Rai, maxi selezione
per cento giornalisti

FINALMENTE UNA BUONA notizia per i giornalisti professionisti italiani disoccupati e sottoccupati (solo in Campania sono oltre mille): entro il 24 febbraio la Rai presenterà un bando per selezionare cento giornalisti. E alla graduatoria la Rai attingerà per le assunzioni del prossimo triennio.
Non sono previsti limiti di età e l’unico paletto fissato per partecipare al concorso è l’iscrizione all’Ordine dei giornalisti, albo professionisti, mentre la laurea e la conoscenza delle lingue serviranno a fare punteggio. I dettagli del

bando non sono ancora stati resi noti, ma sulla rete sono già comparse corpose anticipazioni.
Le ha pubblicate www.globalist.it, syndication indipendente, che raccoglie giornalisti, blogger, siti e associazioni ideata dai fratelli Antonio e Gianni Cipriani, che la


Vittorio Di Trapani (*) e Luigi Gubitosi

dirige. “Le prove che i candidati dovranno affrontare – scrive Globalist – nella selezione che la Rai avvierà a fine febbraio dovrebbero essere le seguenti. La prima prova consisterà nello scrivere una notizia stringata, formato Twitter cioè 140 battute. La seconda prova sarà di cultura generale e con la formula del test con domande e quattro risposte di cui una è quella giusta. In questo test si valuterà anche la conoscenza della lingua inglese, oltre a quella dei media in generale. La terza prova dovrebbe consistere nella stesura di un articolo per il tg e uno per la radio, con la relativa prova di speakeraggio per valutare la dizione e l’inflessione dialettale”.
Ma gli esami non finiscono qui. “Verrebbe richiesta anche – continua Globalist – anche una diretta, cioè l’improvvisazione video su un argomento di attualità scelto dalla commissione. Il candidato dovrà mostrare di sapersi districare di fronte al video, parlare e raccontare l’evento con spontaneità e professionalità. La quarta prova prevede che il candidato produca un servizio audio video e


Antonio e Gianni Cipriani

lo monti come se lo dovesse mandare in onda. Ci sarebbero, infine, una prova di navigazione in rete e un altro test per valutare la conoscenza della lingua inglese”.   
Infine Globalist indica i criteri di valutazione: “i punteggi di partenza verrebbero assegnati in

relazione al titolo universitario conseguito: due punti per la laurea triennale, tre punti per la specialistica quinquennale, un punto in più se il voto di laurea è superiore a 105, tre punti per master o corsi di specializzazione riconosciuti dall’Ordine dei giornalisti, fino a tre punti per chi parla una seconda lingua straniera oltre all’inglese”.
Esulta Vittorio Di Trapani, segretario dell’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, insieme all’intero esecutivo: “è la Rai che ci piace. È la Rai che vogliamo. L’Usigrai ha siglato con l’azienda un accordo per una selezione pubblica per giornalisti. La selezione era uno dei cardini dell’accordo sindacale firmato a luglio dall’Usigrai, con la Fnsi e l’assistenza dell’Inpgi e della Casagit”.
Meno entusiasti gli altri sindacati. “A sette mesi dall’accordo – sostengono Fistel, Slc, Snater, Ugl Tlc e Uilcom – che doveva portare a una regolazione del mercato del lavoro, a un cambiamento generazionale mediante l’uscita volontaria del personale più anziano e l’assunzione di giovani, la Rai, a fronte dell’uscita di 400 lavoratori (nella maggioranza maestranze fondamentali per il processo produttivo) non ha assunto un solo giovane attraverso selezione pubblica di apprendisti. Questo, oltre a segnare un gravissimo ritardo nell’applicazione dell’accordo tra le parti, sta mettendo in discussione

la capacità produttiva interna. Interi reparti dei centri di produzione e le sedi regionali sono ormai al collasso”. Inoltre, continua la denuncia, “l’uscita di specifiche professionalità sta portando molte attività a essere assegnate all’esterno con un forte


Michele Giordano e Marcello Sorgi

incremento di appalti sostitutivi proprio laddove vigeva una grande tradizione aziendale. E manca il confronto tra le parti proprio sul tema degli appalti nonostante questo sia previsto dal contratto: colpisce che la Rai non sia disponibile a fare chiarezza sui costi e sulle aziende che sono impegnate in tali attività per conto del servizio pubblico”. Parole chiare che avrebbero bisogno di una risposta da parte dei vertici di viale Mazzini, il presidente Anna Maria Tarantola e il direttore generale Luigi Gubitosi.
E torniamo al concorsone. Ora bisognerà attendere il bando e la nomina della commissione che gestirà la selezione. Nello scorso ottobre il concorso riservato ai giornalisti già dipendenti Rai “con altra forma contrattuale o utilizzati con contratto atipico” è stato affidato a Marcello Sorgi, presidente, Ines Maggiolini, Marcello Masi, Vincenzo Morgante e Barbara Scaramucci. E i quaranta vincitori di quella selezione stanno in questi mesi raggiungendo le sedi che hanno scelto. Quattro dei quaranta sono iscritti all’Ordine della Campania e due il 16 dicembre hanno iniziato a lavorare: Michele Giordano a Potenza e Alessandra Barone a Campobasso. Per gli altri due, Federica Corsini e Giovanni La Manna, che hanno chiesto Potenza, l’ufficializzazione ci sarà entro marzo.
Intanto il 28 gennaio dalla sede Rai della Val d’Aosta è arrivato un rinforzo alla redazione napoletana. È Giuseppe De Caro, trent’anni appena compiuti, nel 2006 una laurea in Scienze della comunicazioni a Salerno, seguita dalla


Francesco Pinto e Carlo Verna

Scuola di giornalismo radio televisivo di Perugia, con annesso praticantato, e nell’ottobre del 2009 dall’assunzione in Rai ad Aosta dove si è occupato di tutto, con un’attenzione particolare allo sport. E proprio nel settore sportivo la redazione partenopea guidata dal

redattore capo Antonello Perillo dovrebbe a breve perdere una unità.
Il 19 dicembre, nel presentare il piano editoriale, il direttore della Tgr, la testata giornalistica regionale, Vincenzo Morgante annunciò la promozione di Carlo Verna, dal 2006 al 2012 segretario dell’Usigrai, a vice direttore con la delega a seguire le edizioni del Sud. In attesa di istruzioni Verna continua a occuparsi di calcio e pallanuoto, ma è difficile che possa continuare a farlo quando il nuovo incarico diventerà operativo.
E per insediare il vice direttore ai primi di febbraio Morgante è atteso a via Marconi. Verna dovrà quindi lasciare la scrivania al terzo piano che ospita la redazione e ha chiesto di avere una stanza all’attico, ma il direttore del Centro di produzione di Napoli Francesco Pinto ha fatto sapere che non ci sono spazi disponibili. Lo sistemeranno forse agli uffici del quarto piano.


(*) Da www.associazione giornalisti.it