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Voto Fnsi, in Campania
'battuta' la maggioranza |
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NON È ANCORA terremoto negli equilibri tra le componenti sindacali del giornalismo campano, ma i segnali di cambiamento diventano sempre più forti e netti.
Domenica 24 e lunedì 25 ottobre si è votato per eleggere i delegati al XXIV congresso della Federazione della stampa che si terrà dal 22 al 26 novembre in Valle d’Aosta, a Saint Vincent. Nuovo voto e nuovo indirizzo per i giornalisti campani, come accade
ormai abitualmente da quando nel novembre
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del 1999 una gestione dissennata dei dirigenti degli organismi di categoria ha portato allo sfratto dalla Casina del boschetto.
Questa volta le urne sono state aperte al Molosiglio, nella sede del Circolo Canottieri Napoli, grazie
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Ambrosino, Corsi, Landolfo e Lucarelli |
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all’ospitalità offerta dal presidente Curzio Buonaiuto. Si dovevano eleggere diciannove delegati: otto per i professionisti (professionali) e undici per i pubblicisti (collaboratori).
Tra i professionisti quattro delegati (Ermanno Corsi, Gianni Ambrosino, Daniela Limoncelli e Franco Landolfo) sono andati alla lista ‘Movimento unitario’, che ha conquistato 221 voti; tre (Ottavio Lucarelli, Maria Chiara Aulisio e Annarita D’Ambrosio) a ‘Giornalisti campani’, che ha riportato 176 voti; uno (Patrizia Capua) a Autonomia e solidarietà, che ha ottenuto 49 voti.
Undici i delegati eletti dai pubblicisti. In campo Alternativa sindacale, la lista storica guidata dal segretario generale aggiunto della Fnsi Domenico Castellano e da Domenico Falco, vice presidente dell’Ordine nazionale, e Movimento unitario, la formazione raccogliticcia messa insieme da Corsi, Ambrosino e Lino Zaccaria.
Ha naturalmente stravinto la squadra di Castellano, che da un quarto di secolo mantiene un controllo militare sulla categoria. Con 374 voti ha ottenuto nove delegati: Castellano e Falco, ovviamente, seguiti da Angelo Ciaravolo, Salvatore Campitiello, Elisabetta Bruno, Vera De Luca, Mauro Fellico, Luigi Zappella e Armando De Rosa. Con 115 voti due i delegati conquistati dal Movimento unitario: Domenico Annunziata e Luigi Argiulo.
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Campitiello, Castellano, Ciaravolo e Falco |
Il primo dato che emerge dal voto è una Campania non più roccaforte di una microopposizione all’alleanza che governa il sindacato italiano, una scelta conflittuale che ha via via isolato ed emarginato la terza
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regione d’Italia, riducendola a una realtà residuale del panorama nazionale, per di più da anni condizionata da un debito con la Fnsi che, se tutto va bene, verrà estinto nel 2008. Nella leadership della Fnsi si riconoscono infatti tredici dei diciannove delegati campani: i quattro professionisti di ‘Giornalisti’ e ‘Autonomia’e i nove pubblicisti di Castellano, in totale il 68 per cento della delegazione.
In un comunicato congiunto gli esponenti delle due liste parlano di “svolta storica” perché la somma dei loro voti supera, anche se di pochissimo, quelli raccolti dal gruppo Ambrosino-Corsi: 225 a 221. E c’è chi si rammarica perché non è stata presentata una lista comune, mettendo insieme gli acchiappavoti di Giornalisti con i professionisti di larga riconoscibilità schierati da Autonomia (per citare qualche nome, Vittorio Dell’Uva, Antonio Fiore, Francesco Romanetti), un accordo che probabilmente avrebbe consentito di conquistare anche la maggioranza dei delegati.
