Mattino, Paolo Russo
presenta le dimissioni

IL 21 APRILE Paolo Russo ha presentato le dimissioni dal Mattino; dallo scorso ottobre lavora a palazzo Santa Lucia come capo ufficio stampa del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e, completati i primi sei mesi di aspettativa previsti dal contratto, ne ha chiesti altri sei che erano a discrezione del Mattino, ma i dirigenti di via Chiatamone, con poche righe burocratiche firmate dal capo del personale Giovanni Santorelli, hanno

bocciato la richiesta.
L’episodio, come si dice, è illuminante. Al cronista, tutto sommato, l’azienda ha risolto un problema recidendo un cordone che forse gli creava anche qualche disagio nel suo nuovo lavoro. Vediamo ora il taglio dal versante dell’azienda. Cinquantatre anni, natali a Cava de’ Tirreni, Russo nel 2004 viene pescato a Repubblica Napoli dal direttore del Mattino Mario Orfeo che lo assume con i gradi di vice capo

Giovanni Santorelli

servizio e via via cresce fino a diventare nel settembre 2011 capo cronista. Nel gennaio del 2014, per motivi familiari, rientra a Salerno come capo della redazione. Trascorrono quindici mesi e il direttore Alessandro Barbano gli chiede di tornare a Napoli come capo del secondo dorso (tecnicamente “capo area delle redazioni di Cronaca di Napoli e Grande Napoli”).
Dalle note biografiche si evince che Russo è molto apprezzato dalla direzione. Allora perché negare un’aspettativa che lo avrebbe mantenuto nell’organico del giornale e all’azienda non sarebbe costato neanche un euro?