Smacco a Sangiuliano:
Tg2, Rao cancella Calise

VENERDÌ 17 febbraio Nicola Rao, direttore del Tg2 dal 14 dicembre scorso, ha presentato ai redattori il piano editoriale approvato con 78 sì, 37 no e dieci schede tra bianche e nulle. In quella sede ha ufficializzato la ‘decapitazione’ del vice direttore Enzo Calise. Rao ha infatti elencato la squadra dei vice direttori: Carlo Pilieci che ha retto ad interim il tg nei due mesi trascorsi dalla nomina di Gennaro Sangiuliano a ministro della Cultura all’arrivo del nuovo direttore; Giovanni Alibrandi, Massimo Amore, Maria Rita Grieco, Maria Antonietta Spadorcia e il neo promosso Fabrizio Frullani che era il capo del servizio politico.

Così una redazione che si trova con un vuoto in organico di venti unità viene rafforzata con un sesto vice direttore.
Intanto nel giro di pochi giorni dalla redazione sono sparite le tracce di Calise perché il 25

Carlo Pilieci e Maria Antonietta Spadorcia

febbraio hanno portato via gli scatoloni con le sue cose e la scrivania è stata occupata da Frullani. Il 'decapitato' è poi ricomparso e gli è stata assegnata una stanza che divide con un altro giornalista in attesa di destinazione.
Il 17 dicembre del 2018, con una nomina a sorpresa (anche per il doppio salto perché a Napoli era vice redattore capo), Calise arriva a Roma nominato vice direttore grazie a Sangiuliano diventato numero uno del Tg2 poco più di un mese prima. Con il direttore c’è grande feeling, anche se le voci aziendali assegnano a Calise una casacca 5 Stelle (ramo, ora spezzato, Di Maio), e Sangiuliano, intervistato in quei giorni da Iustitia,  spende parole molto lusinghiere sul cronista napoletano: “A ogni vice direttore ho assegnato un settore di competenza; era scoperta la casella per la cronaca e ho pensato di chiamare Calise. Durante i nove anni in cui sono stato vice direttore del Tg1 l’ho conosciuto bene. Nei servizi che forniva è sempre stato tempestivo e completo, pochi aggettivi e nessun problema. Ha anche buoni rapporti con il mondo della magistratura e sul lavoro non si tira indietro. Una volta si sarebbe detto un culo di pietra”. Un entusiasmo evidentemente non condiviso da Nicola Rao.
Dove andrà ora Calise? Secondo l’articolo 11 del contratto di lavoro dei giornalisti Rai gli verranno offerte dall’azienda tre opzioni tra le varie possibilità previste. Alcune molto improbabili: editorialista, vaticanista, informatore politico parlamentare, corrispondente dall’estero. Entro quaranta giorni dallo stop all’incarico di vice direttore l’azienda deve formalizzare le tre opportunità ed entro i trenta giorni successivi

Giovanni Alibrandi e Maria Rita Grieco

l’interessato deve decidere. Secondo un esperto dei meccanismi di viale Mazzini la soluzione più probabile è l’incarico di inviato alle dirette dipendenze di un direttore di testata.

Una soluzione che però dipende dalla disponibilità del direttore Alessandro Casarin di riprenderlo alla Tgr e rimandarlo alla redazione di via Marconi. Del resto Napoli è accogliente, c’è il sole, c’è il mare ed è diventata una sorta di Miami per giornalisti con gradi alti ma fuori organico. C’è Carlo Verna, già vice direttore, da alcuni anni redattore capo a disposizione di Casarin. E su un fronte diverso c’è Antonello Perillo, per dieci anni evanescente responsabile della sede partenopea, da un anno promosso vice direttore della Tgr con la responsabilità di coordinare le redazioni del Mezzogiorno peninsulare. Un posto per Calise si trova.