In ogni caso questa volta il voto napoletano è in linea con i risultati nazionali: l’alleanza tra Autonomia, guidata da Paolo Serventi Longhi, e Giornalisti uniti, organizzata da Franco Siddi, ha ottenuto 213 delegati (157 professionali e 56 collaboratori) sui 309 che si riuniranno a Saint Vincent. Con una
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percentuale del 69 per cento, salvo sorprese sempre possibili in un congresso, la maggioranza ha i numeri per eleggere al primo turno il segretario generale, che per statuto deve ottenere il consenso dei tre quinti dei delegati. Sul risultato nazionale prudente e dialogante il
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Curzio Buonaiuto, Giovanni Rossi e Franco Siddi |
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commento del segretario generale aggiunto della Fnsi Giovanni Rossi. “Il giudizio positivo sui risultati regionali – dichiara Rossi – non ci impedisce di guardare con grande attenzione alle altre componenti per fare un congresso che non si risolva in pura conta o puro scontro, ma riesca a discutere dei problemi veri della categoria, anche perché siamo alla vigilia di due importanti rinnovi contrattuali: quello della Fnsi e quello dell’Aeranti-Corallo per chi lavora nelle emittenti medio piccole”.
Il secondo dato è una presenza di donne finalmente consistente. Al congresso di Villasimius (maggio ’96) erano presenti Patrizia Capua e la pubblicista Stefania Marotti; a Montesilvano (novembre 2001) la sola Capua. A Saint Vincent le donne saranno sei, un terzo della delegazione: accanto alle elette dalle tre liste dei professionisti ci sono le due pubbliciste del gruppo Castellano, Elisabetta Bruno e Vera de Luca. E sulla novità della massiccia presenza femminile insiste il presidente dell’Assostampa Gianni Ambrosino, che con un comunicato diffuso dall’agenzia Ansa “parla di svolta” e, con riferimento a professionisti e pubblicisti, auspica “che la delegazione ritrovi
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Annunziata, Bruno, De Luca e Fellico |
la compattezza per porre all’attenzione del congresso Fnsi i tanti problemi che i giornalisti della Campania sono costretti ad affrontare quotidianamente”. Da notare nel lancio Ansa, voce sempre ufficiale e spesso ossequiosa, una |
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piccola, significativa inesattezza. Le componenti e gli eletti vengono indicati in rigoroso ordine di voti raccolti, con una sola eccezione: al primo posto della lista di maggioranza viene collocato Gianni Ambrosino, mentre anche in questa tornata chi ha ricevuto il maggior numero di preferenze è stato Ermanno Corsi.
Arriviamo così al terzo dato. Da più parti il voto per il congresso viene letto come la sconfitta, all’interno del gruppo di maggioranza, dell’asse Corsi-Zaccaria, fautori di un confronto duro con i vertici della Fnsi. Una lettura, in qualche modo, confermata dalle dichiarazioni di Ambrosino subito dopo la conclusione dello spoglio. “Sono contento – ha detto – perché tra i delegati sono stati eletti una collega del Mattino, ancora giovane, sulla quale ho puntato molto, Daniela Limoncelli, che è stata la donna più votata e ha battuto Maria Chiara Aulisio, presentata come l’astro nascente delle elezioni di categoria, e Franco Landolfo, una persona sempre disponibile al dialogo”. E proprio Landolfo viene indicato come possibile chiave per mutare gli equilibri all’Ordine regionale dopo il congresso della Fnsi. Nel caso di sue dimissioni da consigliere gli subentrerebbe Carlo Verna, con il conseguente ribaltamento della maggioranza: da una parte Corsi e tre professionisti
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(Francesco Bufi, Umberto Nardacchione e Lino Zaccaria), dall’altra Lucarelli, Verna e i tre pubblicisti.
Chi non pare interessato ad aspettare dimissioni è il vertice di Alternativa sindacale. “È stato sconfitto – ha commentato lapidario Castellano a urne |

Carlo Verna e Lino Zaccaria
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appena chiuse – chi ha lavorato e lottato contro la Fnsi”. Più esplicito Falco. “Il voto per i delegati al congresso – ha dichiarato – conferma e rafforza la voglia di cambiamento e rinnovamento già emersa nelle elezioni dello scorso maggio. Dei diciannove delegati, tra professionali e collaboratori, che rappresenteranno la Campania a Saint Vincent, ben tredici, quindi oltre i due terzi, si riconoscono nella maggioranza di Autonomia e solidarietà e Giornalisti uniti, che sono al governo dei cinque organismi di categoria. Una vittoria schiacciante che non potrà non avere riflessi sugli assetti dell’Assostampa e dell’Ordine regionale”.
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