Quotidiano di Calabria,
tutti in cassa integrazione

DOPO TRE ANNI di contratti di solidarietà, al Quotidiano di Calabria dal primo ottobre scatta la cassa integrazione a rotazione per gli 84 dipendenti (giornalisti, amministrativi e poligrafici). Sul versante redazionale il piano preparato dal direttore Rocco Valenti prevede per gli articoli 1 quindici ore di lavoro settimanale da distribuire su tre o quattro giorni; per i tempo parziale tre o quattro ore per quattro o cinque giorni; esenzione per i corrispondenti e cassa a zero ore per i collaboratori; orario da determinare sulla base delle esigenze tecnico-produttive per i redattori capo, che potrebbero nei prossimi mesi ridursi di una unità perché la Finedit ha presentato al ministero del Lavoro la richiesta di cassa integrazione e di un prepensionamento per

Roberto Marino.
Francesco Dodaro, il presidente della Finedit, la srl con un capitale di 770mila euro che controlla il giornale e la tipografia di Castrolibero alla periferia di Cosenza, ha informato i dipendenti che non è più in grado di sostenere le perdite del giornale e ha

Antonella Dodaro e Rocco Valenti

quindi individuato una sola strada per evitare la chiusura: un’iniziativa di “autoimprenditorialità potendo in tal senso anche richiedere l’eventuale anticipazione dell’intero trattamento di mobilità di cui si ha diritto”. Traduzione: i dipendenti mettono su una cooperativa con i soldi anticipati dall’Inps per il trattamento di mobilità e i Dodaro (oltre Francesco, ci sono le sorelle Antonella, amministratore delegato, e Maria Gabriella, consigliere d’amministrazione) prendono una quota di minoranza, chiarendo fin d’ora che non sono disponibili a ripianare le perdite.
La crisi viene da lontano, con il calo progressivo delle vendite e della pubblicità, ed è esplosa il 13 giugno quando l’editore ha avviato le procedure per i licenziamenti, che ha dato il via a un’estate di mail, riunioni e assemblee. Il 28 luglio c’è stato un incontro interlocutorio nella sede dell’azienda a Cosenza con tutte le parti presenti (per il sindacato regionale dei giornalisti c’era il presidente Carlo Parisi, che è anche membro della giunta Fnsi). Superato agosto, il 19 settembre, in un’affollata assemblea tenuta alla redazione centrale, i giornalisti hanno approvato un documento preparato dal cdr (Massimo Clausi, Caterina Tripodi, Giovanni Verduci e, per i collaboratori, Michele Albanese e Gianfranco De Franco) con il quale ricordano all'editore che non ha ancora ritirato la procedura di licenziamento e chiedono un quadro chiaro sulle intenzioni della azienda. Ai redattori arriva a stretto giro la risposta da Dodaro, mentre il piano del direttore sulla rotazione di cassa integrazione viene presentato soltanto il primo ottobre.
Ora, secondo l'azienda, c’è soltanto un mese di tempo per verificare se esistono i margini necessari alla costituzione di una cooperativa che confezioni

Roberto Marino e Carlo Parisi

il giornale, anche se la cassa integrazione durerà ventiquattro mesi (dodici + dodici).
Intanto il giornale ha ridotto la foliazione: dalle 64 pagine del sabato e della domenica, con 54 negli altri giorni, dal 15 settembre si è passati a 44; mancano i soldi per la

carta, dice la società. E l’indebolimento del Quotidiano cade in una fase importante della vita politica calabrese: il 26 ottobre si vota per il sindaco di Reggio Calabria e il 23 novembre per la Regione. Tuttavia gli editori si dichiarano ottimisti, mentre i giornalisti, che aspettano quattro mesi e mezzo di stipendi arretrati, sono perplessi e preoccupati.
Il 29 settembre Francesco e Antonella Dodaro sono andati ad Avellino per incontrare Gianni Festa, direttore e editore del quotidiano irpino insieme al quale hanno lanciato dal primo luglio scorso il Quotidiano del Sud, un giornale che parte da Avellino, arriva a Potenza e Matera con il Quotidiano della Basilicata (controllato dai Dodaro), continua in Calabria con Cosenza e Catanzaro e si ferma a Reggio, con una prima parte nazionale confezionata alla redazione irpina e una seconda con le pagine delle edizioni locali. L’obiettivo è incassare con un giornale interregionale un finanziamento pubblico di poco inferiore ai tre milioni di euro a partire dal dicembre 2015. Al momento accede ai contributi statali soltanto il quotidiano campano che riceve 230mila euro e il 30 settembre ha presentato la richiesta per il 2013.
I Dodaro – dichiara a Iustitia Gianni Festa che da settembre è diventato anche presidente della società che edita il Quotidiano, la Eps srl (Edizione Proposta Sud), prima guidata dalla figlia Simonami hanno assicurato che non hanno problemi economici, che tutto procede secondo i piani, che sono decisi ad andare avanti. Dopo avere completato la riorganizzazione

del giornale e raggiunto un riequilibrio dei costi, lavoreremo a una serie di nuovi progetti perché, per fare un esempio, un Quotidiano del Sud non può non coprirne la capitale, Napoli”.
E Festa chiude con una questione che intende risolvere in tempi stretti.

Michele Albanese e Gianfranco De Franco

La Calabria – dice – è una terra aspra, difficile, con giornalisti, in alcune zone, intimiditi e minacciati dai boss della ‘ndrangheta. E io, per ragioni etiche e pratiche, non posso rispondere di servizi di cui non so niente e che comunque non vedo. Le soluzioni possono essere due: il vice direttore dell’edizione calabrese diventa ‘responsabile’ per le sue pagine oppure mantengo la direzione politica di tutte le edizioni, mentre diventa ‘direttore responsabile’ il capo di Cosenza”.