Il 20 e il 21 settembre
il voto per il sindacato

IL PRIMO SETTEMBRE alle ore 12 è scaduto il termine per presentare le candidature per le elezioni del Sindacato unitario giornalisti della Campania (Sugc) che si terranno il 20 e 21 settembre. Le urne saranno aperte dalle 10 alle 18 a Napoli, a via Cappella Vecchia nella sede dell’Ordine dei giornalisti, al Circolo della stampa di Avellino, al Circolo nazionale di piazza Margherita

di Caserta e a Salerno.
Intorno al Sugc (guidato dal segretario Armando Borriello, ex redattore capo del Mattino, dal vice segretario vicario Claudio Silvestri, cronista del Roma, dal vice segretario collaboratore Roberta De Maddi e dal tesoriere Giovanni Rinaldi), che il 28 aprile ha ottenuto con voto unanime del consiglio nazionale la affiliazione alla Fnsi, quattordici mesi dopo la radiazione dell’Associazione napoletana

Armando Borriello

della stampa, c’è una cortina densa di indifferenza, scetticismo e ostilità. Il risultato è che l’unica lista presentata è quella dei ‘fondatori’ che per il prossimo quadriennio propongono per il consiglio direttivo (nove professionali e tre collaboratori), per il collegio sindacale (due professionali e un collaboratore) e per i probiviri (tre professionali e due collaboratori) la squadra eletta in via provvisoria il 18 dicembre del 2014.
Intanto dal Mug, il movimento unitario giornalisti campani, capitanato dal pubblicista Mimmo Falco non arriva nessun segnale. Eppure il Mug, formato in larghissima parte da pubblicisti, per quasi un anno ha conteso al Sugc l’affiliazione alla Federazione della stampa fino all’inevitabile decisione di aprile. Una scelta 'inevitabile' perché della quota annuale di iscrizione che il giornalista paga al sindacato regionale cinquanta euro vanno girati alla Fnsi, mentre la quota Mug varia da trenta euro fino a zero per chi è senza lavoro.

Claudio Silvestri e Giovanni Rinaldi

Siamo felici – dichiara a Iustitia Mimmo Falco – che nasca una nuova struttura sindacale e faccio gli auguri di buon lavoro ad Armando Borriello. Noi puntavamo, e puntiamo, a una soluzione unitaria

e per ora non ci siamo riusciti. E non per colpa nostra”. Vanno però ribaditi due fatti incontrovertibili: lo scoglio delle quote Fnsi non è superabile; il sindacato ora esiste, è stato riconosciuto, sta provando a crescere e dichiara al primo settembre 483 iscritti: 428 professionali, inclusi i pensionati, e 55 collaboratori. E il 27 luglio il cda dell’Inpgi ha deliberato per i servizi regionali da fornire un primo versamento al Sugc di 37mila euro.