Giulio Anselmi (*) e Luigi Contu (**)

 
 

Ansa Napoli, 89 lanci
in 60 giorni su Borrelli

 
 
 

In sessanta giorni, dal 2 giugno al 31 luglio, la redazione partenopea dell’Ansa, guidata da Mario Zaccaria, ha messo in rete 89 lanci su Francesco Emilio Borrelli. Fino al giugno 2009 assessore all’Agricoltura e all’ambiente della Provincia di Napoli, Borrelli è diventato giornalista professionista dopo avere svolto il  ...

 
 
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  Saviano giornalista  
 
 
 

Caro direttore,
voleva fare il giornalista, Roberto Saviano, poi, dopo l’esplosione di ‘Gomorra’ nell'estate del 2006, si è ritrovato scrittore e opinionista sotto scorta, ma ogni ...

 
 
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Sigillo Cassazione:
Vespa ha diffamato

 
 
 
 

Dopo la sentenza di primo grado del maggio 2003 e l’appello del gennaio 2006, il 20 luglio scorso è stata depositata la decisione della Corte di Cassazione: Bruno Vespa con il libro ‘La sfida’, edito nel 1997 da Mondadori, ha diffamato i magistrati napoletani ...

 
 
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Bruno Vespa  
  Un altro
manuale
 
 
 
 

È un’opera che dovrebbe essere presente in ogni biblioteca italiana – puntualizzò nel novembre del 2007 ...

 
 
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Visitatori 2010
 

il fratello di Rosaria, la giornalista sotto scorta per le  minacce ricevute dalla camorra. Se dite che è irrilevante, vi diamo ragione: a patto che ci dimostriate che, quando l’avete saputo, non avete avuto un moto di sorpresa. Se ce lo dimostrate, allora il giornale per voi è proprio quello su cui scrive Rosaria Capacchione, il Mattino, che nell’articolo di Enrica Procaccini fa di più: omette del tutto il nome di Salvatore Capacchione, che di tutta la vicenda, alla fin fine, è il protagonista, e persino quello della sua società. Una forma di prudenza pelosa, una censura contrabbandata per rispetto, un colpo di ramazza per coprire null’altro che un fatto: per amarissima ironia, proprio le cose che Rosaria Capacchione, pagandone il prezzo,  ha sempre rifiutato.

 
   
  Enrica Procaccini  
 

anche Salvatore Capacchione, l’imprenditore titolare della società incaricata del progetto, e adesso creditore di quell’enorme cifra. Una storia complessa, dicevamo, e se volete saperne di più non vi resta che recuperare i giornali del 7 luglio, che ne riferiscono ampiamente. Lo fa Cristina Zagaria su Repubblica Napoli, che racconta tutto omettendo solo un dettaglio. Lo fa Fabrizio Geremicca sul Corriere del Mezzogiorno, omettendo lo stesso dettaglio. Quale? Salvatore Capacchione è

 
   
  Ma il nome no  
 

La storia è complessa, ma il risultato è chiaro. Il collegio arbitrale ha condannato il Comune di Napoli a pagare 107 milioni di euro per la mancata realizzazione di 10.000 vani a Ponticelli. Un caso dai risvolti anche penali: a ottobre prima udienza del processo a carico di cinque persone, tra cui anche consiglieri e ex consiglieri comunali che, da quella vicenda, avrebbero tentato di “trarre indebiti vantaggi”.
Tra gli imputati, con l’accusa di associazione per delinquere,

 
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Ansa Napoli, 89 lanci
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Sigillo Cassazione:
Vespa ha diffamato

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Ma il nome no
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Un fantasma verde
inonda le reti Ansa
Il Comune deve
pagare 107 milioni
 
Spiegate da Saviano
'le regole del Sistema'
(*) www.lungotevere. org
(**) www.federgolf.it