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Mobbing, Del Boca
all'attacco dell'Ansa
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CONTRO I DIRIGENTI dell’ Ansa accusati di mobbing nei confronti del redattore delle sede di Napoli Maurizio Dente scende in campo Lorenzo Del Boca, presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti.
“ A Dente – dichiara Del Boca a Iustitia – l’Ansa muove una serie di contestazioni pretestuose e infondate alla radice: la mancata intervista a un
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politico locale che è in realtà un comunicato di nessun interesse giornalistico, il presunto ritardo di alcuni minuti nella messa in rete della cronaca di una partita di calcio dell’Avellino e altri rilievi di poco conto:”
Vercellese di Gattinara, cinquantacinque anni, da ventisei professionista, inviato della Stampa, Del Boca, dal giugno
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Maurizio Dente e Carlo Gambalonga |
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2001 al vertice dell’Ordine nazionale, conosce bene la vicenda del mobbing all’Ansa (“ho letto tutte le carte”) perché a fine febbraio ha partecipato all’incontro di Dente con i vertici dell’agenzia nella veste di ‘avvocato’ del redattore partenopeo per le contestazioni numero cinque e sei. Si, perché da quando, dal novembre 2000 all'ottobre 2002, Dente, nelle vesti di fiduciario di redazione eletto con l’umanità dei votanti, ha segnalato “una serie di situazioni irregolari presenti delle redazione di Napoli”, è stato bersagliato dall’azienda con una raffica di sei contestazioni, cominciate nel maggio 2002 quando, fiduciario in carica, era coperto dalla tutela sindacale prevista dal contratto nazionale di lavoro. Uno stillicidio che ha spinto Dente ad avviare il 22 novembre 2005 un’azione per mobbing nei confronti dell’azienda, che il 15 febbraio ha replicato bersagliandolo con una settima contestazione: in questo
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Angelo Cerulo e Alfonso Pirozzi
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caso la ‘colpa’ del giornalista consisterebbe nel non avere consegnato, come richiesto dell’azienda, tutto il materiale relativo ai diciotto punti sui quali si fonda l’esposto per mobbing; richiesta alla quale il professore Orazio Abbamonte, che con l’avvocato Maria Carmela Spadaro assiste Dente, ha risposto obiettando che è in corso |
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una vertenza giudiziaria e all’azienda non è dovuta nessuna carta. Torniamo ora all’incontro romano, che si è tenuto nel pomeriggio del 27 febbraio a via della Dataria, nella stanza del numero uno dell’agenzia Pierluigi Magnaschi. A questi incontri Magnaschi spesso delega il vice direttore vicario Carlo Gambalonga; in questo caso però Gambalonga non poteva partecipare perché nella lettera inviata il 27 gennaio da Dente al comitato di redazione dell’Ansa viene indicato come il principale animatore del clima di ostilità nei suoi confronti. Con Del Boca, Dente e Magnaschi erano presenti Guido Columba, in rappresentanza del comitato di redazione, e Alessandro Barberi, responsabile delle Risorse umane dell’Ansa.
Di fronte alla dettagliata ricostruzione dei fatti presentata dall’ 'imputato’, che è
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stata allegata al verbale, le contestazioni si sono via via incrinate e Del Boca (così come Columba) non ha mancato di sottolineare che si stava discutendo di un presunto ritardo di pochi minuti di fronte a una azienda che sbagliava persino la data del fatto contestato (senza contare che qualcuno alla redazione di Napoli aveva anche
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Orazio Abbamonte e Enzo La Penna |
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dimenticato di inserire la partita contestata, Avelino – Ternana, nella rubrica ‘Domani in Campania’ del 19 dicembre scorso).
Con Iustitia Del Boca ha poi stigmatizzato la firma dei giornalisti della sede Ansa di Napoli (il responsabile Zaccaria, i capi servizi aggiunti Cerulo, Cirillo e Del Preite, i redattori Fusco, Masiello, Petretta, Tortora e Rosanna Pugliese, con unica eccezione Enzo La Penna) in calce al documento di denuncia di una presunta incompatibilità ambientale di Dente con gli altri redattori. “Certe questioni, - spiega – ammesso che esistano, vanno risolte in modo diverso e senza esporre un collega già nel mirino dell’azienda, tanto più in una fase caratterizzata dalla crescente aggressività degli editori”.
Davanti a Magnaschi timido e silente e a Barberi in difficoltà nel contrastare le
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Mariano Del Preite e Franco Tortora
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controdeduzioni dell’ ‘imputato’ e dei suoi ‘avvocati’, il presidente dell’Ordine nazionale ha toccato altre due questioni. Ha fatto notare che dalla ricostruzione delle vicende incriminate non emergevano responsabilità di Dente, ma la necessità di migliorare l’organizzazione del lavoro. È quindi passato a commentare l’incredibile
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contestazione numero sette, notificata il 15 febbraio al comitato di redazione, perché ne informasse l’interessato. Barberi, in sussulto di energia, ha cercato di stoppare Del Boca dicendo che la questione non era all’ordine del giorno e non era possibile verbalizzare dichiarazioni. Secca la replica: “Se vuoi mettere a verbale bene, altrimenti ascolta parole da amico: se fate accuse pretestuose non vi dovete lamentare se c’è chi per difendersi si rivolge alla magistratura. In ogni caso l’ultima contestazione va rapidamente ritirata perché è tecnicamente improponibile in presenza di un contenzioso giudiziario”.
Nonostante l’accanimento che dimostrano alcuni dirigenti dell’Ansa, con un’accelerazione sospetta forse per piantare paletti prima dell’elezioni del 9 aprile, nel timore che l’esito del voto modifichi gli equilibri ai vertici dell’agenzia, Del Boca è moderatamente fiducioso. “Credo – dice – che tutto |
si dovrebbe risolvere con un non luogo a procedere. In caso contrario, poiché sono convinto che Dente ha pienamente ragione, ci sarà un giudice a Berlino per contrastare con forza eventuali prevaricazioni dell’Ansa. Intanto l’anno scorso un giudice a Milano ha condannato per mobbing la Mondadori a risarcire con 300mila euro la giornalista di uno dei suoi |

Guido Columba e Ciro Fusco |
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periodici. Quanto poi alle ‘situazioni irregolari’ denunciate da Dente, non conosco il merito delle singole vicende. Se dovessero trovare conferma le sue denunce, ci sarà spazio per interventi di tutti i soggetti tenuti a far rispettare le leggi, il codice etico e la deontologia, a cominciare dall’Ordine regionale e dall’Ordine nazionale dei giornalisti ”. |
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