Dopo la radiazione,
bilancio e assemblea

DOPO ANNI di immobilismo e di silenzio è arrivata la convocazione dell’assemblea dei giornalisti iscritti alla Associazione napoletana della stampa. La spinta decisiva per costringere Enzo Colimoro, da tredici anni al vertice del sindacato partenopeo (dal 2001 al 2007 segretario, con presidente Franco Maresca e poi Gianni Ambrosino, e dal 2007 presidente) è arrivata dal consiglio nazionale della Federazione della stampa che il 4 marzo ha votato con 44 voti favorevoli, un astenuto e nessun contrario la radiazione dell’Assostampa sommersa dai debiti, a cominciare dai tre milioni e mezzo di

euro che deve al comune di Napoli. Una decisione senza precedenti che ha cancellato dal sindacato nazionale undicimila giornalisti iscritti in Campania, la seconda regione d’Italia per numero di abitanti.
Alle 9,30 del 31 marzo in prima convocazione (e alle


Carmen Fimiani, Lucia Ricciardi e Franco Maresca

11,30 in seconda) si riunirà nella sede di via Cappella Vecchia l’assemblea degli iscritti. Tutto da leggere l’ordine del giorno nel quale non c’è traccia della radiazione. Il punto 4 dice: “presa d’atto della Delibera del Consiglio Nazionale Fnsi del 04 marzo 2014 e provvedimenti”. Colimoro tace, come del resto fa il segretario della Fnsi Franco Siddi che non dà notizia della radiazione nel comunicato sul consiglio nazionale del 4 marzo.
Il 31 marzo sarà interessante ascoltare il presidente, il tesoriere Filiberto Passananti e gli interventi dei membri del direttivo (il segretario Cristiano Tarsia e i consiglieri Raffaele Auriemma, Antonio Boccia, Maurizio Cerino, Enzo Ciaccio, Carmen Fimiani, Lucia Licciardi, William Nuzzolillo, Mario Orlando) che dovranno spiegare come sono state spese in questi anni le centinaia e centinaia di migliaia di euro versate al sindacato campano dall’Inpgi e dalla Casagit (190mila euro soltanto nel 2013).
Sarà anche interessante leggere le voci del bilancio “al 31 marzo 2014”, evidentemente redatto di recente perché un mese fa Colimoro non è stato in


Gianni Ambosino e Enzo Ciaccio

grado di rispondere al presidente dell’Inpgi Andrea Camporese che gli chiedeva di dettagliare come avesse speso i 145mila euro che l’Istituto di previdenza gli aveva versato nel 2013.

Poche parole infine sul terzo punto dell’ordine del giorno:Costituzione Fondo, attraverso contributi straordinari, per pagamento debito con il Comune di Napoli (sentenza Cassazione questione ‘Casina del Boschetto’)”. Traduzione: Colimoro chiederà ai presenti all’assemblea se vogliono tassarsi per coprire, con contributi davvero straordinari, i tre milioni e mezzo da versare al comune di Napoli. Incassata la risposta proporrà lo scioglimento, dopo oltre un secolo di vita, dell’Associazione napoletana della stampa, con l’obiettivo di azzerare tutto e lasciare il comune con un pugno di mosche. Ma la “vergognosa gestione” della Napoletana negli ultimi trenta anni, con la copertura complice della Federazione della stampa e con tutti i responsabili ancora in campo decisi a non mollare l’osso, non può e non deve, per ragioni sindacali e etiche, chiudersi con un colpo di spugna.