincenzo hanno sentito parlare su un giornale solo. Il loro. |
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SUPERTESTE |
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Non è
un vero e proprio errore, ma un effetto collaterale della sintesi.
Il 17 maggio l'Ansa Napoli mette in
rete un lancio di Enzo La Penna
sulla vicenda del calcio scommesse.
Davanti ai pm Filippo Beatrice e
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Filippo Beatrice, Antonio Di Dio
e Giuseppe Narducci
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Giuseppe
Narducci ha deposto Antonio Di Dio, consigliere circoscrizionale
di Bagnoli coinvolto nell'inchiesta. Il titolo adotta la formula
telegrafica e, purtroppo, è tutto in maiuscolo: "CALCIO:
SCOMMESSE; |
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DICHIARAZIONI
SPONTANEE DI DIO AL PM". Per un attimo abbiamo pensato
che, sulla scia del celebre Unto di Arcore, anche il Padreterno fosse
sceso in campo. |
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DENTALI |
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Quello stesso
giorno altro lancio Ansa, da Bruxelles. Titolo: "Iraq: Martino,
la nostra è missione di pace negli intendi e nel modus operanti".
L'attacco ribadisce: "'La nostra è una missione di pace,
negli intendi e nel modus operanti'. Lo ha detto il ministro della
Difesa, Antonio Martino". Speriamo di no: se pronuncia
davvero a questo modo, potrebbe sfuggirgli, se vuole definire Bush
un vero leader, che è un presidente a tutto tonto. |
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MUTAMENTI |
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Abbiamo l'impressione
che al Roma, edito da Italo Bocchino e diretto da Antonio
Sasso, stia cambiando qualcosa. Già il fatto che lo scorso
2 maggio non sia stato in edicola, per aver celebrato come tutti i
quotidiani la festa del lavoro, è un indizio: negli anni scorsi
invece uscivano regolarmente, forse per far dispetto a una ricorrenza
strumentalizzata dai comunisti. Hanno inventato poi il giornale che
ti fa |
guadagnar tempo:
il numero di mercoledì 16 giugno porta, a pagina 3, la
data di martedì 15 giugno, così dopo aver cominciato
a leggere puoi sbrigare le faccende che hai lasciato in sospeso
il giorno prima. Il 17 giugno, infine, in prima |

Italo Bocchino e Antonio Sasso |
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pagina il titolo
su un raid vandalico a Posillipo è "Parabrezzi in frantumi
e due auto in fiamme": con quel plurale, parabrezzi, il raid
vandalico è anche contro l'italiano. |
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