Il Mattino sempre più colonia del Messaggero  
  Mattino, il 29 maggio
parte la nuova grafica
 
 
 

Farà il suo esordio in edicola il 29 maggio la nuova grafica del Mattino che la sera prima verrà presentata dal direttore Alessandro Barbano al teatro San Carlo in occasione della consegna del premio intitolato a Matilde Serao alla scrittrice iraniana in esilio Azar Nafisi.
Per la verità la grafica nuovissima non è perché si tratta del ‘vestito’ del Messaggero trasferito da . ...

 
 
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Alto gradimento
al corso forMedia

 
 
 
 

Organizzato dal Sindacato unitario dei giornalisti campani e da forMedia, l’ente di formazione guidato dall’ex vice direttore della Tgr Rai  Renato Cantore e interamente controllato dall’Assostampa lucana, si terrà a Napoli il corso su “Donne e giornalismo”. ...

 
 
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Per ora sospese
le 150 iscrizioni

 
 
 
 

Il 14 maggio il consiglio direttivo del Sugc, il sindacato unitario dei giornalisti campani, si è riunito per discutere delle 150 schede, e della mazzetta di 7500 euro in contanti, consegnate il 27 aprile al segretario Claudio Silvestri da Domenico Falco, vice presidente dell’Ordine regionale e leader ...

 
 
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L'ossessione
di Barbano

 
 
 
 

Caro Cozzolino,
vorrei aggiungere un tassello all’ossessione del direttore del Mattino Alessandro Barbano nei confronti del Papa che hai raccontato nell’ultimo numero di Iustitia. Il Mattino non ha usato la foto del sacerdote esorcista ...

 
 
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Visitatori 2018
   
  Napoli. Al centro Liberato alla rotonda Diaz  
 

perché quando sale sul palco esordisce con un: Uè, uè, uè. Comme cazz site bell". Massì, è un figlio di questa terra, forse chissà un posillipino travisato. Sta di fatto che in ventimila lo hanno atteso, applaudito e fotografato. Uno dei pezzi forti della serata è stato ‘Me staje appennenn’ amò’, uno slang giovanile traducibile con ‘Mi mandi in bianco’, ‘mi hai dato buca’.
Per i critici è questo il momento migliore del concerto. Poi, tra fuochi pirotecnici, un po' di fumogeni per fare scena, Liberato va via così come era arrivato. Travisato, direbbe il maresciallo. Ne hanno parlato tutti i media, tv e

 

giornali, perché comunque ventimila persone che si radunano sono una notizia.
Tutti, proprio tutti, pubblicano con grande rilievo la cronaca del concerto-evento. Tutti, tranne il Roma che a Liberato dedica poche righe. Perché? Circolano varie ipotesi: qualcuno "ha appeso" il Roma e non gli ha dato per tempo la notizia. Oppure gli inviati stanno ancora a via Caracciolo e aspettano. Terza ipotesi: Liberato e gli incappucciati neri sono i 'direttori' del Roma (Pasquale Clemente, Roberto Paolo e Antonio Sasso), e chi li conosce bene quota la terza opzione.

 
 
  Liberato
 

Allora: il 9 maggio arriva a bordo di un gommone assieme ad altri cinque alla Rotonda Diaz in via Caracciolo. Tutti con giubbotto e cappuccio. Irriconoscibili. Travisati, direbbero i carabinieri in un rapporto di servizio. Ma i cinque non sono venuti via mare per compiere una rapina alla 007: uno di loro è Liberato, oggi il fenomeno musicale per una città che da sempre ha bisogno di leggende, misteri e miti per sopravvivere in attesa del reddito promesso da Luigi Di Maio.
Liberato non si sa chi sia, non si sa da dove venga. Si può ipotizzare che sia napoletano,

Sommario
Notizie

Il 29 maggio
la nuova grafica

Per ora sospese
le 150 iscrizioni

Tam tam
Liberato
Ripetenti tgr
Donne, Cafiero prima
Lettere

Alto gradimento
al corso forMedia

L'ossessione
di Barbano

"Alcuni piedi sono
della stessa persona"

Documenti

'Pacchetti di tessere',
la versione di Falco

La replica
della Fnsi

Varriale precisa
e Iurillo replica

In ventimila
per Liberato

L'immagine del Papa
preferita dal direttore

Sul Mattino on line
'piedi galleggianti'

 
 
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