Casarin: risolveremo
a gennaio il caso Verna

IL DIRETTORE DELLA Testata giornalistica regionale Alessandro Casarin ha assicurato al comitato di redazione di Rai Napoli (Rino Genovese, Vincenzo Perone e Guido Pocobelli Ragosta) che a gennaio risolverà il caso di Carlo Verna.
Dal 25 ottobre 2017 Verna è presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, senza dimenticare che per sei anni, dal 2006 al 2012, è stato

al vertice dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai.
Una gestione spesso discussa fino al clamoroso scivolone del settembre scorso sul concorso per l’assunzione di giornalisti in Rai

Enzi Iacopino e Raffaele Lorusso

con un attacco frontale al segretario dell’Usigrai Vittorio Di Trapani, attacco concluso con una tardiva marcia indietro di Verna e le parole definitive del segretario della Fnsi Raffaele Lorusso:nel caso non te ne fossi reso conto i toni e i contenuti della tua lettera segnano un punto di non ritorno. Ti comunico che non risponderò più a eventuali tue lettere perché considero preclusa qualsiasi possibilità di confronto politico”.
Chiudiamo i flash sull’Ordine con un passaggio ‘monetario’. L’attività del presidente è remunerata? “Formalmente no, - è la risposta di Enzo Iacopino che ha guidato l’Ordine nazionale dal 2010 al 2017 - sostanzialmente sì perché al presidente, come del resto a tutti i consiglieri, viene riconosciuta una indennità giornaliera. Nel 2015 ho percepito quindicimila euro netti e sin dal mio insediamento pretesi che, per ragioni di trasparenza, ogni anno emolumenti e denuncia dei redditi venissero pubblicati sul sito dell’Ordine nazionale”.  
Passiamo al Verna giornalista Rai che è redattore capo (ed ex vice direttore) distaccato presso la direzione della testata ma a Roma non lavora e non è neanche nell’organico della redazione partenopea, eppure

Vittorio Di Trapani e Gianni Mura

ha a disposizione una grande stanza, una grande scrivania, due televisori e poltroncine per gli ospiti, mentre gli altri quaranta giornalisti che lavorano a Fuorigrotta sono

concentrati in una decina di stanze. È però una stanza poco frequentata perché il presidente dell’Ordine nazionale si vede a via Marconi quasi esclusivamente in coincidenza con le partite del Napoli; così è contento il 'tifoso' Verna che resoconta i match della squadra del cuore ed è contento il portafoglio perché lavorando nei festivi percepisce anche il domenicale. Poco importa poi che paracadutandosi in redazione per le partite scavalca i cronisti (come Fabrizio Cappella e Nello Di Costanzo) che lavorano allo sport negli altri giorni della settimana. E glissiamo sullo stipendio, con le cronache sul Napoli che costano al servizio pubblico come se i resoconti fossero articoli scintillanti e fosforici firmati da Gianni Mura.
Come è evidente siamo di fronte a una situazione gravemente anomala, creata e tollerata per il disinteresse di Casarin e per l’acquiescenza del responsabile della redazione napoletana Antonello Perillo, una situazione che diventa davvero difficile da accettare se si considera che stiamo parlando del presidente dell’Ordine nazionale, massimo custode della correttezza e della deontologia dei giornalisti italiani.