Pubblicità, la Balivo
si dimette dall'Ordine

A DISTANZA DI quasi otto anni dalla presentazione del primo esposto che sollevava il caso delle incompatibilità di Caterina Balivo, pubblicista e al tempo stesso testimonial pubblicitaria, la vicenda sembra giunta a conclusione.
Il 29 marzo è arrivata all’Ordine dei giornalisti della Campania, presieduto da Ottavio Lucarelli, una raccomandata della show girl che, con poche righe scritte a mano, chiede la cancellazione dall’albo dei giornalisti pubblicisti.

Ascoltata più volte negli anni dall’Ordine regionale, grazie soprattutto ai quattro esposti presentati da Pierluigi Roesler Franz, consigliere dell’Ordine nazionale e sindaco dell'Inpgi, ha ricevuto due sanzioni: nel 2011

Cristina Cennamo e Nico Pirozzi

l’avvertimento e nel gennaio 2012 la sospensione per sei mesi dall’attività professionale. Imperturbabile la Balivo aveva provato a conservare la rubrica che firmava sul Mattino e poi ad avviarne una nuova sulla Stampa, entrambe stoppate dai direttori di allora, Virman Cusenza per il quotidiano napoletano e Mario Calabresi per il giornale sabaudo. In ogni caso ha continuato indisturbata a fare pubblicità.
Nell’aprile del 2013 la competenza sulle questioni deontologiche degli iscritti all’Ordine campano è passata al consiglio di disciplina territoriale e Maurizio Romano, che lo guida dal maggio 2015, ha assegnato due mesi fa il fascicolo alla terza commissione presieduta da Nico Pirozzi, con segretaria Cristina Cennamo e consigliere il pubblicista Armando De Rosa. Subito convocata, sarebbe stata ascoltata il 14 aprile.
La conduttrice tv forse avrà anche pensato di organizzare una difesa con memorie e avvocati, ma le prove delle sue performances nel mondo della pubblicità sono schiaccianti e qualcuno le avrà chiarito che era preferibile dimettersi, come ha fatto Fabio Fazio in Liguria, piuttosto che essere radiata.