Lo Pomo capo a Napoli
Bocciato piano Casarin

DAL 14 FEBBRAIO il capo della redazione Rai di Napoli è Oreste Lo Pomo. Nato a Potenza nell’agosto del 1959, maturità al liceo classico potentino Quinto Orazio Flacco, laurea in Scienze della comunicazione conquistata, chissà quando, all’università di Cassino, professionista dal 1989, è sposato con Teresa Cappelli, casalinga, sorella dello scrittore Gaetano, e ha una figlia, Rosangela, artista e modella.
Lo Pomo muove i primi passi da giornalista in testate locali, lavora per tre anni alla redazione lucana dell’Ansa e nel 1987 viene assunto come praticante alla sede Rai di Potenza che ha diretto come redattore capo centrale dal febbraio 2010 a oggi. C’è poi una intensa attività negli organismi di categoria: presidente dell’Ordine regionale dal luglio 2001 al giugno 2009, dal 2017 è consigliere dell’Ordine nazionale; è anche

autore di romanzi e raccolte di poesie.
A Potenza c’è chi teme che al posto di Lo Pomo arrivi da Napoli Massimo Calenda che nel marzo del 2019 ha curato la campagna elettorale di Vito Bardi, candidato

Massimo Calenda e Gaetano Cappelli

del centro destra alla guida della Regione Basilicata. Dopo la conquista della presidenza da parte dell’ex generale della Guardia di finanza Calenda è stato per due anni capo ufficio stampa di Bardi, esperienza conclusa il 26 aprile 2021 con il ritorno alla redazione partenopea. L’ipotesi Calenda alla Rai di Potenza è stata avanzata da Cronache lucane, un singolare quotidiano pubblicato soltanto on line con l’impaginazione di un foglio cartaceo. Il 27 gennaio alla “suggestione” del napoletano in arrivo Cronache ha dedicato il titolo di apertura della prima: “Aiuto, ci rispediscono Calenda!” e l’intera quinta pagina: “La suggestione: Calenda a Potenza al posto di Lo Pomo e Lo Pomo a Napoli al posto di Calenda”.
Possiamo tranquillizzare i redattori di Cronache. Salvo colpi di scena, che in Rai non si possono escludere, l’operazione è 'impossibile': per la poltrona di Lo Pomo si procederà con il job posting, una sorta di concorso interno per l’incarico di redattore capo centrale per il quale possono presentare domanda e curriculum soltanto i giornalisti con la qualifica di redattore capo o di vice redattore capo di tutte le sedi d’Italia o, per chi lavora alla Rai di Potenza, i capi servizio e gli inviati.
Il job posting per coprire la Basilicata è stato pubblicato il primo febbraio e gli aspiranti hanno in genere quindici giorni per presentare le domande. Calenda è fuori perché è capo servizio. Dalla sede di Fuorigrotta potrebbero invece candidarsi il redattore capo vicario Gianfranco Coppola e i vice redattori capo Adriano Albano, Gilly Castellano, Antonio Forni e Guido Pocobelli Ragosta.
Quattro giorni prima di compiere nove anni alla guida della redazione Rai di Napoli Antonello Perillo lascia l’incarico e passa a disposizione del direttore della Testata giornalistica regionale Alessandro Casarin. È comunque sereno e si muove nei corridoi di via Marconi cantando

Adriano Albano e Gilly Castellano

Meraviglioso’ perché è convinto che riuscirà a dargli una mano per la promozione a vice direttore della Tgr la sua stella, il consigliere di amministrazione in quota Forza Italia Simona Agnes,

figlia di Biagio, negli anni Ottanta direttore generale della Rai.
Chi non vive giorni sereni è Casarin che ha incassato dalla redazione una clamorosa bocciatura del suo piano editoriale: aventi diritto al voto 764, votanti 700, 510 i no, i sì 160, schede bianche 24 e nulle 6. “Con oltre il 70 per cento di no – dichiara il direttivo dell’Usigrai, il sindacato dei redattori Rai guidato dal segretario Daniele Macheda - i giornalisti della Tgr hanno bocciato il direttore Casarin e una proposta editoriale senza progetto per lo sviluppo dell'informazione regionale. Ribaltato il risultato del 2018: allora i sì furono 517, oggi al contrario sono stati 510 i no. Un piano che non è stato approvato nel merito e nel metodo”.