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Ordine, diffida Sugc
e lettera Buonanno |
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IL 24 OTTOBRE scorso la giornata per eleggere il consiglio dell’Ordine regionale è stata particolarmente calda con seicento giornalisti esclusi dal voto, richiesta di intervento della polizia, contestazioni al seggio e poi reclami, esposti alla magistratura e denunce alla Corte dei conti. Tra i non ammessi al voto anche il senatore Sandro Ruotolo e il deputato Gigi Casciello.
Dal giorno del voto sono trascorsi cinque mesi nel più assoluto silenzio del presidente dell’Ordine nazionale Carlo Bartoli e dei responsabili |
della commissione ricorsi (il presidente Michele Lorusso e il vice Riccardo Arena). Bruno Buonanno, ex capo servizio del Mattino, ha perciò deciso di tornare alla carica.
Il 24 ottobre alla Mostra d’Oltremare che ospitava il seggio elettorale ha messo su carta, insieme a Mario Simeone, Pier Antonio Toma e Nello Cozzolino, la denuncia perché il presidente della commissione elettorale |
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Carlo Bartoli |
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Giovanni Lucianelli e il presidente del seggio Lino Zaccaria gli impedivano di esercitare il diritto di voto. Subito dopo ha presentato un esposto alla procura della Repubblica e una denuncia alla Corte dei conti.
Ora la seconda fase. Il 22 marzo ha indirizzato una lettera al presidente dell’Ordine nazionale Carlo Bartoli per chiedergli perché “è ancora tutto fermo”. E chiude con una proposta-provocazione: “chiedi ai responsabili dell’ufficio legale dell’Ordine dei giornalisti di applicare (come nel rito d’urgenza del processo civile, ndr) l’articolo ‘700’ anche al caso Napoli, dandoci la possibilità di portare, eventualmente, la nostra protesta in un’aula giudiziaria”.
In contemporanea all’iniziativa di Buonanno si è mosso anche Claudio Silvestri, segretario del Sindacato unitario dei giornalisti campani, che con gli avvocati Luisa D’Alterio e Luigi De Martino ha indirizzato un “atto stragiudiziale di diffida e costituzione in mora” al consiglio nazionale dell’Ordine nazionale, al consiglio regionale dell’Ordine dei giornalisti campani e alla procura della Repubblica. |
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Riccardo Arena |
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In nome dei ventotto giornalisti che il 17 novembre scorso avevano presentato ricorso chiedendo “la sospensione della proclamazione degli eletti perché espressione di una maggioranza falsata dalla illegittima preclusione all’esercizio del diritto di voto a un numero di iscritti consistente e, in ogni caso, sufficiente a ribaltare i risultati elettorali”.
Ora i legali osservano che dal momento
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che “ad oggi non risulta ancora fissata la seduta di trattazione del ricorso” diffidano e costituiscono in mora l’Ordine nazionale e quello regionale “a provvedere alla fissazione della seduta di trattazione del ricorso presentato il 17 novembre 2021 e a comunicarla agli istanti tempestivamente e a provvedere alla decisione del ricorso proposto e a notificare tempestivamente il provvedimento conclusivo”. |
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