Disciplina, la notifica parte dopo 5 mesi

L’undici luglio la segretaria dell’Ordine dei giornalisti della Campania Anna Troselj è andata alla cancelleria del tribunale di Napoli per avviare la notifica della decisione del consiglio di disciplina sul match che ha visto sfidarsi i direttori di due giornali di Salerno, Stefano Tamburini, nel 2016 numero uno della Città, e Tommaso D’Angelo, dominus di Cronache.
Perché una notifica è una notizia? La risposta è semplice. La decisione su D’Angelo, adottata dal collegio formato da Nico Pirozzi, presidente, Cristina Cennamo e Armando De Rosa, è del 3 febbraio e per percorrere la distanza tra piazza dei Martiri e il Centro direzionale ha impiegato cinque mesi e otto giorni, probabilmente un record nazionale ineguagliabile. E c’è da pensare che senza la segnalazione di Iustitia la notifica sarebbe partita, forse, in autunno. 
Il consiglio di disciplina campano, presieduto da Maurizio Romano, è dimissionario e a fine luglio i consiglieri dell’Ordine regionale, guidati da Ottavio Lucarelli, definiranno la rosa dei candidati per il nuovo organismo, dodici professionisti e sei pubblicisti, da girare al presidente del tribunale di Napoli Ettore Ferrara, che in tempi rapidi, come ha sempre fatto in questi anni,  
sceglierà i sei professionisti e i tre pubblicisti che faranno parte del nuovo consiglio.
Anche per l’Ordine è ormai tempo di rinnovi. Il primo e l’otto ottobre si voterà per eleggere i componenti dell’Ordine nazionale e dei venti Ordini regionali.
Subito dopo andrà affrontato il nodo dell’organizzazione del lavoro degli uffici dell’Ordine campano, a meno che non ci sia una precisa volontà di rallentare o paralizzare l’attività del consiglio di disciplina.
Per la legge istitutiva del 1963 e le norme successive che l’hanno integrata e modificata, l’Ordine deve occuparsi della formazione professionale e della tenuta degli albi (sui quali molto ci sarebbe da scrivere dal momento che, al 30 giugno scorso, risultano iscritti 10.512 pubblicisti, un numero del tutto sproporzionato per una rete editoriale rada e gracile come quella campana), mentre al consiglio di disciplina spetta la vigilanza sulle questioni disciplinari e deontologiche che riguardano i giornalisti della regione, sulla carta il compito più difficile e più delicato.
L’Ordine regionale ha un bilancio di centinaia di migliaia di euro e uno staff amministrativo di tre persone che costano, dati 2016, 138mila euro all’anno. Da ottobre una segretaria dovrà dedicarsi per alcuni giorni al mese esclusivamente all’attività del consiglio di disciplina, a cominciare dalle notifiche.

Enrico Lottara

 
Anna Troselj
Nico Pirozzi
Cristina Cennamo
Maurizio Romano
Ottavio Lucarelli