Al Mattino il nuovo
sistema non funziona

È STATA CONVOCATA in tempi stretti l’assemblea dei giornalisti del Mattino che si è svolta il 3 aprile nella redazione di Torre Francesco al centro direzionale. L’urgenza era dettata dal fatto che il nuovo sistema editoriale ‘Desk’, varato il 23 gennaio con l’obiettivo di aumentare l’integrazione tra cartaceo e web, non funziona. Le numerose falle della nuova piattaforma sono state ripetutamente segnalate in questi mesi e

puntualmente elencate nel documento approvato alla fine dell’assemblea.
Fin quando il problema ha riguardato i redattori che lavorano il primo dorso l’azienda non ha fornito nessuna risposta. Da marzo però quando è stata messa nel mirino la cronaca perché non aumentava la produzione dell’on line il bubbone è esploso.
Per sperimentare la nuova piattaforma l’editore Caltagirone ha utilizzato

Massimiliano Capece Minutolo

come cavie il Mattino, il Gazzettino di Venezia e il Nuovo Quotidiano di Puglia prima di introdurlo a metà aprile al Messaggero, il giornale capofila del Gruppo.
Che succederà dopo l’assemblea? La risposta, al momento, è niente perché l’assemblea ha presentato una serie di richieste tutte ragionevoli ma senza accompagnarla con un deterrente come lo stato di agitazione o un pacchetto di alcuni giorni di sciopero. Quindi per ora nessun segnale dal presidente del Mattino spa Massimiliano Capece Minutolo del Sasso, mentre l’unico che si è lamentato del documento è il direttore Francesco De Core che, senza entrare nel merito dei tanti buchi del sistema, lo ha giudicato troppo duro. Intanto i redattori del Mattino non annunciano battaglie perché forse sperano che i nodi di ‘Desk’vengano ora affrontati e risolti a via del Tritone che ha una consolidata tradizione di combattività sindacale.
Lasciamo la piattaforma e occupiamoci delle novità dell’organico. Francesco De Core ha finalmente tamponato la voragine lasciata alla redazione di Caserta da due croniste capaci: a gennaio la risoluzione

Francesco De Core

consensuale del rapporto di lavoro di Mary Liguori; a marzo l’aspettativa di sei mesi di Marilù Musto.
Non ha pescato tra le collaboratrici storiche della sede casertana ma ha scelto un giornalista pugliese, Emanuele Saponiere, diventato professionista il 9 gennaio del 2024.
Chiudiamo con le voci sempre più insistenti che parlano di movimenti ai vertici del giornale da maggio quando si

chiuderà il biennio dello stato di crisi: Vittorio Del Tufo da responsabile dell’ufficio dei redattori capo verrebbe promosso vice direttore; al suo posto nella cabina di comando arriverebbe l’attuale capo cronista Gerardo Ausiello. Ma il vuoto in cronaca non è facilmente colmabile perché sono davvero pochi i candidati che hanno le capacità e la voglia di guidare il settore nevralgico del giornale.