Ordine nazionale: Verna
presidente e la Cosci vice

OTTOBRE È il mese fortunato di Carlo Verna: il 13 ottobre 2006, al congresso di Montesilvano, comune a nord di Pescara, venne eletto segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai; il 25 ottobre 2017 ha conquistato la presidenza dell’Ordine nazionale dei giornalisti con 46 preferenze su 59 consiglieri, il 78 per cento dei voti. Succede a Nicola Marini che ha gestito la transizione dalle dimissioni di Enzo Iacopino nel marzo scorso fino al doppio turno elettorale delle prime domeniche di ottobre.
Undici anni fa quando è stato eletto per la prima volta segretario dell’Usigrai

(ha fatto anche un secondo mandato dopo il congresso di Salsomaggiore nell’aprile 2010) Iustitia citò per Verna la legge di Peter, nota come 'principio di incompetenza', formulata nel 1969 dallo psicologo canadese Laurence Johnston Peter. “In un’organizzazione ‘meritocratica’ – sosteneva un sindacalista Rai buon conoscitore del neo presidente dell’Ordine – ognuno viene promosso fino al suo livello di

Enzo Iacopino

incompetenza. Cioè se una persona sa fare bene una certa cosa la si sposta a farne un’altra. Il processo continua finché ognuno arriva al livello di ciò che non sa fare. Carlo è stato un buon radiocronista, un discreto conduttore, un attento ‘avvocato’ dei colleghi nel collegio che si occupa di controversie con l’azienda”.
È il ritratto di un 'travet' che non ha le spalle larghe per timonare l’esercito dei giornalisti Rai nei mari agitati e nelle tempeste che scuotono l’azienda di viale Mazzini dall’esterno e anche dall’interno. Tuttavia il ritratto del ‘buon conoscitore si chiude con un’apertura di credito: “a volte è il ruolo che fa la persona. Del resto per il cattolico Verna, dal fare amichevole e un po’ pretesco, mi viene in mente che in più di un’occasione dal conclave è uscito un papa considerato minore, rivelatosi poi un grande papa”.
Era una speranza e non si è realizzata neanche in minima parte. Di sei anni di segreteria non è rimasta nessuna traccia significativa sul versante sindacale, diverso il bilancio sul piano personale.
Al congresso dell’addio alla segreteria tenuto a Salerno nel novembre del 2012 riesce a piazzare al vertice dell’Usigrai un suo pupillo, il napoletano Vittorio Di Trapani, che aveva già lanciato al congresso precedente, a Salsomaggiore, quando il giornalista di Rainews24 era risultato il secondo

Giuseppe Giulietti

eletto dell’esecutivo alle spalle di Verna.
Il secondo risultato importante lo incassa nel dicembre del 2013 quando Vincenzo Morgante, il responsabile della Tgr, la testata giornalistica da cui dipendono tutte le sedi regionali della Rai, lo nomina vice direttore con la delega a seguire le redazioni del Sud peninsulare.
Ci sono sempre stati dirigenti sindacali che al termine del mandato incassano promozioni significative e sorprendenti ma

il caso di Verna è clamoroso. Arriva infatti dopo sei anni di gestione evanescente del sindacato, con manifestazioni pittoresche e poco credibili (l’itinerante ‘Riprendiamoci la Rai’), dichiarazioni progressiste di routine, voti di sfiducia a direttori già ‘morti’ e su Napoli, la sua redazione, appoggio incondizionato alla gestione buia del redattore capo Massimo Milone, pronto a spegnere qualsiasi iniziativa di risveglio da parte di piccoli gruppi di redattori”.
Eppure proprio in Rai c’è il precedente di un giornalista a lungo al vertice dell’Usigrai e per molti anni leader indiscusso dell’esercito dei redattori di viale Mazzini che ha iniziato l’attività da redattore e non ha mai sollecitato o accettato ascensori aziendali per scalare le qualifiche. È la scelta di Giuseppe Giulietti e il caso vuole che due persone così diverse per storie professionali, spessore intellettuale e sensibilità sindacale si ritrovino oggi affiancate alle presidenze della Federazione della stampa e dell’Ordine nazionale.   
Dal primo gennaio 2014 Verna è vice direttore della Tgr ma fa sapere che vuole rimanere a Napoli e viene immediatamente accontentato con una stanza all’attico di via Marconi. Segue una delle vice direzioni più brevi che si ricordi. Il 30 giugno del 2015, allo scadere dei diciotto mesi dalla nomina, lascia l’incarico, e la relativa indennità, rientra nei ranghi della redazione partenopea

con la qualifica di redattore capo e torna all’unico lavoro che gli piace: il cronista sportivo. Così a fine luglio è nella città russa di Kazan per le radiocronache dei mondiali di nuoto e a fine agosto al San Paolo per il match di campionato tra Napoli e Sampdoria.
Verna è un uomo felice perché può occuparsi dell’amato Napoli, e delle altre squadre campane, e girare il mondo per seguire olimpiadi, mondiali di calcio,

