Fnsi, finanziamento pubblico
soltanto a chi osserva le regole

TOCCHERÀ AL NUOVO governo della Federazione della stampa, che sarà eletto il 14 gennaio, dare attuazione alle decisioni adottate dal XXIV congresso tenuto a Saint Vincent dal 22 al 26 novembre.
Il primo impegno riguarda la formazione del gruppo di lavoro che si occuperà del congresso straordinario. L’appuntamento, previsto per marzo a Roma con gli stessi delegati di Saint Vincent, dovrà stabilire le modalità del referendum

sul nuovo contratto che la Fnsi si avvia a discutere con gli editori. Ma nell’agenda della nuova giunta ci sono anche diversi ordini del giorno votati dai delegati in Val d’Aosta.
Tra questi c’è la mozione, approvata all’unanimità, che invita la Federazione

Antonio Arricale, Claudio Azzolini e Alfonso Ruffo

della stampa a chiedere al governo di concedere i finanziamenti pubblici soltanto agli editori che rispettano in pieno le leggi e il contratto di lavoro. Nel corso del dibattito congressuale molti delegati hanno denunciato la flessione marcata della tutela sindacale, soprattutto nelle regioni più deboli, con editori sempre più aggressivi e, in alcuni casi, prevaricanti. Tra gli esempi citati a Saint Vincent c’è stato il caso del Denaro, il quotidiano economico napoletano fondato, diretto e edito, in tandem con Clelia Mazzoni, da Alfonso Ruffo. Il Denaro da anni incassa molte centinaia di migliaia di euro di contributi pubblici in quanto organo del Movimento Europa Mediterranea promosso da quattro esponenti di Forza Italia (il ministro delle Attività produttive Antonio Marzano, il deputato Claudio Azzolini, il senatore Salvatore Lauro e l’europarlamentare Guido Podestà), ma non ha nessuna rappresentanza sindacale.
Al Denaro dovrebbe essere eletto un comitato di redazione previsto dal contratto di lavoro per le aziende editoriali che abbiano almeno dieci giornalisti. Dell’organico del quotidiano di piazza dei Martiri, con il direttore Ruffo, il vice Goffredo Locatelli e il redattore capo Antonio Arricale, fanno parte i professionisti Enzo Agliardi, Serena Azzolini, figlia di Claudio,


Enzo Agliardi, Francesco Bellofatto e Antonello Grassi

Francesco Bellofatto, Giovanni Capozzi, Sergio Governale, Antonello Grassi e i praticanti Antonella Autero e Giovanni Brancaccio.
L’ultimo tentativo di eleggere un fiduciario risale a sette anni fa. Venne votata Maria

Rosaria Marchesano, poi trasferitasi in Lombardia a Milano Finanza, ma Ruffo non gradì e contestò per iscritto l’elezione. Ne seguì un carteggio con l’Assostampa, poi, nel giro di pochi mesi, l’anomalia del fiduciario fu riassorbita e di rappresentanti sindacali non si è parlato più.