È FISSATA PER il 12 ottobre la prossima tappa dell’estenuante vertenza, cominciata all’inizio del ’97, che vede la giornalista Brunella Cimadomo impegnata a ottenere dall’emittente Canale 21 le retribuzioni per il lavoro svolto dal ’91 al ’96. Un primo punto fermo c’è stato con la sentenza di primo grado depositata il 2 marzo scorso dal giudice Paolo Capuano che riconosceva alla giornalista una somma complessiva di ottantamila euro, oltre
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di sospendere l’esecutività della sentenza avanzata dal legale dell’emittente, il professore Nunzio Rizzo. Se la richiesta dovesse essere accolta il pagamento verrebbe congelato per anni perché la prima udienza del giudizio d’appello si terrà il 3 ottobre 2006.
“Gli editori di Canale 21 – commenta la Cimadomo – parlano di difficoltà economiche. Per fortuna non se ne trova conferma nell’attività quotidiana dell’emittente, che grazie al rapporto con il circuito Odeon Tv ha anche una solida ribalta nazionale. E tralascio i gossip estivi che si sono concentrati a luglio sul matrimonio da vip festeggiato al Faro di Anacapri, con orchestra jazz e fuochi pirotecnici, dal direttore del tg Paolo Torino, che con il padre Andrea è proprietario della tv”.
Intanto, per incassare quanto le spetta, nei mesi scorsi la giornalista, assistita dall’avvocato Marino Maffei, ha avviato varie iniziative, che finora non hanno prodotto risultati. Il 7 maggio ha acceso un’ipoteca giudiziale sugli immobili, al confine tra Agnano e Pozzuoli, che ospitano gli studi di Canale 21. Nello stesso tempo ha pignorato il conto sulla Banca di Roma dei titolari dell’emittente televisiva, l’amministratore delegato Andrea Torino, che controlla il 93 per cento del capitale della srl, e il figlioPaolo, direttore responsabile dei servizi giornalistici, che ha il restante 7 per cento.
Dopo la sentenza l’avvocato Rizzo aveva annunciato la presentazione dell’appello ma aveva anche chiarito che sarebbe stato preferibile cercare un accordo, ottenendo l’immediata disponibilità del collega che assiste la Cimadomo. E l’intesa veniva cercata con insistenza dai Torino dopo
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comportamenti ondivaghi e contradditori dei titolari di Canale 21. Qualche settimana fa una soluzione sembrava vicina. Tra fine luglio e i primi di agosto sono stato sottoposto a un forte pressing telefonico da parte dei Torino, padre e figlio. Ci siamo incontrati poco prima di ferragosto alla Caffettiera di piazza dei Martiri, con dichiarazioni di grande apertura da parte di Andrea Torino. Pareva che non si arrivasse a siglare un accordo soltanto perché il loro avvocato era in vacanza. Poi sono scomparsi. A questo punto la parola passa ai giudici della corte d'appello”.
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