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Ansa Napoli viene dopo i tg,
il direttore manda gli inviati
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FINALMENTE DA VIA della Datarìa, sede centrale dell’Ansa, arrivano segnali di attenzione nei confronti della redazione partenopea. Merito probabilmente di Gianpiero Gramaglia, che dallo scorso dicembre ha preso il posto di Pierluigi Magnaschi, per oltre sette anni al vertice della redazione. Segnali di attenzione appena percettibili, ma significativi, dato il |
periodo molto difficile che sta
attraversando la prima agenzia giornalistica italiana.
Sussulti, scosse, scaramucce, operazioni di logoramento e guerre sotterranee, con gruppi che sentono a rischio le posizioni di potere conquistate in questi anni e
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Boris Biancheri e Bernardo Iovene |
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spinte forti al cambiamento con la voglia di dare nuovo smalto all’agenzia, dopo un lungo periodo di appannamento. In questo quadro ha avuto l’effetto di una bomba l’intervista rilasciata a Bernardo Iovene di Report dal presidente dell’Ansa, nonché numero uno della Federazione editori, Boris Biancheri, secondo il quale andrebbe tagliato il 15 per cento dell’organico dell’agenzia.
Il cdr (ne fanno parte Maria Antonietta Avolio, Francesco Gerace, Daniele Marchetti, Roberta Celot, Alessandro Logroscino, Alessandro Sgherri, Antonello Mosca) ha subito reagito con la proclamazione di quattro giorni di sciopero, dalle 15 di lunedì 29 maggio alle 7 di venerdì primo giugno. La protesta si è fermata dopo due giorni perché nel corso di un incontro tra direzione aziendale, direzione giornalistica e cdr, i vertici dell’agenzia hanno chiarito che non esistono ipotesi di riduzione dell’organico giornalistico. ''Non se ne fa menzione in nessun documento e in nessuno studio aziendale'', ha dichiarato l'amministratore delegato Mario Rosso.
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Vincenzo Di Vincenzo e Francesco Gerace
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“L’azienda – è scritto in una nota diffusa dall’Ansa - ha inoltre affermato il principio che una riduzione dei ricavi non si fronteggia ‘automaticamente ed unicamente’ con una riduzione del personale. A tal proposito, l'azienda e la direzione giornalistica hanno ribadito al comitato
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di redazione che sono impegnate nella realizzazione di un piano di riorientamento e riammodernamento dell'agenzia finalizzato anche alla riduzione dei costi di produzione. L'azienda ha accolto la richiesta del cdr di procedere, nelle prossime settimane, a una valutazione approfondita e puntuale, in particolare delle scelte attinenti all'organizzazione del lavoro, alle competenze professionali, ai livelli occupazionali, conseguenti all'elaborazione del piano di riorientamento e riammodernamento dell'agenzia”.
A rendere particolarmente calda la situazione ci sono anche i risultati non entusiasmanti di Ansa Multimedia, settore di cui è responsabile il redattore capo Vincenzo Di Vincenzo, e di Ansa Med, l’agenzia, oggi guidata da Antonella Tarquini, nata tre anni fa per rafforzare l’informazione da e per i paesi del Mediterraneo. Sullo sfondo si intravede un duello tra il presidente Biancheri e l’amministratore delegato Mario Rosso, il cui contratto è in scadenza nel marzo 2008, e novità importanti potrebbero venire dal consiglio
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di amministrazione dell’Ansa convocato per il 26 giugno.
Nell’aspra partita in corso a via della Datarìa ha cercato di inserirsi anche il vecchio direttore rilasciando il 3 giugno un’intervista a Gianluigi Nuzzi del Giornale, il quotidiano edito da Paolo |

Franco Tortora e Mario Zaccaria |
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Berlusconi e diretto da Maurizio Belpietro. Collegandosi al caso del comandante della Guardia di finanza Roberto Speciale, Magnaschi, a sei mesi di distanza dal suo allontanamento dalla guida dell’Ansa, ha sostenuto che il suo licenziamento era dovuto a motivazioni politiche, per i lanci fatti dall’Ansa nel luglio 2006 in occasione delle telefonate tra il generale Speciale e il vice ministro Visco.
Veniamo ora ai segnali su Napoli.
I vertici dell’Ansa hanno fatto tesoro delle polemiche violente scatenate dalla stampa nazionale e campana per i giornalisti di Ansa Napoli (il capo Mario Zaccaria e Franco Tortora) tra i consulenti retribuiti dal Commissario per i rifiuti della Regione Campania e delle dure interrogazioni parlamentari presentate dai parlamentari Fabris e Novi. Così nei giorni caldi della seconda metà di maggio quando la spazzatura a Napoli e in Campania apriva quotidiani e tg hanno spedito a Napoli l’inviato Matteo Guidelli. Operazione ripetuta pochi giorni dopo quando un rapinatore di sedici anni è rimasto ucciso tra
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Adriano Albano e Annamaria Chiariello
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Posillipo e Mergellina.
All’una di notte del 4 giugno Marco De Rosa, con quattro complici, rapina un pub di via Posillipo; il bottino è di dieci euro. All’uscita viene intercettato da un’auto con a bordo dei carabinieri. Nel fuggire De Rosa si volta, punta una |
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pistola contro i carabinieri, viene ferito mortalmente da un proiettile dei militari.
Alle sei di mattina Sky Tg24 è in onda con un servizio di Paolo Chiariello, arricchito dalle immagini; alle 7,20 il Gr Campania dà notizia della rapina con un servizio di Adriano Albano, replicato alle 8 dal Tg1; alla stessa ora il Tg5 ha in onda Annamaria Chiariello con collegamento e immagini. Alle 8,43 va in rete il primo lancio dell’Ansa, firmato da Mario Zaccaria. La vicenda del rapinatore giovanissimo ucciso dai carabinieri è stata poi seguita per l’Ansa da Pasquale Faiella, l’inviato spedito da Roma.
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