Gianni Brera

mondiali e europei di nuoto, rassegne tutte puntigliosamente elencate nella sua autobiografia. Ed è poco importante che la redazione sportiva sia già affollata da redattori stabili e saltuari che si ritrovano tra i piedi un ex vice direttore che si candida per gli appuntamenti più importanti; ai colleghi spiega serafico che non fa cronaca ma commenti, come un piccolo Gianni Brera. Non a caso si fa ospitare in studio a Buongiorno Regione del lunedì per parlare dei risultati della domenica. Intanto lavora per preparare il salto verso la presidenza dell'Ordine nazionale, di cui è consigliere dal 2007, un obiettivo annunciato da anni e centrato il 25 ottobre.
I gruppi che controllano la Federazione della stampa da molti anni tentano e falliscono l’assalto alla roccaforte dell’Ordine, pur avendo schierato candidati riconoscibili e stimati come Vittorio Roidi. Questa volta l’operazione è andata in porto ma il successo è dovuto per intero alla nuova legge che ha ripristinato il corretto rapporto, due a uno, tagliando drasticamente il numero dei consiglieri ridotto da centocinquantasei a sessanta, con quaranta professionisti e venti pubblicisti. L’operazione ha spazzato via la massa di

Gianni Faustini (*)

manovra di decine di pubblicisti e ha affidato il pallino ai professionisti.
Il nuovo organigramma votato nella tre giorni romana dal 24 al 27 ottobre dai consiglieri nazionali vede accanto a Verna, la vice presidente Elisabetta Cosci, il segretario Guido D’Ubaldo, il tesoriere Nicola Marini, i componenti del comitato esecutivo e del collegio dei revisori dei conti, mentre al vertice del consiglio di disciplina nazionale è stato eletto Gianni

(Giovanni Battista) Faustini, natali a Trento, ottantatre anni a gennaio, per cinque anni segretario e dal ’91 al ’95 presidente dell’Ordine nazionale.
Il primo compito del nuovo vertice sarà esaminare il ricorso presentato da Pierluigi Roesler Franz, ex consigliere dell’Ordine nazionale, secondo il quale “appare scontato che a Roma e a Bologna dovranno essere rifatte le elezioni di ballottaggio perché vi hanno partecipato indebitamente, per mancato controllo da parte dei due Ordini regionali dei giornalisti del Lazio e dell'Emilia Romagna, tre colleghi, due a Roma e uno a Bologna, privi del requisito di legge del possesso della posizione attiva Inpgi”.
Roesler Franz continua: “Il presidente dell’Ordine nazionale Nicola Marini, prima di convalidare i sessanta eletti, ha invece correttamente disposto un preventivo controllo presso l'Inpgi di tutte le posizioni e in base alle risposte dell'istituto di previdenza ne ha esclusi tre dal consiglio nazionale dichiarandoli ineleggibili (due a Roma, Andrea Garibaldi e Marco Mele, e uno a Bologna, Andrea Bombonato) e sostituendoli con i

primi dei non eletti a Roma e Bologna. Tuttavia il suo provvedimento appare monco e incompleto perché doveva essere rifatto immediatamente anche il riconteggio delle schede votate a Roma e a Bologna, dichiarando nulle quelle in cui fossero stati riportati voti di preferenza a favore dei tre ineleggibili”.
Il ricorso è stato inviato al ministero della Giustizia che ha l’alta vigilanza sugli ordini professionale, alla Procura generale della

Pierluigi Roesler Franz

Repubblica di Roma e, per conoscenza, “al professore Franco Abruzzo”, uno dei massimi esperti in materia ordinistica e neo eletto al consiglio nazionale. Vedremo se chi ha titolo per intervenire riterrà fondata la denuncia. 


(*) Da www.vitatrentina.it