Dopo 15 anni chiude
il master di Salerno

A QUINDICI ANNI di distanza dall’inaugurazione dell’autunno 2006 si ferma il master di giornalismo dell’università di Salerno e si potrebbe trattare di una fermata definitiva. Il 4 febbraio si è chiuso l’ultimo biennio, è andato via il direttore della scuola Gennaro Sangiuliano, direttore del Tg2, peraltro dimissionario da mesi, e il 28 febbraio sono scaduti e non sono stati rinnovati i contratti al coordinatore Mariano Ragusa e ai tutor Massimiliano Amato (carta stampata), Ilenia de Rosa (web), Gianpiero Scafuri (responsabile per i prodotti cartacei) e Salvatore Biazzo che si occupava di radio e tv e negli ultimi mesi aveva

assunto la supplenza del versante tecnico tv per la scomparsa di Massimo D’Argenio.
Nel novembre del 2006 l’iniziativa, nata con la benedizione dell’allora ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni e di Teresa Armato, all'epoca

Gennaro Sangiuliano e Aurelio Tommasetti

assessore campano alla Ricerca scientifica, parte con una squadra forte e compatta. Con la partecipazione del rettore Raimondo Pasquino ci sono il direttore della scuola Biagio Agnes, per otto anni direttore generale della Rai, in cabina di regia due docenti di grande qualità dell’università, Emilio D’Agostino e Annibale Elia, e il coordinatore dei corsi Giuseppe Blasi, per quattordici anni numero uno dei servizi giornalistici della sede Rai di Fuorigrotta, con una squadra di docenti di notevole spessore come i pensionati Rai Mimmo Liguoro e Roberto Morrione e l’ex capo cronista del Mattino Marco Pellegrini.
Dopo una partenza brillante che l’ha portata a essere considerata tra le prime in Italia la scuola salernitana è stata via via indebolita e svuotata. Citiamo qualche passaggio. Nel novembre del 2013, con il sostegno di una coalizione di centro destra e di Caterina Miraglia, assessore regionale all'Istruzione della giunta Caldoro, viene eletto al vertice dell’università Aurelio Tommasetti che batte nella corsa al rettorato Annibale Elia e vuole avere il controllo diretto sulla scuola. Il progressivo allontanamento del tandem fosforico che ha pensato e costruito il master non può non avere conseguenze. Intanto Tommasetti si va radicando a destra e nel maggio del 2019 si candida alle elezioni europee con la Lega di Matteo Salvini.
Torniamo indietro. Nel 2015, dopo una pausa di due anni e mezzo il master riparte e Tommasetti deve decidere il nome del  nuovo direttore;

Emilio D’Agostino e Roberto Morrione

la scelta cade su Gennaro Sangiuliano allora numero due del Tg1 con salde radici a destra: esordi con il Movimento sociale, poi Alleanza nazionale, quindi Forza Italia e ancora Alleanza nazionale. Un direttore che vive a 250 chilometri dalla scuola

e ha un incarico molto impegnativo a Roma (nell’ottobre del 2018 viene nominato direttore del Tg2) probabilmente non è la persona più indicata per dare nuovo slancio all’iniziativa di Salerno tanto più in un momento di crisi delle vocazioni giornalistiche. Non a caso nel biennio 2015-2017 solo otto studenti si sono presentati all’esame per diventare giornalisti professionisti e all’ultimo biennio gli iscritti erano inizialmente otto poi diminuiti perché ci sono stati alcuni ritiri. Su altre carenze del corso nel febbraio 2020 avrebbe dovuto fare luce un’ispezione dell’Ordine nazionale, ispezione poi saltata per l’epidemia da coronavirus.