Ricadono sul Roma
i 'guai' di Bocchino

GIÀ IN AUTUNNO la querelle tra il patron del Roma Italo Bocchino e il direttore del ‘Giornale’, ufficialmente di proprietà di Paolo Berlusconi e megafono sensibile degli umori del presidente del Consiglio, ha spinto Vittorio Feltri a interrompere dal primo novembre l’uscita in tandem dei due giornali sulla piazza di Napoli, una scelta che è costata al Roma una perdita secca di

di copie e di prestigio. Ora l’attacco scatenato da Silvio Berlusconi, attraverso uomini e media a lui vicini, contro Gianfranco Fini (e i suoi fedelissimi) per le parole dure e nette pronunciate dal presidente della


Gianfranco Fini e Italo Bocchino

Camera dei deputati il 22 aprile a Roma, all'auditorium di via della Conciliazione, rischia di avere sul quotidiano diretto da Antonio Sasso conseguenze ancora più gravi.
Bocchino ha già incassato le prime cannonate e non sono state bordate indolori. Ha dovuto presentare le dimissioni da vice capo gruppo del Pdl alla Camera e si è trovato sbattuto sulla prima del Giornale con titolone a tutta pagina (occhiello: “Non solo la ‘suocera’ di Fini”; titolo: “I soldi Rai alla moglie di Bocchino”; sommario: “La consorte del finiano di ferro ha ottenuto un appalto da sei milioni di euro per produrre una fiction / Intanto il marito si dimette da vice capogruppo del Pdl ma poi va in tv e strilla: Berlusconi mi ha epurato”), corredato da una maxi foto (14x17) sua e della moglie Gabriella Buontempo, che nella didascalia del Giornale diventa Giovanna Buontempo, e vari servizi all’interno che occupano per intero le pagine due e tre.
Intanto viaggia con un ritardo di molti mesi il pagamento dei contributi previsti dalla legge per l’editoria, pilastro del bilancio del Roma, come del resto di tanti quotidiani medio piccoli, contributi erogati dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio con la delega all’Editoria Paolo Bonaiuti, portavoce di Silvio Berlusconi.
Tardano i soldi mentre sono in corso le ispezioni della Guardia di finanza che stanno facendo visita a una decina di quotidiani, tra cui il Roma. Sotto la lente degli ispettori ci sono i bilanci dei giornali e i rapporti con le società satellite. Nel caso del quotidiano di Sasso i controlli riguardano la Socid, la società che si occupa della diffusione, guidata da Antonio Schiavone, marito di Patrizia, la sorella di Italo Bocchino, e Mediapress, la struttura messa in piedi da Giuseppe Riccio, che fornisce in service alcune pagine al giornale. E il


Claudio Botti e Geppino Cuomo

mancato arrivo dei contributi è in questa fase particolarmente pesante perché continua la stagnazione del mercato pubblicitario e le copie vendute registrano una flessione che preoccupa.
A peggiorare una situazione complessa ci sono alcune vicende

giudiziarie. È in dirittura d’arrivo l’accordo con l’ex assessore del comune di Napoli Rachele Furfaro, che ha in piedi con il Roma un contenzioso civile e penale. L’intesa tra l’avvocato Claudio Botti, che assiste la Furfaro, e il legale del giornale Carmine Ippolito potrebbe chiudersi con un risarcimento alla Furfaro di ventimila euro, spalmato in quattro rate mensili da cinquemila euro. Ma al momento il fronte caldissimo è Ischia, isola nella quale la testata leader è il Golfo, di proprietà del Roma, con direttore responsabile Antonio Sasso, affidato in gestione a una cooperativa. Dopo la scomparsa di Domenico Di Meglio, fondatore e storico direttore del Golfo, dalla scorsa primavera la squadra dei cronisti è guidata da un coordinatore, Geppino Cuomo. E proprio per un articolo del Golfo, risalente a oltre dieci anni fa, in questi giorni è stato notificato un decreto ingiuntivo per 60mila euro, con il risultato che in banca è stato bloccato il conto del Roma.