Novità al Roma: doppio dorso tandem di manager e sito web

IL ROMA HA un nuovo direttore generale: è Maurizio Fabozzi, che sostituisce Augusto Celetti, uscito dal quotidiano nello scorso settembre. Fabozzi, insediato il primo dicembre, ma operativo da gennaio, è di origini casertane (Aversa), come il deputato di An Italo Bocchino, patron del giornale che fu di Achille Lauro. E da Terra di lavoro Bocchino ha già pescato qualche anno fa Ivo Virgili, l’amministratore del Roma spa, la

società proprietaria della testata. Intanto la gestione del Roma è stata affidata a Salvatore Santoro, da ottobre promosso amministratore delegato.
Trentasei anni, una laurea in Economia e commercio alla Federico II conquistata nel 2002 (“il ritardo è dovuto al fatto che ho alternato lo studio e il lavoro”), Fabozzi ha alle spalle esperienze


Italo Bocchino e Maurizio Gasparri

editoriali maturate in house organ del ministero delle Poste (‘Il Gabbiano’) e della Croce rossa (‘Erasmo’).
Santoro, napoletano, trentacinque anni da compiere tra poco, un diploma in ragioneria, è arrivato al Roma nel novembre del 2003 e, con l’incarico di amministratore delegato, a lui spetta il potere di firma. In precedenza Santoro aveva lavorato allo studio Parisi, con i commercialisti di Bocchino Alessandro Parisi e Francesco Ruscigno e, fino al marzo 2004 è stato titolare del 16,16 per cento (altre quote erano detenute da Parisi e Ruscigno) della Edizioni del Mezzogiorno, la srl editrice di Cronache del Mezzogiorno, il quotidiano salernitano, diretto da Tommaso D’Angelo, che dalla primavera del 2003 è entrato nell’orbita delle iniziative politico-editoriali di Bocchino.
Fabozzi e Santoro lavorano in tandem, anche perché non è ben chiara la gerarchia, ma dovranno concentrarsi, almeno per ora, sull’ordinaria amministrazione perché tutte le decisioni più impegnative toccheranno ancora all’editore.
La seconda novità riguarda la foliazione. Dal due dicembre è stato ripristinato il doppio dorso, con la cronaca locale concentrata nella seconda parte del quotidiano per la quale viene utilizzata la testata del Giornale di Napoli. Questa soluzione consente di avere il colore su quattro pagine, le prime e le ultime dei due dorsi. La scelta è stata fatta per andare incontro alle esigenze della Manzoni, la concessionaria della pubblicità, che incontra difficoltà sempre maggiori a piazzare inserzioni in bianco e nero. Un problema destinato ad acuirsi quando prima i quotidiani leader (per Repubblica e Corriere della sera il traguardo è annunciato per la metà del 2005) e via via gli altri arriveranno al full color, perché la tipografia che stampa il giornale, la Graphic


Renato Mazzoni e Antonio Sasso

processing di Renato Mazzoni, non è in grado di realizzare un quotidiano interamente a colori. “Al momento le attuali quattro pagine – precisa Fabozzi – sono per noi sufficienti; il full color è un obiettivo non immediato e avremo quindi il tempo per organizzarci”.
È al via, anche se in fase sperimentale, il sito del quotidiano: www.ilroma.net; del versante

notizie si occupa in prima persona il direttore Antonio Sasso, mentre l’aggiornamento in rete è affidato a un tecnico esterno, Stefano Marotta.
Da gennaio risale a quindici unità l’organico della redazione. Al completamento del praticantato, nel settembre scorso, ha lasciato il giornale Velia De Sanctis, napoletana, ventotto anni, figlia del sostituto della procura generale di Napoli Paolo De Sanctis, che ha utilizzato il Roma come un traghetto per diventare professionista, ma è decisa a fare la giornalista part time, preferendo, per ora, l'insegnamento. Dal 13 gennaio scatta il praticantato di Claudio Silvestri, da tempo collaboratore assiduo della cronaca bianca. Silvestri, napoletano, trent’anni, è giornalista per caso; voleva fare il sociologo. “Mi sono trasferito a Urbino – racconta – perché sapevo che era un'ottima facoltà. Dopo la laurea ho fatto concorsi in tutte le università italiane; superavo gli scritti, venivo stoppato agli orali. Sono tornato a Napoli e ho seguito un corso di perfezionamento in Scienze umane e nuove tecnologie alla facoltà di Lettere con il professore Francesco Borrelli. Un giorno ho letto su Fieracittà che alla Esi cercavano un redattore e nel cortile ho letto l’insegna del Roma. Sono entrato e l’allora vice direttore del giornale Sasso ha visto il mio curriculum e mi ha proposto di scrivere qualcosa”.
Altri due collaboratori del Roma, Dario Caselli e Antonella Iovine, hanno invece lasciato Napoli per trasferirsi a Roma alla corte del ministro delle Comunicazioni Maurizio Gasparri, all’interno di Alleanza nazionale leader di Destra protagonista, la corrente guidata in Campania da Italo Bocchino.
Intanto l’undici gennaio, davanti alla quarta sezione civile della corte d’appello di Napoli (giudice relatore Sergio Marotti), si terrà l’udienza per decidere sulla richiesta avanzata dalla Edizioni del Roma spa di sospendere l’esecutività della sentenza di primo grado che ha riconosciuto all’avvocato Nicola Ferro

e a sua moglie Anna Virgilio un risarcimento danni di venticinquemila euro per un articolo pubblicato nell’ottobre del ’98 dalla Nuova Gazzetta di Caserta, all’epoca allegato al Roma in Terra di lavoro.
Se i giudici accoglieranno la richiesta degli avvocati del quotidiano verrà congelato il pignoramento della testata Roma,


Dario Caselli e Claudio Silvestri

che i legali di Ferro e della Virgilio hanno ottenuto dal tribunale della capitale. Nel caso contrario la macchina messa in moto dai creditori andrà avanti: il giudice della quarta sezione civile del tribunale romano fisserà l’udienza di comparizione delle parti, passaggio obbligato prima dell’eventuale nomina di un perito per la valutazione della testata e della indicazione della data delle due aste, la prima a prezzo predeterminato, la seconda a offerta libera.