Patteggiamento
per i Clemente?

IL 30 giugno scorso l’udienza per la bancarotta dell’Editoriale Corriere, la srl che era proprietaria delle testate Corriere di Caserta e Cronache di Napoli, è saltata per un difetto di notifica. Anche la nuova udienza, fissata per il 16 dicembre davanti a Flavio Cusani, giudice per le indagini preliminari del tribunale di Benevento, rischia di ‘saltare’ perché i fratelli Maurizio e Pasquale Clemente, titolari e amministratori dell’Editoriale costituita il 3 novembre del 1994 e fallita il 7 aprile del 2006, accusati di concorso in

bancarotta fraudolenta, avrebbero chiesto di patteggiare la pena.
Il patteggiamento chiuderebbe la vicenda penale, costringendo i numerosi creditori, a imboccare la strada dell’azione civile.
In ogni caso per il 16 dicembre, davanti al


Amedeo Barletta e Mauro Clemente

giudice Cusani che dovrebbe decidere sul rinvio a giudizio dei due editori chiesto dal pubblico ministero della procura sannita Urbano Mozzillo, sono diverse le parti civili annunciate: la curatrice del fallimento Patrizia Maffei; il direttore della Gazzetta di Caserta Pasquale Clemente (soltanto omonimo dell’editore), assistito dal fratello, l’avvocato Mauro Clemente, difensore anche del redattore capo del Roma Roberto Paolo, che come il direttore della Gazzetta vanta crediti da lavoro; crediti da diffamazione invece per l’avvocato Nicola Ferro, assistito dal legale Amedeo Barletta.