Inpgi, confermati
Colimoro e Russo

SONO TRE i campani che, nel quadriennio 2016-2020, faranno parte del consiglio generale dell’Inpgi, l’istituto di previdenza dei giornalisti italiani: Enzo Colimoro, Rossana Russo e Lino Zaccaria. Ha ottenuto un risultato decisamente positivo e torna in consiglio Zaccaria, catanzarese di Gasperina, settanta anni da compiere a novembre, ex Mattino, che con 564 preferenze si è piazzato quarto tra i pensionati italiani preceduto soltanto dai laziali Mario

Antolini, primo con 754 voti, e Alessandra Spitz (633) e dall’emiliana Paola Cascella (707). Rimane invece fuori l’altro pensionato Mattino, Umberto Nardacchione, consigliere uscente che ha raccolto 248 preferenze, largamente al di sotto delle 372 di quattro anni fa che in ogni caso non sarebbero state sufficienti per essere eletto.
Hanno confermato la poltroncina in consiglio Enzo Colimoro che ha incassato

Lino Zaccaria

341 voti (contro i 393 del 2012) e Rossana Russo che ne ha portato a casa 285 (quattro anni fa furono 336), sostenuti dall’accordo elettorale tra la squadra di Colimoro e le truppe guidate dal presidente dell’Ordine regionale Ottavio Lucarelli, mentre, con 128 voti, ha ottenuto un risultato positivo per un’esordiente la giornalista della sede Rai di Napoli Anna Testa. Ora tocca al consiglio generale scegliere i fiduciari regionali e gli eventuali vice; può decidere di indicare uno degli eletti o anche orientarsi diversamente, magari consultando i dirigenti delle associazioni regionali di stampa. In Campania il fiduciario uscente è Enzo Colimoro che ha vissuto da presidente, dal 2007, la fase terminale della Assostampa, conclusa con la radiazione dalla Fnsi e con lo scioglimento del sindacato, dopo oltre cento anni di vita; che a ventitre mesi dallo scioglimento non ha ancora dato notizie sui beni di cui disponeva l’associazione; che il 28 febbraio del 2014 ha ricevuto una lettera durissima dal presidente dell’Inpgi Andrea Camporese con la quale gli contestava di non avere inviato all’istituto il rendiconto più volte sollecitato delle spese sostenute dal sindacato nel 2013, gli imputava un “grave inadempimento contrattuale” e per questo motivo troncava la convenzione tra l’Inpgi e l’Assostampa. Con queste premesse sarebbe singolare se l’incarico venisse riassegnato all’ex presidente dell’Assostampa, ma tutto è possibile. Il consiglio potrebbe però decidere di scegliere Rossana Russo o Anna Testa o un

Enzo Colimoro

qualsiasi giornalista campano capace e interessato. Va anche ricordato che il fiduciario percepisce un rimborso spese pari al 5 per cento del contributo che l’Inpgi versa ogni anno ai sindacati regionali; nel 2013 la Campania ha ricevuto 140mila euro e Colimoro ha incassato un ‘rimborso’ di settemila euro.
Chiudiamo con gli altri risultati. Nella competizione per i sindaci vanno sottolineate le straordinarie performances

del romano Pierluigi Roesler Franz, premiato con 3146 preferenze, seguito a ruota con 3009 dal milanese con natali cosentini Franco Abruzzo; completa la terna dei sindaci il lucano Savino Citro con 2158 voti. Non è andato male il cronista del Mattino Maurizio Cerino che con 1548 preferenze si piazza secondo tra i sindaci supplenti, il che vuol dire che è in panchina a casa e diventa operativo soltanto se uno dei titolari lascia l’incarico.
Tra i cinque componenti del comitato amministratore della gestione separata (l’Inpgi 2 che gestisce i giornalisti a vario titolo collaboratori) è stato eletto con 1114 voti il trentaseienne napoletano Vittorio Falco, preceduto soltanto dal piemontese Ezio Ercole (1158) e dal siciliano Orazio Raffa (1117), mentre l’unico sindaco dell’Inpgi 2 è il lombardo Stefano Gallizzi.