Dopo settimane sulla graticola finalmente arriva una ‘buona’ notizia per il rettore della Seconda università di Napoli Giuseppe Paolisso. Il 31 marzo è stato discusso, votato e bocciato a palazzo Madama  l’ordine del giorno presentato da otto senatori del Movimento 5 Stelle (Moronese, Cappelletti, Giarrusso, Buccarella, Bertorotta, Lezzi, Scibona, Puglia) che impegnava il governo “a provvedere alla revoca immediata di ogni incarico affidato dalla pubblica amministrazione, da enti pubblici, da enti di diritto privato in controllo pubblico, a soggetti condannati – anche con sentenza non definitiva – per illeciti amministrativi, con particolare riferimento al danno erariale”.
L’ordine del giorno, seguito logico dell’interrogazione presentata a gennaio sempre da senatori 5 Stelle sulla sentenza della sezione d’appello della Corte dei conti con la condanna del direttore di Architettura della Sun Carmine Gambardella a risarcire con 522mila euro la Regione Molise, è stato illustrato dalla prima firmataria Vilma Moronese, poi il presidente di turno Linda Lanzillotta ha annunciato il parere sfavorevole del governo ed è passata al voto che ha registrato una bocciatura larga, con maggioranza e opposizione compatte nel respingere la richiesta di sanzionare gli illeciti amministrativi. Questo il dettaglio: presenti 231, votanti 228, astenuti 5, contrari 165, favorevoli 58. 
Comprensibile quindi l’indignazione espressa da Vilma Moronese sul parere sfavorevole espresso dal governo: “con questo ordine del giorno abbiamo chiesto la revoca immediata per ogni incarico della pubblica amministrazione per quei soggetti condannati per illeciti amministrativi o danno erariale. Con il parere contrario non avete mostrato, il governo e anche il relatore, la benché minima intenzione di andare in questo verso, non dando neanche il parere favorevole con riformulazione come raccomandazione che comunque non avrei accettato. Ma almeno per dare, come dire, una indicazione di voler andare in questo verso; invece avete fatto una misera e pessima figura perché qui si trattava di stare dalla parte degli onesti o dei disonesti. E abbiamo capito da che parte state”.