Disciplina severo:
Vessicchio radiato

IL TERZO COLLEGIO del Consiglio di disciplina della Campania (presidente Giovanni Russo, segretaria Cristina Cennamo, consigliere il pubblicista Harry Di Prisco) ha deciso di punire con la pena più severa, la radiazione, il giornalista Sergio Vessicchio, protagonista di una telecronaca ‘sessista’ contro la guardalinee Annalisa Moccia.
Nel marzo del 2019 nel commentare una partita del campionato di Eccellenza tra Agropoli e Sant’Agnello a un certo punto sbotta: “Chiederei alla regia di inquadrare l’assistente donna che è una cosa

inguardabile. È uno schifo vedere le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le squadre spendono migliaia di euro, una barzelletta della Federazione”.
Vessicchio, del resto, non è nuovo a commenti hard, spesso

Cristina Cennamo e Annalisa Moccia

inaccettabili. Un anno prima si era occupato di Ronaldo il ‘fenomeno’, per anni calciatore dell’Inter, bollato come “drogato che va a trans”.
Il giornalista, nato ad Agropoli nel 1965, diploma da geometra, da trentuno anni iscritto all’elenco dei giornalisti pubblicisti, che oggi si definisce “blogger e influencer” con tre siti (agropoli.news; calciogoal.it; tuttojuve.net) e una emittente televisiva on line (www.canale5tv.it), ha sempre privilegiato toni alti e polemiche accese. Nel 2004 sul periodico Il Cittadino da lui diretto Vessicchio scrisse un articolo per spiegare lo scarso rendimento dei giocatori dell’Agropoli intitolato “Calciatori oggetto dei desideri di assatanate ragazze agropolesi”. E chiariva: “ogni anno quando arrivano i nuovi acquisti le donne si buttano a capo fitto su questi ragazzi chiedendo loro prestazioni che chissà per quale motivo non domandano ai loro fidanzati”.
Torniamo alla radiazione. La prima inflitta dal Disciplina della Campania in oltre sei anni e mezzo di attività. Un Consiglio che non sempre ha brillato per tempestività e rigore; basti citare due casi. La vicenda di Luigi Di Maio che ha ripetutamente sparato ad alzo zero sui cronisti dei principali quotidiani nazionali e, dopo un esposto del Sindacato dei giornalisti campani, è stato convocato dal Consiglio che ha poi deciso di annullare la convocazione e archiviare l’esposto. E degli intrecci del Di Maio giornalista si è occupato anche il Fatto Quotidiano diretto da Marco Travaglio. C’è poi la questione sollevata dal presidente dei cronisti romani Pierluigi Roesler Franz che, citando la sentenza della Corte dei conti con la condanna dell’ex direttore del quotidiano Metropolis Giuseppe Del Gaudio a risarcire un danno erariale di nove milioni e mezzo per avere percepito fondi pubblici che non gli spettavano, si domandava quali decisioni avesse adottato il Consiglio di disciplina della Campania. Sono trascorsi cinque mesi e Roesler Franz aspetta ancora una risposta.
Passiamo alla vicenda del giornalista di Agropoli. Per il commento violento contro la guardalinee Vessicchio viene convocato dal terzo

Luigi Di Maio e Ronaldo

collegio del Disciplina che lo ascolta nel pomeriggio del 9 settembre; il primo ottobre viene decisa la ‘pena’ massima che gli viene notificata il 14 ottobre. E ora il giornalista cilentano si sta preparando a impugnare la delibera.

Ho sbagliato, - ammette Vessicchio - perdendo il controllo sia su quello che scrivevo, nel caso di Ronaldo, sia su quello che dicevo in tv sulla guardalinee. Mi pare però che c’è stato e c’è un accanimento nei miei confronti”. E cita i tempi della vicenda disciplinare su Ronaldo: l’articolo è pubblicato il 10 marzo 2018; viene ascoltato dal Disciplina il 12 novembre 2018; il 24 marzo fa la telecronaca sul match Agropoli Sant’Agnello e sette giorni dopo gli viene notificata la sanzione per Ronaldo con una sospensione di undici mesi dall’attività professionale che sarebbe stata decisa qualche giorno prima della partita dell’Agropoli.
Ripeto: ho sbagliato;- continua – e alla guardalinee ho chiesto scusa in tutte le sedi: nel programma delle Iene, alla trasmissione di Barbara D’Urso, nelle tante interviste che mi hanno fatto. Volevo anche incontrarla alla sezione arbitri di Nola per portarle un mazzo di fiori e chiedere scusa di persona ma mi hanno detto che non era opportuno”.