Rai, in arrivo
4 promozioni

SONO ANNUNCIATE da sei mesi e dovrebbero arrivare entro fine anno quattro promozioni alla redazione napoletana della Rai. Sono probabilmente gli avanzamenti di cui ha parlato en passant Nando Spasiano per spiegare due mesi fa a Iustitia la sua promozione a capo redattore ad personam: “in una

redazione in cui stavano per essere promosse anche le scrivanie, penso che con il mio curriculum meritassi qualche riconoscimento”.
In realtà le promozioni sarebbero due: un capo servizio e un vice capo redattore, ma anche grazie a un vecchio contenzioso risalente al pensionamento di Federico Ricciuti potrebbero raddoppiare: due capi servizio e due vice capo


Massimo Calenda e Pellegrino Genovese

redattori. E vediamo chi è in pole position per lo scatto. Per alcuni dei nomi che circolano non si parla di meriti o di anzianità, ma di altri atout che tagliano fuori tutti i senza casacca. Per i gradi di capo servizio i favoriti sono Massimo Calenda e Pellegrino Genovese, che è componente del cdr, ma se il merito non conta figuriamoci se può essere d’ostacolo una questione deontologica o di opportunità. Per le poltroncine di vice capo redattore si parla di Enzo Calise e Gianfranco Coppola, che andrebbe a coprire la casella lasciata libera da Salvatore Biazzo.
Non conta il merito e come ha autorevolmente spiegato Massimo D’Alema, direttore dell’Unità dal 1988 al ’90, “quella del giornalista è l’unica professionalità che non è misurabile”, ma forse c’è un po’ di differenza tra chi qualche libro lo ha letto e chi ha conquistato la maturità all’istituto Settembrini di Raffaele Rosario Boccia, tra chi ha scritto o realizzato centinaia di servizi e inchieste e chi copia con sciatteria e imbarazzanti vuoti d’informazione persino le due righe che servono per dare una notizia. Occupiamoci allora dell’anzianità: per il grado di vice redattore capo è, ad esempio, approdato a via Marconi prima di Calise Sandro Compagnone, e altri nomi si potrebbero citare; per la casella di capo servizio maggiore anzianità Rai di Genovese hanno, per fare qualche nome, Adriano Albano, Gilly Castellano, Cecilia Donadio, Corrado Fidora e Nicola Muccillo.
In estate i sessantacinque anni degli irpini Salvatore Biazzo e Antonio Di Nunno hanno permesso a Fabrizio Cappella e a Carlo Carione di firmare un contratto a tempo indeterminato; il pensionamento anticipato di Marisa


Enzo Calise e Gianfranco Coppola

Figurato, che ha lasciato la redazione di Fuorigrotta a fine settembre, dovrebbe consentire l’assunzione definitiva di Antonella Maffei prevista entro gennaio. Intanto da novembre ha lasciato via Marconi per trasferirsi a Roma, alla redazione di Rai Parlamento, il suororsolino con contratto a termine Renato D’Emmanuele, figlio di Luciano

D’Emmanuele, procuratore della Repubblica di Ariano Irpino.
Tra l’eccitazione per le promozioni e l’attesa per l’arrivo del Natale si è persa memoria dei cinque giorni di sciopero proclamati a marzo per la chiusura di Neapolis. Tra traccheggiamenti e rinvii il primo giorno di sciopero è arrivato dopo sette mesi, il 28 ottobre; del secondo giorno di sciopero si discuterà nel 2011, forse. E la responsabilità non è solo del cdr (Gilly Castellano, Ettore De Lorenzo e Pellegrino Genovese): all’ultima assemblea tenuta ai primi di novembre erano presenti sei redattori, compresi i tre componenti del cdr.