Roma. L'ingresso del Messaggero a via del Tritone  
 

Panico al Messaggero
per un pignoramento

 
 
 

Il 14 settembre è stata una giornata caldissima a via del Tritone perché a mezzogiorno si sono presentati all’ingresso del Messaggero un ufficiale giudiziario e l’archivista Lorenzo Carresi, cinque volte licenziato e cinque volte reintegrato dalla magistratura che ha usato anche parole durissime nei confronti dell’editore (ad esempio il giudice Giovanna Palmieri scrive chiaramente ...

 
 
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Al Mattino il lunedì torna il dorso sport

 
 
 
 

Dopo diciannove mesi da lunedì 27 settembre il Mattino torna a dedicare le venti pagine del secondo dorso interamente allo sport. Nel primo vengono concentrate le notizie di nazionale, esteri, economia e cronaca, nella seconda metà del giornale il mondo dello sport, dal calcio ...

 
 
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  Un titolo
brasiliano
 
 
 
 

Bisogna riconoscere che il tandem di Repubblica Napoli (Ragone e Marino) si impegna al massino pur di stupire i propri lettori. Prima i corpi delle ...

 
 
[All'interno] [Doc]
 
  "Cuattro"
i casi
 
 
 
 

Dopo oltre un secolo e mezzo di vita il quotidiano fiorentino ‘La Nazione’ dall’agosto 2019 ha il primo direttore donna, Agnese Pini. ...

 
 
  [All'interno]
 
  Una sfida
"pruriginosa"
 
 
 
 

Caro direttore, ho letto, e apprezzato, il corsivo su ‘ArrapaNapoli’ e volevo segnalare un dettaglio dell’intervista messa in pagina dal Mattino il 22 agosto che forse ti è sfuggito. La ...

 
 
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Visitatori 2021
   
  Franco Franchi e Ciccio Ingrassia  
 

e rettitudine vengono prima d’ogni altra cosa. Un giornalismo che gli costò la vita in un’età troppo fresca e bella per essere spezzata così ferocemente.
Bene, imbarazza il silenzio sulla vicenda del fratello di Giancarlo - deus ex machina del premio e pediatra con una carriera mediatica nel nome del fratello - che, nella “strategia del soprassedere”, nel rovinoso “lasciamo cadere la cosa”, battuta finale di uno sketch-tormentone di tanti anni fa di Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, rischia di
perdere la

 

faccia e il cognome. Un cognome bandiera, carico di valore nel ricordo del giornalista ucciso dalla camorra, un cognome significativo che, col tempo, ha assunto di fatto la funzione di “apripista” per il fratello maggiore di Giancarlo.
Perché allora il fratello di Giancarlo, che deve tanto al suo cognome, non lo onora come merita, dicendo una volta per tutte che nell’edizione 2012 è stata commessa una gigantesca irregolarità che il Siani giornalista avrebbe nettamente respinto?

 
 
  Il fratello
 

Rileggendo la ricostruzione dettagliata dell’edizione 2012 del Premio Siani, che vide come vincitore Bruno De Stefano con un libro, sentenza alla mano, “impremiabile”, mi chiedo come è possibile che la giuria di ieri (e di oggi) non si sia ancora pronunciata sulla decisione della magistratura. Un cenno, una presa di posizione, uno straccio di comunicato. Niente di niente.
Giancarlo Siani è icona di libertà d’espressione, simbolo di un giornalismo d’inchiesta, raro e prezioso, in cui legalità, passione

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