Salini duro coi fascisti
e silente coi Borbone

IL 2 GIUGNO la Repubblica Italiana compie settantatré anni e viene festeggiata in quasi tutto il Paese, a cominciare da Roma con la sfilata ai Fori imperiali davanti alle massime autorità dello Stato e al Quirinale con i giardini della residenza presidenziale aperti al pubblico.
Dicevamo “in quasi tutto il Paese” perché alla sede Rai di Napoli hanno espresso con asprezza il loro dissenso. Il due giugno al tg delle 14 è di line Massimo Calenda, due mesi fa ‘punito’ con il divieto di occuparsi di politica dal redattore capo Antonello Perillo perché a marzo aveva chiesto tre settimane di ferie per motivi personali e se ne era andato a

Potenza a seguire la campagna elettorale dell’ex generale Vito Bardi di Forza Italia che lo ha portato alla conquista della presidenza della Regione Basilicata.
Il Fatto Quotidiano racconta la storia del cronista politico Rai al

Napoli, chiesa di San Francesco. Messa per Ferdinando II

seguito del candidato di Forza Italia; Carlo De Blasio, vice direttore della Tgr responsabile delle redazioni meridionali, si impegna con il Fatto a fare al più presto chiarezza. Però sulla vicenda cala il silenzio, con i vertici di viale Mazzini che fingono di ignorare quanto è accaduto.
Torniamo alle 14 del 2 giugno. La conduttrice Annalisa Angelone apre sul presunto stupro di una ragazzina, seguono brevi di cronaca, un ‘muto’ sulla Whirlpool, in gergo tecnico la lettura di poche righe con immagini, Edoardo Sant’Elia che si occupa dell’anniversario della nascita della Repubblica. E arriviamo al servizio del tg che è un’autentica sorpresa.
La voce di Massimo Calenda crea infatti smarrimento tra le famiglie napoletane a tavola davanti alla tv. Scorrono le immagini della chiesa di San Francesco di Paola a piazza del Plebiscito e si sente il giornalista che dice: “L’occasione è l’apertura delle celebrazioni per la morte di Ferdinando II di Borbone”. A casa le espressioni da perplesse diventano interrogative. Calenda infierisce: “Per questo l’Ordine costantiniano a cui (!!) capo c’è Carlo di Borbone ha voluto con una messa solenne e l’investitura di nuove dame e cavalieri rinnovare l’impegno nelle attività assistenziali che lo vede da anni protagonista silente in tutto il Mezzogiorno”.
A casa qualcuno ha smesso di mangiare, ha lo stomaco chiuso; Calenda va avanti con due dichiarazioni di Carlo di Borbone che vive tra Parigi, Roma e Montecarlo e si dice molto legato a Napoli.
Dopo la festa della Repubblica seguita dalla festa del Borbone morto nel maggio del 1859, c’è da domandarsi perché il romano Fabrizio Salini, direttore generale della Rai, è intervenuto con grande tempestività sul

Carlo di Borbone capo dell'Ordine costantiniano

servizio trasmesso dal tgr di Bologna con la cronaca della commemorazione di Mussolini a Predappio e i commenti dei nostalgici del fascismo riportati senza contraddittorio tanto da spingere il 3 maggio il capo redattore della sede

Rai di Bologna Antonio Farné a dimettersi. E perché invece è del tutto assente su Napoli che ha un cronista in ferie per oltre venti giorni spesi a seguire la campagna elettorale di un politico; che il 25 maggio durante ‘Il Settimanale’, la trasmissione nazionale in onda dalla sede Rai di via Marconi, viola il silenzio elettorale con interviste al vice premier Matteo Salvini e al sindaco di Napoli Luigi De Magistris; che il 2 giugno celebra Ferdinando II di Borbone, detto Re Bomba.