Un anno di galera
per Giovanni Aruta

ATTI PERSECUTORI nei confronti della ex moglie: Giovanni Aruta sceglie il rito abbreviato concluso con la condanna senza pena sospesa a un anno di galera. Fondamentale l’intervento del Centro antiviolenza 'Donne Insieme', presieduto dalla ginecologa Gerardina Speranza.
È questa la seconda sentenza che sanziona il giornalista pubblicista di Arzano Aruta alla conclusione del nuovo processo che trae origine dall’ordinanza cautelare agli arresti domiciliari emessa dalla procura di Napoli Nord, a seguito delle indagini condotte dalla tenenza dei carabinieri di Arzano. I gravi indizi di reato raccolti dal magistrato a carico dell'ex indagato e i fatti denunciati dall’ex moglie avrebbero

trovato conferme e riscontri in diverse testimonianze.  Aruta è dipendente dell'Atitech (l'azienda presieduta da Gianni Lettieri), sindacalista della Fit Cisl, direttore del mensile

Rosa Cerciello e Gerardina Speranza

Prospettive diffuso nell’area a nord di Napoli e osservatore arbitrale della Figc della sezione di Frattamaggiore.  
Al termine dell’udienza del 29 aprile scorso, il giudice per le indagini preliminari Mariangela Guida del tribunale di Napoli Nord ha pubblicato, mediante la lettura del dispositivo, la condanna nei confronti di Aruta attualmente sottoposto, per questo procedimento, alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla parte offesa con l’applicazione del braccialetto elettronico.
Il pubblicista era imputato, perché aveva reiterato condotte di minaccia e molestia nei confronti dell'ex moglie, in particolare pedinandola e osservandola di nascosto in diverse occasioni mentre la donna usciva con le amiche. La donna è stata destinataria di lettere minatorie, in particolare nel mese di marzo 2023, ricevute anche da alcuni familiari e dal fratello della ex moglie che da lì a poco, secondo l’autore anonimo, sarebbe stato arrestato. 
La parte lesa è stata difesa dall’avvocata Rosa Cerciello del foro di Napoli, nonché legale del Centro antiviolenza di Arzano 'Donne Insieme'. Dopo il confronto tra le parti il giudice ha deciso, visti i fatti oggetto di contestazione correttamente qualificati e sulla scorta degli elementi rilevabili dagli atti contenuti nel fascicolo del pubblico ministero, di pronunciare la sentenza.
Va infine ricordato che il dipendente Atitech risulta già condannato in via definitiva per un altro procedimento penale. Infatti, il 21 dicembre 2022, la Corte di cassazione ha reso definitiva la condanna a due anni e

Enrico Deuringer e Gianni Lettieri

due mesi di reclusione e al pagamento delle spese processuali per maltrattamenti aggravati in famiglia e lesioni sempre ai danni della moglie commessi dinanzi al figlio all’epoca

dei fatti minorenne. Senza dimenticare che nel luglio del 2023 era stato condannato a una sospensione di tre mesi comminata in applicazione del Codice di giustizia sportiva dell’Aia, l’associazione italiana arbitri, per la quale è osservatore arbitrale della sezione di Frattamaggiore. Identica sanzione di tre mesi di inattività Aruta aveva poi ricevuto nel febbraio successivo dai componenti del penultimo Consiglio di disciplina (presidente Bianca Desideri, relatore Nico Pirozzi) dell’Ordine dei giornalisti campani).
Toccherà ora ai nuovi vertici del Disciplina campano insediati a gennaio (presidente Enrico Deuringer e segretaria Paola Cacace) esaminare in tempi rapidi il fascicolo del pubblicista Giovanni Aruta.

Duca Lamberti